Questo l'obiettivo del convegno "Alleati per l’ortofrutticoltura d’eccellenza in Emilia-Romagna: la ricerca incontra gli operatori della filiera" che si è tenuto sabato 29 giugno a San Mauro Pascoli (Fc). L'evento è stato organizzato da Convase e dall'Orto di Pascoli, con il patrocinio del Comune di San Mauro Pascoli e della Regione Emilia-Romagna.
Un contributo significativo è stato fornito dalla presentazione del Manuale di ortofrutticoltura (edizione Il Sole 24 Ore-Edagricole) e del volume di Arboricoltura generale (Edizione Patron) che rappresentano nuovi strumenti di aggiornamento per gli operatori delle filiere ortofrutticole.
"Abbiamo voluto organizzare un convegno per cercare di far conoscere lo straordinario lavoro del mondo della ricerca in ortofrutticoltura – spiega Paolo Ranalli, direttore del Cra-dipartimento trasformazione e valorizzazione dei prodotti agroindustriali -. Un lavoro che ha permesso a questo comparto di crescere e di diventare essenziale per l’agricoltura".
“Le aziende agricole e zootecniche attive in Italia sono 1.620.844 (-32% rispetto al 2000) - ha spiegato Carlo Pirazzoli, Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna -, in base ai dati Istat del 6° Censimento generale dell’agricoltura. La dimensione media della Sau è di 7,9 ettari (+44,2% rispetto al 2000). La Sau complessiva è pari al 42,8% del territorio nazionale (12,9 milioni ettari), in diminuzione del 2,5% rispetto al 2000.
La bilancia commerciale ortofrutta è di 1.062.103 tonnellate nel 2012 per un valore di 1.584.596.000 euro, mentre nel 2008 era di 931.848 tonnellate e 1.584.596.000 euro (Elaborazione Cso su dati Eurostat). Si evidenzia come lo scambio di ortofrutta in Europa e nel mondo sia in crescita. In Italia abbiamo una situazione altalenante nella bilancia tra import ed export. Possiamo evidenziare come, per raggiungere più o meno gli stessi saldi in valore, sia necessario produrre molto di più, con una conseguente riduzione della reddittività.
Inoltre, i costi strutturali sono in crescita e i consumi tendono a calare (-2% dal 2003 al 2001). Su questa base dobbiamo pensare di valorizzare sempre di più il prodotto, aggregarlo, migliorare la sua logistica e dare una spinta innovativa dal punto di vista della produzione”.
L'acqua, una preziosa risorsa
Dal 1911 al 2011 la popolazione mondiale è quadruplicata e l’agricoltura ha decuplicato la produzione con forte riduzione del numero di lavoratori agricoli. Nei prossimi 20 anni la popolazione crescerà di altri 1,6 miliardi di persone e occorrerà raddoppiare ancora la produzione di alimenti, ma senza ulteriore abbattimento di foreste e danni ambientali, senza inquinare con fertilizzanti e agrofarmaci e senza un ulteriore uso d’acqua di buona qualità.
Tutto questo è possibile aumentando l’efficienza delle piante, ricorrendo a piante resistenti ed alla lotta biologica e aumentando l’efficienza dell’acqua irrigua.
"Il sud Europa è sottoposto ad un cambiamento climatico - spiega Paolo Mannini, direttore del Cer-Consorzio per il Canale emiliano romagnolo -, con aumento medio delle temperature e diminuzioni delle precipitazioni. Questa situazione porterà ad una carenza d’acqua generalizzata. Basti pensare che la siccità del 2012 ha determinato il record dei prelievi idrici del Cer, con il massimo storico di 344 Mm3 derivati dal Po. Per ovviare a questa situazione è necessario ripensare le politiche per la tutela dell’ambiente e delle risorse indispensabili per il mantenimento della vita.
Un’attenzione particolare va posta all’acqua, risorsa fondamentale per ogni tipo di attività produttiva. Nella proposta di regolamento per lo Sviluppo rurale 2014-2020 l’acqua assume un ruolo fondamentale: ben due priorità fanno riferimento al tema dell’acqua. Degna di riflessione è la proposta relativa al finanziamento degli investimenti in infrastrutture irrigue. L’articolo 46 nella sua formulazione originaria considerava ammissibili al contributo comunitario soltanto gli investimenti che portano alla riduzione dell’uso dell’acqua di almeno il 25%.
