Pac, promozione del made in Italy, competitività delle imprese, internazionalizzazione e semplificazione amministrativa. Presentate dal ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, alle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, le linee programmatiche del suo dicastero.
A partire dalla valorizzazione dell'agroalimentare - il secondo comparto produttivo con un export da 33,4 miliardi di euro e un +4,8% nel 2013  -, Martina ha rimarcato gli obiettivi strategici, a partire dal semestre di presidenza europeo ed Expo 2015

Attuazione della Pac 2014-2020
Dal 2014 al 2020, l'Italia potrà contare su di una disponibilità di 52 miliardi di euro: 27 miliardi sui pagamenti diretti; 20,9 sullo sviluppo rurale (comprensivi di 10,45 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale) e 4,2 miliardi sulle Organizzazioni comuni di mercato.
Per quanto riguarda i pagamenti diretti, è necessario assumere una serie di importanti decisioni e comunicarle a Bruxelles entro il 31 luglio 2014.
"Non possiamo arrivare all'ultimo giorno utile - ha detto il ministro -, non possiamo e non voglio attendere così a lungo. Il mondo agricolo ha bisogno di certezze e la macchina amministrativa si deve mettere subito al lavoro; questa Pac è sì positiva per l'alto contenuto in sussidiarietà, ma è anche complicata e i sistemi informativi alla base del pagamento dei premi devono essere riprogettati".
Agli assessori regionali Martina ha proposto di chiudere entro il 15 maggio 2014, un anno prima della data di presentazione della domanda Pac 2015, che segnerà l'avvio della riforma.
"La riforma dei pagamenti diretti deve costituire l'occasione più importante per segnare una netta discontinuità con il passato - ha rimarcato - e per correggere una serie di fenomeni distorsivi venutisi a creare in questi anni". In questo senso deve essere letta la proposta di attuare la convergenza interna dei pagamenti diretti sulla base del cosiddetto metodo irlandese, prendendo in considerazione l'Italia come "regione unica" ed applicando il greening a livello individuale.

Altra innovazione: inserire nel circuito dei pagamenti diretti l'intera superficie eleggibile, cogliendo le possibilità offerte dal nuovo regolamento, ammontante a circa 12,5 milioni di ettari, dividendo il territorio in due ambiti: le aree o i settori ove l'agricoltura produce  beni pubblici e ove produce in prevalenza per il mercato.

Altro tema è quello dei settori che potranno beneficiare degli aiuti accoppiati. "Quando parlavo di integrazione tra primo e secondo pilastro della Pac, mi riferivo proprio a questo - ha detto Martina -. Non è possibile risolvere i problemi dei singoli settori produttivi attingendo al tesoretto degli aiuti accoppiati". Questo discorso può valere per colture simbolo del made in Italy come il pomodoro, l'olivo e il riso, ma anche altre colture altrettanto strategiche come la barbabietola o il grano duro. Un discorso a parte merita la zootecnia, a sostegno della quale è necessario intervenire con una molteplicità di interventi.

Martina propone un piano proteine vegetali su vasta scala per ridurre la dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento (oggi si importa il 90% delle farine di soia e di girasole); per ridurre l'inquinamento da nitrati, con le rotazioni colturali tra cereali e colture "azotofissatrici" e per offrire una alternativa da avvicendare ai cereali.

Sviluppo rurale e programmi nazionali
Raggiunta l'intesa sull'attivazione di quattro misure nazionali sullo Sviluppo Rurale, per 2,2 miliardi di euro. Ad eccezione del Programma rete rurale, "le misure nazionali rappresentano una novità assoluta", ha detto Martina. La misura Gestione dei rischi è la più avanzata e ha raggiunto da subito un'ampia convergenza.
L'impegno dello Stato e delle Regioni sarà quello di estendere il sistema delle assicurazioni, attivando i Fondi mutualistici e la stabilizzazione del reddito in caso di crisi, premiando nell'accesso le misure di sviluppo rurale per le aziende che vi aderiscono. 

"La misura Zootecnia - Biodiversità rappresenta un'occasione per la riorganizzazione del sistema allevatoriale", rispettoso del principio di separazione fra le attività di miglioramento genetico e conservazione della biodiversità, a carico nazionale, da quelle di consulenza aziendale da attivare a livello regionale. 
Infine, per quanto riguarda il Piano irriguo, l'intesa del 16 gennaio 2014 è stata raggiunta sulla spesa di 300 milioni di euro; "tuttavia stiamo lavorando affinché le risorse disponibili possano essere integrate con il Fondo sviluppo e coesione, da attivare nel contesto dell'Accordo di partenariato 2014 - 2020".
Sarà un programma sull'intero territorio nazionale, suddiviso in due macro aree, Sud e Centro Nord.
La rimanente quota di finanziamenti dello sviluppo rurale (18,8 miliardi) dovrà essere utilizzata dalle Regioni, attraverso i Psr.

Made in Italy e tutela dei prodotti di qualità: Marchio nazionale dell'agroalimentare
Quasi il 70% circa dell'export agroalimentare è rappresentato da prodotti di punta, l'eccellenza del made in Italy.
Una delle priorità dell'azione di Governo sarà quella di far crescere e valorizzare la presenza nel mercato mondiale i prodotti italiani di qualità.
"È in fase di progettazione la creazione di un Marchio nazionale dell'agroalimentare, a partire dai prodotti Dop", ha sottolineato Martina. 
La riconoscibilità del vero prodotto italiano assume un ruolo decisivo e su questo processo si innesterà una forte azione di promozione. Contestualmente sarà rafforzata l'azione di tutela e difesa dei prodotti italiani di qualità. Attualmente, il sistema nazionale dei controlli ufficiali è composto da diversi organi: nel 2013 sono stati fatti più di 130.000 controlli. Ma è previsto un potenziamento degli uffici per impedire che la lotta contro le frodi e il falso made in Italy subisca un rallentamento con un assetto normativo sanzionatorio più semplice ed efficace.

