Catarzi ha affrontato il tema della sicurezza in relazione alla vendita e alla riparazione dei macchinari agricoli, mentre Vincenzo Laurendi del Dipartimento innovazioni tecnologiche di Inail e Francesca Sormani del Gruppo tecnico interregionale SSL della Regione Emilia Romagna si sono concentrati, rispettivamente, sulla sorveglianza del mercato e sull'attività di vigilanza all'interno del Piano nazionale e regionale di prevenzione in agricoltura.
Sicurezza: non per pochi, ma per tutti
Il motivo che spinge gli operatori del settore primario ad interessarsi molto più che in passato alla sicurezza è - sostiene Catarzi - "l'introduzione del Decreto legislativo 81/08, che presenta una novità assoluta". L'articolo 21 del decreto definisce che: "I componenti dell'impresa familiare, i lavoratori autonomi, i coltivatori diretti del fondo, i soci delle società semplici operanti nel settore agricolo devono utilizzare attrezzature di lavoro in conformità alle disposizioni di cui al titolo III dell'articolo 70 del D. lgs. 81/08".In altre parole, il decreto introduce l'obbligo di usare macchine sicure anche per i lavoratori agricoli in precedenza non sottoposti a nessun vincolo. Tali soggetti, infatti, non rientravano nella categoria aziende con dipendenti, a cui si applicava il precedente Decreto legislativo 626/94.
1 milione e 546mila le aziende agricole prima escluse dall'obbligo di usare macchine sicure.
Clicca sull'immagine per ingrandirla
Per adeguarsi alle richieste del D. lgs. 81/08, ogni agricoltore è stato costretto ad eseguire la rivalutazione e l'adeguamento di tutti i mezzi in uso. "Ciò si traduce in un impegno enorme per via dell'elevato numero di unità che presumibilmente era, e in parte è ancora, da adeguare o sostituire" commenta il responsabile del Progetto Sicurezza di Unacma.
Secondo i numeri del censimento Istat Agricoltura 2010, le aziende agricole precedentemente escluse dall'obbligo di usare macchinari con i requisiti minimi di sicurezza superavano 1 milione e 546mila, ben di più delle imprese con dipendenti - pari a oltre 66mila - già tenute al rispetto dei criteri di sicurezza.
Più trattori adeguati, meno incidenti sul lavoro
Tra le macchine da adeguare le più numerose sono le trattrici, troppo spesso coinvolte in incidenti mortali o gravi - rispettivamente, 114 e 153 nel 2016 (dati Inail) - sia per la distrazione e la disinvoltura dei conducenti sia per l'età elevata e le cattive condizioni che le contraddistinguono.Basandosi sull'allegato V del D. lgs. 81/08, il Dipartimento Innovazioni tecnologiche dell'Inail, in collaborazione con i rappresentanti della filiera della meccanizzazione, con le associazioni degli agricoltori e dei contoterzisti, ha definito le Linee guida per l'adeguamento corretto dei trattori fin dal 2008.
Esempi di trattori agricoli adeguati, ma non conformi alla normativa
Tuttavia, "nella realtà operativa e sul mercato dell'usato si è creata una certa confusione, che - derivante dalla tendenza a contenere i costi piuttosto che a conoscere effettivamente l'allegato V al D. lgs. 81/08 - ha portato - spiega Catarzi - ad adeguamenti dei macchinari non conformi alla normativa". Tale caos - unito al fatto che le scadenze per la revisione delle macchine agricole sono state spostate ancora - fa sì che non sia affatto semplice capire come rendere sicuri i mezzi in uso in azienda.
Formazione e sicurezza vanno di pari passo
Nonostante la situazione non sia certo rosea, c'è chi sta lavorando per garantire adeguamenti e riparazioni delle macchine agricole migliori. Alla fine di febbraio, Unacma ha firmato un accordo con FederUnacoma per la promozione di azioni finalizzate all'aumento della sicurezza in agricoltura. Inoltre, da più di 5 anni, l'Unione - in collaborazione con Inail Prevenzione e il coordinamento nazionale dei tecnici delle ASL - organizza corsi di formazione per consentire a rivenditori e riparatori di acquisire conoscenze adeguate.Durante i corsi, vengono illustrate le Linee guida Inail per il corretto e completo adeguamento dei trattori, nonché le norme e le circolari di riferimento relative a produzione, vendita, riparazione ed uso in sicurezza dei mezzi per l'agricoltura e il giardinaggio. "Oggi è fondamentale offrire un valido supporto ai clienti basandosi su competenze specifiche e non affidandosi al 'sentito dire' o copiando chi raccoglie consensi solo perché esegue il lavoro a costi contenuti" prosegue Catarzi.
Riconoscimento finale di appartenenza ad Unacma Roc
Per valorizzare la professionalità e le conoscenze acquisite dagli operatori delle officine iscritti ai corsi, è nato il Progetto Unacma Roc (Rete officine certificate) finalizzato alla qualificazione delle aziende di vendita e riparazione di macchine agricole e forestali.
La mia officina suona il Roc
Il Progetto Unacma Roc certifica conoscenze, competenze e capacità delle imprese aderenti, che sono in grado di gestire tanto l'adeguamento dei trattori quanto ogni attività di riparazione.Per formare operatori capaci di rimanere aggiornati e rispondere adeguatamente ad un mercato che esige sempre più competenza, Unacma applica una precisa metodologia, che prevede corsi di aggiornamento sulle normative, di formazione tecnica/pratica per l'applicazione delle norme e di implementazione della gestione aziendale utile ad aumentare efficienza e competitività.
"L'obiettivo è quello di consentire agli utilizzatori di macchine agricole professionali e hobbystiche di scegliere i fornitori sulla base delle capacità tecniche standard, delle competenze in materia di sicurezza e non solo sulla base dei costi - sottolinea Catarzi. La conoscenza delle norme sulla sicurezza rende ancor più professionali rivenditori e riparatori".
Metodologia di Unacma per garantire un aggiornamento costante
A breve, un'officina che ha seguito il percorso standard di certificazione a cura di Unacma e risulterà idonea in seguito alle verifiche - ancora in corso - dell'ente indipendente di certificazione Cepas (parte del gruppo Bureau Veritas Europa) potrà esporre il marchio Unacma Roc. Quest'ultimo permetterà ai clienti di sapere quali specifici corsi di formazione per l'adeguamento e/o il mantenimento degli standard di sicurezza dei macchinari hanno frequentato gli operatori dell'azienda.
"Attualmente l'unico corso disponibile è quello relativo ai trattori, che è già stato seguito da oltre 150 officine, ma presto sarà possibile frequentare anche il corso riguardante i carri raccolta frutta" precisa Catarzi, che chiosa: "Se l'agricoltore rappresenta la memoria del passato e la scienza del futuro, il meccanico di macchine agricole è già il tecnico del futuro pur apparendo ancora come il meccanico del passato".