È fondamentale attuare buone pratiche agronomiche e colturali per usare l’acqua in modo corretto e sostenibile. L’acqua è un patrimonio prezioso che va salvaguardato. Inoltre l’acqua è indispensabile per fare quantità e qualità".
San Mauro Pascoli, un momento del convegno
L'orticoltura guarda al futuroIl settore orticolo sta sicuramente mettendo in campo uno sforzo importante per l’innovazione varietale e tecnica.
"A fronte delle conseguenze negative sulle produzioni a causa del cambiamento climatico e dei parassiti - spiega Bruno Parisi, Cra-Centro di Ricerca per le Colture industriali Bologna - gli obiettivi del breeding della patata per il consumo fresco sono l'elevata lavabilità, l'uniformità dei calibri, la durata della dormienza, la resistenza all’addolcimento da freddo e da invecchiamento fisiologico, il valore organolettico-sensoriale, la resistenza alle fitopatie non parassitarie, la resistenza agli stress abiotici e biotici.
Per il pomodoro da mensa, invece, si siamo concentrati sull’uniformità della forma e delle dimensioni, sull’intensità del colore, la resistenza alle spaccature, l’elevata sapidità, l'elevata shelf-life, la scarsa perdita di succhi placentari dopo il taglio, la resistenza ai patogeni tellurici e alle malattie virali e ai funghi".
Frutta sempre di più verso la qualità
Anche la frutticoltura sta investendo nell'innovazione varietale e colturale per dare ai produttori nuove opportunità di reddito e ai consumatori un prodotto di qualità.
"La mela è un frutto di grande interesse - spiega Silviero Sansavini, Università di Bologna -. Negli ultimi anni il miglioramento genetico in Europa ha puntato a migliorare la resistenza agli stress biotici e abiotici, ad elevare la qualità dei frutti, l’architettura delle branche e dell’habitus vegetativo, per arrivare a portinnesti utili e a una maggiore efficienza produttiva degli alberi".
Un discorso a parte ha riguardato le fragole. "Fragole buone da mangiare, di qualità e che soddisfino le esigenze del consumatore - spiega Walther Faedi, direttore del Cra-Unità di ricerca per la frutticoltura Forlì -. Tra i parametri 'vincenti' ci sono la dolcezza, la consistenza e una lunga shelf-life dei frutti. Senza dimenticare l’aroma. Il breeding pubblico e privato sta lavorando molto per dare ai propri produttori nuove varietà sempre più performanti e in grado di soddisfare le richieste del mercato. Per rimanere competitivi è necessario trovare valide alternative alle varietà tradizionali. Il nostro gruppo di lavoro del Cra, infatti, ha attivato una rete di azioni di breeding che interessa le principali aree produttive italiane".
Anche il pesco è soggetto ad elevata attività di miglioramento genetico. "I principali obiettivi del breeding peschicolo - spiega Alessandro Liverani, Cra-Unità di ricerca per la frutticoltura Forlì - sono l'adattabilità ambientale, il miglioramento dell’aspetto, delle qualità organolettiche, della consistenza e della conservabilità della polpa, oltre ad una migliore gestione della maturazione del frutto sulla pianta, con una particolare attenzione agli aspetti nutraceutici e alla resistenza alle malattie".
Frutta e verdura per una merenda sana
Dall'indagine promossa dal ministero della Salute nel 2010, appare chiaro che nel nostro Paese i bambini tra i 6 e gli 11 anni con problemi ponderali di eccesso di peso sono oltre 1 milione, ovvero uno su tre (l'11% dei bambini risulta obeso, il 23% è in sovrappeso).
Anche in Europa la situazione non sembra essere molto diversa. "Per questo motivo negli ultimi anni sono nati vari programmi per la promozione del consumo di frutta e verdura - spiega Giorgia Faedi di Apofruit -. Il programma 'Frutta nelle scuole' vuole infatti incentivare il consumo di questi prodotti tra i bambini, sviluppare una capacità di scelta consapevole, migliorare la competitività del settore ortofrutticolo, realizzare un più stretto rapporto tra il produttore-fornitore e il consumatore".