Si è tenuta nei giorni scorsi alla sede dell'Accademia dei Georgofili la presentazione dei risultati delle linee di sviluppo del progetto strategico Cobraf (Coprodotti da bioraffinerie) per l'avvio di filiere agroindustriali in Toscana.

Un progetto, già presentato su Agronotizie, che mira a valorizzare altri prodotti realizzabili a partire da quattro piante oleaginose, canapa, lino, cartamo e camelina, finanziato dalla misura 16.1 del Piano di sviluppo rurale e che vede come capofila l'associazione Chimica Verde Bionet, da anni promotrice di varie iniziative nel campo della sostenibilità agroambientale.

All'incontro hanno preso parte il Mipaaf con la funzionaria Serenella Puliga, il Crea con Anna Vagnozzi e numerosi esponenti del mondo agricolo e industriale toscano, oltre a funzionari dell'assessorato all'Agricoltura regionale.

Il tema della bioeconomia, come ha spiegato il presidente dell'Accademia Giampiero Maracchi, si sposa perfettamente con la filosofia che i Georgofili cercano di portare avanti da quando è sempre più evidente la necessità di rivedere il modello di sviluppo industriale nato alla fine del '700, alla luce degli attuali problemi ambientali e della consapevolezza che l'agricoltura, se fatta in un certo modo, è l'unica attività umana sostenibile.

Maracchi ha anche anticipato che a fine settembre ci sarà un incontro programmato a Bruxelles tra il commissario Phil Hogan e l'Unione europea delle accademie di agricoltura e i Georgofili 2018 assumeranno la presidenza di tale Unione.

Così, in questa veste, l'Accademia, oltre a rimanere partner attivo del progetto Cobraf, si farà promotrice della discussione che vedrà la bioeconomia come tema portante.

E' seguìto un videomessaggio di Fabio Fava, rappresentante italiano per la bioeconomia nei comitati di Horizon 2020 e presso l'Ocse, il quale oltre a rivolgere l'apprezzamento per i contenuti del progetto, ha sottolineato l'importanza di una strategia italiana per la bioeconomia.

Beppe Croce, direttore di Chimica Verde e responsabile del progetto Cobraf, ne ha illustrato i contenuti evidenziando la necessità di trovare il collegamento tra mondo agricolo e industriale, in considerazione del fatto che le quattro colture oleaginose studiate hanno dimostrato di avere un notevole valore aggiunto per la nutraceutica e la cosmesi, nonché di avere interessanti applicazioni nell'industria edilizia, della camperistica e della nautica e, ancora, con le tecnologie adeguate, anche nel settore tessile.
Risulta quindi necessario sviluppare una piattaforma logistica per le bioraffinerie, che coniughi tutta la filiera, creando profitto economico nel rispetto dell'ambiente.

Il convegno è servito anche a creare i presupposti per la formazione del gruppo operativo, con la definizione dei ruoli di ciascun partner, che permetterà di presentare proposte nell'ambito dei prossimi bandi del Psr nonché di favorire la partnership europea per le innovazioni.

L'incontro è stato anche l'occasione per la sottoscrizione di un protocollo di intesa tra l'Accademia dei Georgofili e Chimica Verde, rappresentata dalla presidente Sofia Mannelli.