“Aumenta dal 50 al 70% il contributo a fondo perduto per gli investimenti su trasformazione e commercializzazione previsti nella misura 4.1 del Psr" ha annunciato il 3 marzo 2017 l’assessore all’Agricoltura della Regione Siciliana, Antonello Cracolici, durante una conferenza stampa a Palermo, tenutasi nella sede dell’assessorato regionale Agricoltura.
“Questa scelta permetterà di rafforzare la capacità di investimento per le aziende che scommettono sul valore aggiunto della produzione e sulla chiusura della filiera produttiva. Appena dieci giorni fa la Commissione europea ha risposto positivamente ad un quesito sollevato dallo Stato italiano, concordato con le regioni, sulla possibilità di innalzare il contributo per gli investimenti delle aziende agricole finalizzati a queste attività" ha spiegato Cracolici.
L’assessorato regionale all’Agricoltura ha definito in tempi brevissimi la soluzione procedurale per inserire questi benefici nel bando 4.1 che scadrà il prossimo 10 aprile.
Verrà modificato anche il testo della misura nel Psr, in modo da potere utilizzare risorse aggiuntive ai 100 milioni già previsti nel bando, per finanziare la quota relativa all’innalzamento del regime di aiuto per le attività di trasformazione e commercializzazione e non penalizzare le imprese che hanno già presentato la domanda di aiuto. I benefici ricadranno su tutti i progetti finanziabili in graduatoria, sia su quelli già presentati che su quelli che verranno presentati nelle prossime settimane.
“Mentre in fase di negoziazione regionale del Programma, la Commissione Europea aveva interpretato la materia in maniera più restrittiva, in sede di comitato per lo Sviluppo rurale, è stata presa una posizione diversa – afferma il dirigente generale del Dipartimento Agricoltura Gaetano Cimò -, consentendo di allargare la maggiorazione del contributo del 20% anche per le attività di trasformazione e commercializzazione. Finora infatti la soglia del 70% era riservata soltanto agli investimenti collettivi, ai giovani e alle zone montane. Stiamo lavorando alla modifica della scheda di misura per prevedere la retroattività di questa disposizione e riconoscere un pagamento complementare sugli investimenti dedicati alla chiusura della filiera, come ad esempio calibratura delle merci, lavaggio, confezionamento e trasformazione dei prodotti aziendali”.