Innovazione e modernità sono concetti che non sempre coincidono. Soprattutto in agricoltura, dove può essere innovativo anche il recupero di un passato e di una tradizione soffocata dai millenni o da un modello pseudoindustriale ormai in pieno declino.

Quello del "nuovo" come declinazione del ritorno al passato è uno dei fili conduttori della conferenza stampa organizzata a Roma da Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e Conaf (Consiglio dell'ordine nazionale dei dottori agronomi e dei dottori forestali ) in occasione della Giornata dell’innovazione, nel corso della quale sono stati presentati due giovani imprenditori agricoli, appartenenti a quella nuova generazione di brillanti laureati che scelgono di tornare alla terra, che proprio nel recupero della tradizione hanno identificato i fattori innovativi della propria azienda.

Si tratta di Alessandra Nucci, che ha focalizzato la propria attenzione sul recupero del valore del cibo in un’ottica di qualità e rieducazione sociale a una corretta alimentazione; e di Francesco Cirelli, invece ha addirittura recuperato una tecnica di fermentazione delle uve in vasi di terracotta usata nell’area dell’attuale Georgia oltre 7 millenni orsono, e l’ha applicata alla sua azienda vinicola abruzzese riuscendo a ritagliarsi una interessantissima nicchia di mercato.


La piattaforma degli agricoltori

Oltre all’innovazione “da riciclo”, ovviamente, l’incontro ha proposto anche temi un tantino meno datati, a partire dalla presentazione della nuova piattaforma informatica Agritrasfer - presentata dal Dirigente generale delle attività scientifiche del Cra, Stefano Bisoffi, e accessibile dal portale internet del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura - che si propone come una grande bacheca virtuale in cui si incontrano tutti gli attori del palcoscenico agricolo per scambiarsi a livello paritetico informazioni, esperienze, documenti e risultati della ricerca applicata.
Strutturata come una fusione tra la banca dati interattiva e il forum, Agritrasfer si propone di sviluppare l’evoluzione della comunicazione in agricoltura sotto ogni punto di vista, passando da un modello lineare ritenuto ormai non più adeguato a un modello partecipato.

Che l’agricoltura del prossimo futuro non possa prescindere dall’innovazione è stato chiaramente evidenziato da Graziella Romito, dirigente Disr II del Mipaaf, che ha ricordato come quello delle innovazioni sia un tema focale della politica agricola comunitaria.
Quello che l’Europa chiede ai suoi Paesi membri, è un maggiore ascolto delle istanze delle imprese e un maggiore impatto nel trasferimento dei risultati della ricerca verso le aziende.
Due elementi fondamentali per la sopravvivenza stessa del legame tra agricoltura, ricerca e competitività sui mercati, ma anche per riuscire a sfruttare al massimo le risorse che provengono da Bruxelles.

Ricerca applicata all'agricoltura 

La Giornata dell’innovazione - hanno spiegato i presidenti di Cra e Conaf, Giuseppe Alonzo e Andrea Sisti - è un'occasione annuale di sensibilizzazione sui temi dell'innovazione e si prefigge l'obiettivo di "stimolare e incrementare l'integrazione tra ricerca, innovazione e ambiente professionale, per valorizzare le conoscenze e competenze e migliorare la produttività dell'agricoltura italiana".
“Con la giornata di oggi - ha affermato Sisti - vogliamo comunicare quello che ordinariamente si fa in laboratorio e nei campi sperimentali, con particolare riferimento all'innovazione nel mondo dell'impresa. La ricerca applicata è uno degli elementi che dovrà caratterizzare la nostra attività nei prossimi anni”,

“L'innovazione - ha detto il presidente del Cra, Alonzo - non si fa solo in laboratorio, o dormendo e sognando, ma nasce dall'osservazione del territorio. L'agricoltura è forse l'unico elemento trainante del paese proprio grazie all'innovazione, che va mantenuta e sostenuta. Per produrre innovazione, però, c'è bisogno di una società ‘attrezzata’, ha aggiunto Alonzo, che ha poi parlato delle "enormi potenzialità” offerte dalle nuove tecnologie. “L'innovazione - ha concluso - è un duro percorso di conoscenza che non si può inventare".


Tutti d’accordo, dunque: l’innovazione è indispensabile. E non serve neanche che sia nuova.