Parigi, 23 aprile 2013 - Ismail Cakmak è un istrionico professore turco. Lavora presso la Sabanci University di Istambul, un campus che unisce architetture moderne, ma dal retrogusto orientale, alla cura maniacale del verde. Una sorta di Eden per gli studenti. Un Eden privato, visto che Sabanci è un gigante industriale turco e investe in questa università svariati milioni di euro all'anno. A dimostrazione di quanto siano ottuse e obsolete le barriere ideologiche che portano in Italia a guardare al privato come a un nemico della ricerca e della formazione universitaria.
 
Ismail Cakmak è uno degli invited speaker del evento parigino Valagro Wheat's Solution e come contributo porta le proprie esperienze circa i benefici dei fertilizzanti sull'aumento dei tenori di zinco nella dieta umana e animale.
Il contenuto di zinco nei cibi è strettamente correlato al contenuto di proteine, le quali non sempre sono disponibili a sufficienza in ampie aree del Globo. La dose raccomandata è circa di 15 mg/giorno e i bambini hanno un fabbisogno più alto.
Le carenze di questo elemento possono produrre gravi patologie e talvolta si rivelano mortali impattando le difese immunitarie, la crescita muscolo-scheletrica e perfino lo sviluppo cerebrale. A oggi vi sono circa due miliardi di persone che patiscono di carenze di zinco, ovviamente concentrate nelle aree più povere del Pianeta. Infine, e purtroppo, si stima che circa 450 mila bambini muoiano ogni anno anche a causa della carenza di questo elemento.
Gli integratori alimentari non sono certo una soluzione sostenibile, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo. La salute deve venire infatti dai campi - sostiene Cakmak - non dalle farmacie.

Ismail Cakmak ha illustrato i benefici della nutrizione vegetale a base di zinco

I cereali sono ampiamente predominanti nell'alimentazione umana e in certe aree rappresentano circa il 75% della dieta, ma i cereali sono generalmente poveri di zinco. Attualmente il grano contiene 10-30 mg/kg di zinco anziché i 40-60 che sarebbero necessari.
Dato poi che le farine bianche sono prodotte soprattutto con l'endosperma dei semi, più povero di zinco, le deficienze di questo elemento si aggravano ulteriormente. Elevare i contenuti di zinco nell'endosperma rappresenta quindi un risultato ancor più apprezzabile. Anche perché l'endosperma è povero in termini di phytati, sostanze che ostacolano l'assorbimento dello zinco. Quindi, innalzando il tasso di zinco nell'endosperma non se ne eleva solo il contenuto assoluto, ma se ne migliora anche l'assorbibilità a livello intestinale.
Circa la metà dei suoli coltivati a cereali sono però carenti di questo elemento. La combinazione di cereali che assorbono poco zinco con suoli poveri di zinco causa quindi un disastro nutrizionale di proporzioni drammatiche. Peraltro, la coltivazione di varietà sempre più produttive ha portato all'assurdo di ottenere maggiori quantità di massa raccolta, ma più povere di zinco. È necessario quindi un maggior equilibrio nella nutrizione delle colture in modo da produrre si tanto, ma anche bene. 
La fertilizzazione può aiutare, ma fino a un certo punto: lo zinco contenuto nel suolo, infatti, è in buona parte insolubile e quindi non assorbibile dalla coltura, specialmente in presenza di alti contenuti in carbonati di calcio e livelli di pH alcalini.
 
La grande sfida dell'agricoltura è però combattere la malnutrizione, un risultato che si può ottenere lavorando su due fronti: il breeding, ovvero l'utilizzo di varietà selezionate anche per la capacità di asportare e utilizzare zinco, e l'approccio agronomico basato su opportuni fertilizzanti fogliari. Questi prodotti nutrizionali devono contenere concentrazioni sufficienti di microelementi, ovvero quelli che mancano maggiormente nella dieta.
 

Basta poco per avere molto

 
Molte sperimentazioni sono in corso in diverse aree del mondo per centrare le dosi e i momenti migliori per innalzare i livelli di zinco nelle colture. Cakmak ha quindi condivo con la platea i risultati delle sperimentazioni svolte con Brexil Zn, prodotto per applicazioni fogliari di Valagro.
Nel tentativo di innalzare i contenuti di zinco si deve infatti prestare attenzione ai danni da fitotossicità: alcuni fertilizzanti aumentano il contenuto di zinco, ma producono anche danni alla coltura. Si devono quindi individuare i prodotti più efficaci e che siano al contempo selettivi e Brexil si è dimostrato eccellente anche in quest'ottica.
In campo, le applicazioni di Brexil Zn a inizio della maturazione lattea si sono dimostrate le più efficaci in termini di innalzamento dei contenuti di zinco. Meno eclatanti le applicazioni alla levata, ma comunque incoraggianti. Uno dei problemi incontrati dai produttori - ricorda però Cakmak - è che i mulini e l'industria non pagano di più per avere grani a maggior contenuti di zinco. Ciò scoraggia in parte gli agricoltori.
Di sicuro, indipendentemente dalle filiere con il "braccino corto", applicare zinco migliora le produzioni e massimizza i raccolti e quindi i redditi