"L'industria sementiera è pronta a svolgere il proprio ruolo per garantire sementi di qualità ed assicurare un continuo miglioramento delle varietà, ma deve essere posta nelle condizioni di poter lavorare, di consolidare le proprie basi operative con la vendita delle sementi e di crescere senza alcun pregiudizio". E' quanto ha sottolineato il presidente di Assosementi, Paolo Marchesini, nell'ambito dell'assemblea annuale pubblica dell'Associazione italiana delle aziende sementiere svoltasi il 28 aprile a Bologna, con l'intervento anche di qualificati ospiti esterni.
"Le sementi sono il primo anello della filiera agroalimentare. Osserviamo invece che i legami delle produzioni con le sementi di qualità si riducono sempre di più – ha aggiunto Marchesini, citando espressamente l'esempio del grano duro che, dopo la soppressione del vincolo del seme certificato per l'aiuto dell'art. 68, ha visto ridursi in due anni la vendita di sementi certificate del 50% - mentre aumentano sul mercato le segnalazioni di ampi fenomeni di illegalità. Questa situazione, associata alla scarsa considerazione nei confronti dell'innovazione e della tutela della proprietà intellettuale, sta minando fortemente il futuro di un settore storicamente di eccellenza per l'Italia, quello della selezione e produzione di sementi".
Intervenendo in teleconferenza, il presidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro ha ricordato che il prossimo 25 maggio il Parlamento europeo voterà il rapporto di Albert Dess sul futuro della Pac e che comunque anche dopo il 2013 non verrà meno il sostegno all'agricoltura. Ha sottolineato che la recente instabilità dei prezzi è una precisa conferma della carenza di prodotti sui mercati e che quindi grande è l'attesa nei riguardi dell'industria sementiera e dell'innovazione varietale per fare fronte alla crescente domanda di cibo.
Il presidente dell'Inran, Mario Colombo, ha invece rassicurato sulla volontà di non disperdere l'identità e le funzioni dell'ex Ense, recentemente incorporata nell'Istituto della nutrizione, che dovrà continuare ad essere al servizio del mondo agricolo e dell'industria sementiera con la propria attività di certificazione ufficiale.
Il responsabile dell'Ufficio sementi e biotecnologie del ministero delle Politiche agricole, Francesco Bongiovanni, ha invece illustrato in particolare il percorso in atto a livello comunitario per semplificare e migliorare la disciplina sementiera, per poi soffermarsi sulle difficoltà procedurali che s'incontrano nel risolvere una situazione difficile, quella del mancato trasferimento dei fondi pagati dai costitutori per le prove per l'immissione sul mercato di nuove varietà. In proposito Marchesini ha sottolineato che se non si arriverà ad una soluzione in tempi brevi, si rischia di costringere le aziende sementiere ad andare ad iscrivere le varietà in altri Paesi e di infliggere un nuovo colpo ad un settore chiave dell'agroalimentare italiano, ma da troppo tempo completamente trascurato all'atto delle scelte di settore.
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Fonte: Assosementi