Torniamo sul biologico: una tappa quasi d'obbligo dopo le due recenti kermesse fieristiche come il grande Biofach di Norimberga e la (purtroppo) più modesta Sana nostrana. 

 

L'Italia per il biologico dice veramente la sua.

Le nostre esportazioni vanno alla grande (3,9 miliardi di euro, +7% nel 2024 rispetto all'anno precedente) e soprattutto possiamo contare su un'eccellente nomea.

 

Da un'indagine Nomisma, presentata al Sana, risulta che l'Italia è il primo paese per qualità percepita nei mercati chiave fra cui spiccano gli Usa, maggior consumatore e importatore mondiale.

Attenzione: le leadership devono essere però curate, mantenute e se possibile rafforzate. Ricordiamolo bene, anche perché qui non è solo una questione di marketing, ma di vero rispetto per l'ambiente e il paesaggio.

 

Detto questo diamo un'occhiata ai mercati continentali, dove si potrebbe ancora continuare a combinare qualcosa di buono. Il mercato europeo del biologico è oggi in sviluppo dopo la frenata post covid dovuta all'inflazione: si veleggia verso i 55 miliardi di euro, con un aumento previsto lieve ma costante in quasi tutti i paesi dell'Unione (eccetto Grecia e Finlandia).

 

In buona parte delle indagini di marketing che abbiamo potuto visionare i consumatori europei sono divisi in due gruppi.

 

Il primo comprende consumatori storici, regolari, affezionati, che non badano al prezzo. Sebbene questo sia un gruppo ampliamente minoritario rappresenta circa la metà del consumo europeo di biologico.

 

Il secondo gruppo è rappresentato da famiglie con doppio reddito ed età compresa fra i 50 e i 75 anni, oppure famiglie (sempre a doppio reddito) ma con figli piccoli - si aggiungono poi i consumatori curiosi, quelli sempre in cerca di nuove tendenze. Tutti i consumatori del secondo gruppo acquistano principalmente nei supermercati e nei discount, sono infedeli alle marche e sensibili a una congèrie di richiami: dalla sicurezza alimentare al benessere animale, poi alla sostenibilità, al gusto, al packaging innovativo. Hanno insomma sensibilità spiccate, ma idee estremamente confuse; rappresentano però il futuro sviluppo del settore e il target a cui puntano sia i vecchi sia i nuovi player del biologico.

Qui l'immagine del Bel Paese potrebbe essere vincente, proviamo ad usarla bene.