Riguarda la Campania, in particolare il territorio della provincia di Caserta e la lotta alla brucellosi tra le bufale da latte: è la prima ordinanza commissariale di Nicola D'Alterio, commissario straordinario nazionale per il contrasto e l'eradicazione della brucellosi bovina, bufalina, ovina e caprina e della tubercolosi bovina e bufalina. L'ordinanza commissariale 1/2025, a firma del commissario D'Alterio, è stata emanata lo scorso 6 marzo e resa immediatamente esecutiva: tende a rafforzare l'attività di eradicazione della brucellosi nella provincia campana puntando a debellare il batterio a cominciare da quegli allevamenti bufalini "ripetutamente o continuativamente sede di focolaio di brucellosi negli ultimi tre anni".
Tale dato è emerso da una prima analisi della situazione epidemiologica della brucellosi bufalina nell'area cluster della provincia di Caserta. In Terra di Lavoro dall'inizio dell'anno - stando ai dati rilasciati dal Bollettino Epidemiologico Nazionale Veterinario - si sono registrati tre nuovi focolai in allevamenti dove sono presenti complessivamente 1.290 animali, dei quali 529 risultano malati. E almeno due dei nuovi focolai si trovano in area cluster d'infezione.
Secondo quanto riportato nell'ordinanza gli allevamenti che presentano queste caratteristiche di ripetuta o continuativa infezione brucellare "rappresentano una pericolosa fonte d'infezione per gli altri stabilimenti bufalini e uno dei maggiori ostacoli al perseguimento dell'obiettivo dell'eradicazione sul territorio della provincia di Caserta".
Per questo motivo l'ordinanza del commissario D'Alterio prevede una serie di interventi per rafforzare le attività di indagine diagnostica ed epidemiologica in questi allevamenti, finalizzati a identificare i fattori di rischio specifici che in ciascun stabilimento determinano o facilitano la persistenza dell'infezione. L'obiettivo è quello di interrompere il ciclo di trasmissione all'interno di queste strutture ed eradicare l'infezione brucellare in queste aziende.
Costituita una task force
Con l'ordinanza sono stati costituiti dei gruppi di intervento, coordinati dal commissario D'Alterio, definiti task force, per lo svolgimento delle indagini epidemiologiche e diagnostiche previste dall'ordinanza e composti da medici veterinari, biologi, statistici e personale tecnico del Centro di Referenza Nazionale per le Brucellosi (Crnb), del Centro di Referenza Nazionale per l'Epidemiologia Veterinaria, la Programmazione, l'Informazione e l'Analisi del Rischio (Covepi) e dell'Osservatorio Epidemiologico Veterinario (Oevr) della Regione Campania.
Due nuovi protocolli
L'ordinanza prevede due nuovi protocolli, uno inerente le indagini epidemiologiche nei focolai persistenti, l'altro riguarda invece la procedura d'indagine diagnostica nei focolai di brucellosi, completa di istruzioni per il prelievo dei campioni.
Questo perché l'esecuzione di una corretta indagine epidemiologica è fondamentale e deve essere basata su un approccio scientifico rigoroso. Il tutto al fine di di formulare ipotesi solide rispetto alla probabile causa dell'infezione, sul focolaio primario e eventuali focolai secondari, e fornire indicazioni utili all'eliminazione delle fonti di contagio.