La crisi finanziaria ed economica ha determinato un brusco rallentamento a livello mondiale della progressiva crescita del Pil e degli scambi di merci. E' quanto emrerso dall'intervento di Andrea Zaghi, riercatore di Nomisma, nell'ambito dell'Agridealer Day svoltosi a Bologna il 6 e 7 novembre scorsi, evento nazionale dei concessionari di macchine agricole, è intervenuto presentando un’indagine sulla situazione attuale dell’agricoltura europea e sulle sue prospettive future.
Lo scenario dell’agricoltura europea
L’agricoltura europea e l’intera filiera agroalimentare si confrontano con uno scenario mondiale in rapida evoluzione, influenzato da alcuni fattori determinanti, tra i quali la crisi economica e la crisi dei consumi (nel breve periodo), l’ulteriore riforma della Pac (probabile riduzione delle risorse), la liberalizzazione del commercio internazionale in sede di negoziati Wto, la permanenza della volatilità dei prezzi delle derrate agricole e dei prezzi delle materie prime, lo sviluppo delle agroenergie, la crescita della popolazione mondiale e l’aumento dei consumi alimentari (carne e cereali) nelle economie emergenti.
Agricoltura e agroalimentare: il ruolo dell’Europa
L’Ue a 27 è il secondo bacino di produzione agricola mondiale (12%) dopo la Cina (23%) e prima degli Stati Uniti (11%), dell’India (10%) e del Brasile (5%). Nel periodo 2003-2007 il trend di crescita della produzione agricola europea è stazionario, mentre i nuovi Paesi emergenti (Brasile, Russia, Cina e India) mostrano tassi di crescita superiori al 10% e gli Usa crescono del 7%.
L’industria alimentare europea è leader mondiale per fatturato generato con 913 mld di euro raggiungendo dimensioni quasi doppie rispetto agli Stati Uniti e pari a circa un quarto rispetto a Cina e Giappone. L’Ue a 27 nel 2007 ha alimentato il 43,3% dei flussi mondiali di prodotti agroalimentari compresi gli scambi intra-Ue. Escludendo questi ultimi, il suo peso si attesta intorna al 9,6% contro il 10,1% degli Usa, il 4,3% del Brasile e del Canada ed il 3,4% della Cina.
I principali paesi di destinazione delle esportazioni sono i Paesi sviluppati (Usa, Russia, Svizzera e Giappone rappresentano complessivamente il 38% del mercato Ue). Le importazioni provengono invece prevalentemente dal Nord e Sud America (10% da Usa e Canada e 22% da Brasile ed Argentina).
I nuovi indirizzi della Pac
La Pac ha subito un ridisegno nel corso degli ultimi anni e tenderà ad evolversi secondo nuovi orientamenti con il riavvicinamento al mercato attraverso un sistema di aiuti diretti al reddito degli agricoltori, senza influenzare le scelte produttive e promuovendo un comportamento riispettoso delle regole ambientali (condizionalità). Grande attenzione anche per qualità dei prodotti, sicurezza alimentare, eco-compatibilità dei processi produttivi, benessere animale, tutela del territorio e degli spazi rurali. Il sistema di regole è definito fino al 2013.
L’opprtunità delle agroenergie
Il tema dell’energia è al centro del dibattito internazionale coi fabbisogni mondiali destinati a crescere (+45% nel 2030 rispetto al 2006, fonte Inea).
Dagli Usa all’Ue, e nelle economie emergenti (la Cina tra tutte), si stanno intraprendendo iniziative per incentivare l’utilizzo delle fonti rinnovabili. L'efficienza economica dei processi di produzione delle energie rinnovabili sta migliorando, in particolare nel biogas. Se si eccettua il picco 2007-8, il livello dei prezzi agricoli è stagnante. Sebbene le previsioni per i prossimi anni siano per una tendenza al rialzo, diventa fondamentale cercare forme di diversificazione dell’attività, tra cui le agroenergie anche alla luce degli incentivi introdotti dalla Finanziaria 2008, perfezionati dalla L.99/2009. Si parla di. fornitura di materie prime a centrali elettriche (semi oleosi, biomasse legnose Srf), a produttori di biocarburanti (mais e cereali per la produzione di bioetanolo, sostituto della benzina, semi oleosi per la produzione di biodiesel, sostituto del diesel) e produzione di energia in proprio tramite l’installazione di micro-impianti di cogenerazione di biogas da colture energetiche o da reflui zootecnici.
Una maggiore esigenza di mezzi tecnici
La crescita della produzione agricola alimenterà una maggiore richiesta di mezzi tecnici. Le imprese sono già dei forti player internazionali per diversi segmenti delle macchine agricole e per sementi e agrofarmaci. La competizione diverrà più intensa: la maggiore richiesta di tecnologia stimolerà lo sviluppo della produzione di mezzi tecnici anche nei nuovi paesi agricoli. Per i mezzi tecnici ad offerta più rigida - fertilizzanti – nel breve e medio periodo la maggiore richiesta potrebbe tradursi in shock di mercato con rialzo dei prezzi, soprattutto nell’Europa deficitaria.
Il ruolo della meccanizzazione
La crescita dell’offerta è possibile grazie ad un progressivo sviluppo dell’agricoltura dei Paesi meno sviluppati ed al maggiore impiego di input tecnologici (macchine agricole, agrofarmaci, fertilizzanti).L’Italia nel 2006 ha avuto a disposizione 1,9 milioni di trattrici con un incremento del 15,6% rispetto al 2000. Dal loro rapporto si crea un rapporto Ha/trattrice pari ad 8. Tra i principali stati mondiali in termini di meccanizzazione agricola l’Italia è il fanalino di coda. In Francia il rapporto è pari a 26, in Russia a 490, in USA a 87, in Brasile a 334 ed in India a 64.
Conclusioni
Lo scenario agricolo europeo ed internazionale sarà soggetto nei prossimi anni a grandi cambiamenti, un rischio e un’opportunità per le imprese che sapranno adeguarsi al nuovo contesto.
Le aziende agricole europee si troveranno a fronteggiare una maggiore competizione dall’esterno con una minore dotazione di risorse pubbliche. Quelle italiane appaiono tra le meno attrezzate per affrontare tali sfide, mentre i fornitori di mezzi tecnici dovranno farsi trovare pronti rispetto ai nuovi interlocutori che si verranno a creare. Sarà necessaria la capacità di fornire, oltre al prodotto, un maggior contenuto di servizio in termini di assistenza e orientamento sulle scelte strategiche delle aziende agricole, sia di quelle di ridotte dimensioni, al fine di aiutarle a crescere, sia di quelle a dimensioni più elevate, al fine di soddisfare in pieno le loro esigenze.