E’ dei giorni scorsi la nomina del direttore del Cervim, Centro di ricerche, studi e valorizzazione per la viticoltura montana, Sara Colombera come esperto Oiv (Organisation internazionale de la vigne et du vin) nel gruppo “Sistemi di gestione sostenibile del vigneto” della delegazione italiana. Il tavolo di lavoro, che si riunirà a Roma il 27 febbraio prossimo, affronterà le principali tematiche relative alla sostenibilità del vigneto, argomento che per le viticolture di montagna è di prioritaria importanza.
La vitivinicoltura sostenibile è definita dall'Oiv come approccio globale commisurato ai sistemi di produzione di trasformazione delle uve, associando contemporaneamente la longevità economica delle strutture e dei territori, l'ottenimento di prodotti di qualità, la presa in considerazione delle esigenze di una viticoltura di precisione, dei rischi legati all'ambiente, alla sicurezza dei prodotti, alla salute dei consumatori e la valorizzazione degli aspetti economici, storici, culturali, ambientali e paesaggistici.

I gruppi internazionali di esperti si riuniranno a Parigi nel corso delle sessioni organizzate dall’Oiv tra il 15 e il 22 marzo, per affrontare le principali tematiche inerenti il settore vitivinicolo a livello internazionale, esaminando aspetti viticoli, enologici economici e normativi, nonché relativi alla salute dei consumatori. Saranno inoltre approfonditi particolari argomenti quali i sistemi di gestione sostenibile, la cartografia, la tracciabilità, la regolamentazione dei concorsi enologici.
In tale occasione il Cervim, in qualità di membro osservatore, presenterà una relazione sulle specificità dei costi di produzione viticoli nelle aree di montagna in forte pendenza, con l'obiettivo di dare un input al sistema di calcolo internazionale di tali costi e di fornire nel più breve tempo possibile, alla Commissione Agricoltura dell'UE, un quadro di insieme relativo alle principali necessità delle viticoltura di montagna in forte pendenza.

“La partecipazione del Cervim a tale gruppo di lavoro internazionale - ricorda Sara Colombera - è di fondamentale importanza, soprattutto alla luce del crescente interessamento della Commissione Agricoltura dell’Ue nei confronti delle viticoltura di montagna”.