Se in Europa si vogliono commercializzare insetti per l'alimentazione umana, allora è bene che i prodotti che ne derivano, farine, cracker, biscotti, ecc. abbiano un'etichetta chiara per il consumatore.

 

Per questo il Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero della Salute hanno presentato ben 4 decreti riguardanti l'etichetta dei prodotti a base di insetti.

 

I provvedimenti contengono specifiche indicazioni da riportare in etichetta per tutti i prodotti e i preparati destinati al consumo umano ottenuti tramite l'utilizzo di Acheta domesticus (grillo domestico), larva di Tenebrio molitor (larva gialla della farina), larva di Alphitobius diaperinus (verme della farina minore) e Locusta migratoria.

 

Questi sono, ad oggi, i 4 insetti ufficialmente approvati per la commercializzazione in Europa ed entrati a far parte dei "novel food", cioè tutti quegli alimenti non consumati prima del 1997 e autorizzati dalla Commissione Europea caso per caso come stabilito dal Regolamento (Ue) 2015/2283.

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Nei 4 decreti riguardanti l'etichettatura dei prodotti a base di insetti, tra le raccomandazioni, si prevede il coinvolgimento del Ministero della Salute nei decreti in fase di emissione ed il posizionamento dei prodotti in scaffalature dedicate.

 

È stato dimostrato, in numerosi studi, che per aumentare l'accettazione e la familiarità con l'entomofagia, cioè il consumo di insetti da parte dell'uomo, diventa importante informare i consumatori sui vantaggi sostenibili del consumo di insetti ma anche cominciare a proporre gli insetti in forme non visibili come polveri e farine macinate piuttosto che interi.

 

"Il nostro obiettivo è dare informazioni chiare e rafforzare la capacità di discernimento delle persone rispetto al tema fondamentale dell'alimentazione. Non considero gli insetti in concorrenza con i cibi della dieta mediterranea, ma ritengo fondamentale evitare che i prodotti del made in Italy siano confusi con queste farine. Per questo occorre una etichettatura specifica su questi prodotti", ha commentato il ministro Francesco Lollobrigida.

 

"Alla base dei provvedimenti firmati oggi vi è il principio della trasparenza su cui si fonda la capacità di scelta di consumatori, che devono sapere come un prodotto è stato realizzato, da dove proviene e con cosa è fatto, per esser liberi di utilizzarlo o meno", ha confermato il ministro Adolfo Urso.