Il presidente del Senato Franco Marini, in occasione di “Voler bene all’Italia”, la festa nazionale della PiccolaGrandeItalia a Barberino Val d’Elsa ha firmato l'appello lanciato da Slow Food e Coldiretti ai parlamentari italiani a sostegno dell'applicazione dell’obbligo di indicare nelle etichette l’origine degli alimenti, come previsto dalla legge 204 del 3 agosto 2004. Lo rende noto con soddisfazione la Coldiretti che ha raccolto un milione di firme per l'approvazione della storica legge per impedire di “spacciare” come made in Italy i prosciutti ottenuti da maiali allevati in Olanda e Danimarca o i miscugli di olio spremuto da olive spagnole, greche e tunisine. Un inganno quest’ultimo che dopo anni di battaglie per la trasparenza è stato finalmente fermato con il decreto che obbliga a indicare in etichetta la provenienza dell'olio di oliva, per impedire di ingannare i consumatori con miscele di origine diversa “spacciate” come prodotto italiano che è stato presentato presso la sede della Coldiretti dal ministro delle Politiche Agricole Paolo De Castro. L'Italia dove l'etichettatura di origine è stata prevista, grazie alla mobilitazione della Coldiretti, anche per il latte fresco, per la carne di pollo e per la passata di pomodoro non può tornare indietro ma deve continuare con decisione la battaglia in Europa per togliere dall'anonimato tutti gli alimenti: dalla carne di maiale a quella di agnello, dalle conserve vegetali ai succhi di frutta, fino al latte a lunga conservazione.