Le presentazioni del sequenziamento dei genomi di pero e lampone saranno i momenti clou del congresso biennale, iniziato stamattina, lunedì 1 ottobre, che riunisce in Trentino la comunità scientifica mondiale impegnata nello studio della genetica, della biologia e della genomica vegetale. Il Palarotari di Mezzocorona fino a giovedì sarà quindi il punto d’incontro per circa 250 ricercatori arrivati da tutto il mondo, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, dalla Cina al Canada.
 
Ad aprire il congresso è stato il presidente della Fondazione Edmund Mach, Francesco Salamini, seguito dal direttore del Centro ricerca e innovazione, Roberto Viola, che hanno ricordato come la scelta del Trentino e in particolare della piana Rotaliana per la sesta edizione della "Rosaceae Genomics Conference" sia legata al ruolo che la Fem si è conquistata a livello internazionale nel campo della ricerca scientifica legata alle piante e, in questo caso, alle Rosaceae. Tra oggi e giovedì, dunque, si alterneranno i ricercatori più attivi nell’ambito della genomica vegetale i quali presenteranno alla platea i loro lavori e le loro ricerche.
 
Dopo il sequenziamento dei genomi di melo e fragola, la Fondazione Edmund Mach ha avuto quindi un ruolo importante anche nella scoperta del genoma di pero e lampone, in collaborazione rispettivamente con centri di ricerca della Nuova Zelanda e dello Utah (Stati Uniti). “L’esperienza che abbiamo acquisito sequenziando negli anni scorsi i genomi di melo e fragola – ha spiegato Riccardo Velasco, responsabile del Dipartimento di genomica e biologia delle piante da frutto della Fondazione Mach e organizzatore dell'evento – ci ha permesso di “scoprire” due genomi complessi in soli 6 mesi. Questo congresso – ha proseguito Velasco – rappresenta un’occasione per fare il punto della situazione della ricerca più avanzata sui genomi e sull'applicazione delle informazioni che contengono. Da questa comunità scientifica ci si attendono grandi novità, sia in termini di conoscenza che di applicazioni pratiche per andare verso la frutticoltura del futuro".