E' stato firmato dall'Inran (Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione) ed il ministero della Difesa un protocollo d'intesa grazie al quale i soldati italiani impegnati nelle missioni fuori area potranno presto disporre di un'alimentazione in linea con i più moderni strumenti che la ricerca e l'industria alimentare italiane mettono a disposizione.
'Una grande sfida, che accogliamo con entusiasmo e con orgoglio', ha affermato con grande soddisfazione Carlo Cannella, presidente dell'Inran, 'Infatti, la tecnologia consente  di produrre cibo conservato con lo stesso valore nutritivo di quello fresco e con caratteristiche organolettiche di elevato livello, mentre la ricerca sull'azione antiossidante di alcune componenti degli alimenti permette di attuare con l'alimentazione interventi protettivi, particolarmente adatti a chi è sottoposto a stress psico-fisico, come gli atleti o i militari impegnati in attività che richiedono un forte dispendio energetico'. Addio, dunque, al classico 'rancio' ed alle 'scatolette'? Forse non completamente, ma di certo l'intesa nata col ministero della Difesa permetterà che i soldati italiani, ormai veri e propri professionisti, dispongano di un'alimentazione bilanciata e corretta per fronteggiare quelle situazioni di forte impegno energetico e psichico, rappresentate dalle missioni operative che sono chiamati a svolgere ovunque nel mondo.