Competitività e occupazione
Tra le misure principali, il ministro ha elencato il credito d'imposta per la creazione di piattaforme all'estero dei prodotti made in Italy; interventi per lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile in agricoltura; l'incremento delle risorse per l'innovazione tecnologica delle imprese agricole; la riduzione a un terzo dei termini per i procedimenti amministrativi relativi all'apertura di nuove imprese agricole; la possibilità per enti locali e istituzioni sanitarie di stabilire nei bandi per le mense criteri di preferenza per i prodotti dell'agricoltura sociale e derivanti da filiera corta; la riforma delle regole di mercato per le organizzazioni di produttori e degli organismi interprofessionali;  la delega per l'allineamento dell'ordinamento nazionale agli orientamenti comunitari per gestione del rischio e regolazione dei mercati; il rilancio dei settori del pomodoro e del riso. 
"In questo scenario, intendo fare uno sforzo maggiore nella direzione della semplificazione e sburocratizzazione dei processi amministrativi e commerciali", ha detto Martina. 

Per quanto riguarda il lavoro, si punta su incentivi all'assunzione di giovanicontratti di inserimento/apprendistato; misure per la stabilizzazione dell'occupazione agricola; estensione della riduzione del cuneo fiscale ai rapporti di lavoro agricoli stabili; credito d'imposta sulle spese sostenute dai giovani agricoltori per l'affitto di terreni agricoli. 

Ruolo dell'Italia in sede europea e internazionale
A livello europeo, nella seconda parte del 2014, il ministero sarà impegnato nell'esercizio della Presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea. Martina intende mettere in forte relazione la Presidenza italiana con Expo 2015. "Durante il Semestre è mia intenzione affrontare alcuni dossier strategici per il settore agricolo italiano ", ha detto il ministro.

Per quanto riguarda il settore del biologico, la riforma sarà l'occasione per rivedere le regole per le importazioni dei prodotti biologici e introdurre controlli più stringenti e armonizzati tra i diversi Stati membri. La Commissione dovrà fornire agli Stati strumenti per non consentire che siano commercializzati, utilizzando il logo europeo, prodotti ottenuti nei Paesi Terzi senza rispettare tutte le regole.

Per il settore fitosanitario, il 6 maggio 2013 la Commissione europea ha presentato la proposta di riforma per migliorare le garanzie dei prodotti presenti sul mercato europeo e favorire il commercio internazionale evitando speculazioni sull'utilizzo delle barriere fitosanitarie. 

Per il settore ortofrutticolo, saranno approfondite le tematiche sullo stato dell'Ocm ortofrutta, con il dossier "frutta e latte nelle scuole".

La questione Ogm: "stiamo lavorando, d'intesa con i ministeri dell'Ambiente e della Salute" per ottenere, nella riunione del Consiglio dei ministri dell'Ambiente del 12 giugno o al più tardi durante il semestre di presidenza, l'attesa modifica della normativa comunitaria (Direttiva 2001/18 e Regolamento 1829/2003) per consentire la piena facoltà agli Stati membri di decidere liberamente sulla ammissibilità della coltivazione degli Ogm.

Latte - A livello comunitario ci sarà la cessazione del regime delle quote a partire dal 1 aprile 2015. "Occorrono misure di accompagnamento, al momento non previste, in particolare per le aziende che si trovano nelle zone più svantaggiate".

Inoltre, ribadisco che il Governo, ed io in prima persona, vuole porre in atto ogni utile azione per risolvere il contenzioso con l'Unione europea sul recupero dei prelievi arretrati addebitati e non pagati, anche per evitare che la procedura di infrazione avviata al riguardo, possa sfociare in ulteriori onerosi esborsi per il contribuente italiano.
Indicazioni Geografiche - Grande attenzione perché siano parte del programma di lavoro post Bali, sulla base delle considerevoli ambizioni italiane, inerenti la loro imprescindibile protezione internazionale contro i crescenti fenomeni di contraffazione.
Domini internet - Assicurato l'impegno a risolvere il problema del controllo del sistema dei nomi di dominio, ora gestito da Icaan, per continuare a preservare anche in internet i diritti di proprietà intellettuale, in particolare le Denominazioni di Origine e le Indicazioni Geografiche. 

Trasparenza ed efficienza dell'azione amministrativa
"Mi impegnerò per garantire trasparenza ed efficienza dell'azione del Ministero e degli enti vigilati", ha assiscurato Martina.
Con la riorganizzazione degli uffici sarà garantita una migliore allocazione delle risorse umane e strumentali. Previsto un Piano di riordino e di riduzione delle società e degli enti vigilati dal ministero e una specifica direttiva a tutti gli Enti vigilati per rendere trasparenti le procedure di selezione del personale a tutti i livelli.

Oltre al tema di Expo 2015 - "importante occasione di rilancio dell'economia del nostro Paese" - Martina ha ribadito che il governo "è determinato a fare assoluta luce sulla Terra dei Fuochi, rendendo pubblico ogni passo, come fatto con la relazione del gruppo di lavoro. "Ritengo che il governo debba proporre delle integrazioni al decreto, rese necessarie proprio dall'importante lavoro che è stato condotto in questi mesi".

Conclusioni
Condivisione, confronto e concertazione saranno i metodi utilizzati da Martina: "non saprei fare questo lavoro senza questo approccio", ha detto.