Quasi 150 milioni di ettari coltivati nel mondo, oltre 900mila in Italia, di cui il 90% nel Nord (230mila ettari solo nel Veneto). Si tratta del mais: un cereale che svolge il suo ciclo colturale in primavera ed estate, avvantaggiandosi così del periodo più intenso di mineralizzazione della sostanza organica, che rende disponibili gli elementi nutritivi necessari per un buon raccolto.

I prodotti Ilsa a base di Agrogel soddisfano le esigenze nutritive del mais per ottenere un'ottima resa (anche oltre 120 q/ha di granella).

I concimi organici e organo-minerali, tra i quali Azoslow, Azotil, MP 30, Grano Plus, o Fertil e Fertorganico per produzioni biologiche, nelle giuste dosi, possono essere somministrati al terreno in un unico intervento, in pre-semina, o ripartiti in due momenti, intervenendo in post-emergenza o in occasione della sarchiatura, in quanto non comportano rischi di fitotossicità per le piante, a differenza di molti concimi minerali distribuiti a spaglio.

La componente proteica di Agrogel e il rilascio di elementi nutritivi mediato dall'attività della microflora batterica del suolo consentono di seguire con efficacia tutto il ciclo colturale, garantendo una nutrizione continua e una crescita equilibrata delle piante. L'ottimale ritenzione idrica e le altre caratteristiche fisico-chimiche di Agrogel consentono l'attività di mineralizzazione da parte di batteri anche in periodi particolarmente siccitosi, evitando così eccessi azotati in occasione delle prime piogge.

In occasione di trattamenti fitoiatrici, inoltre, è possibile aggiungere al principio attivo anche Cerealmax, concime liquido a base di Gelamin, matrice organica che, per le sue peculiarità, fornisce una grande azione bagnante e biostimolante.

 

L'approfondimento sulla concimazione del mais

Il mais (Zea mays L.) si adatta a una grande variabilità di terreni, sabbiosi o argillosi, acidi o basici, ma necessita di lavorazioni profonde e di un buon contenuto in elementi nutritivi. Con la concimazione, infatti, bisogna apportare al terreno circa 250 Kg/ha di N e 120 Kg/ha sia di P2O5 che di K2O.
A partire dalla semina (aprile), è necessario garantire una crescita equilibrata delle piante, soprattutto nella fase più delicata, cioè la fioritura (verso luglio), in cui bisogna evitare stress nutrizionali e idrici, intervenendo con ingenti volumi irrigui ed evitando eccessi azotati. Una buona attività della microflora a livello della rizosfera, poi, favorisce anche la degradazione della sostanza organica apportata con l'interramento degli stocchi.

La raccolta può iniziare dalla seconda metà di settembre, fino a tutto ottobre (non oltre, per evitare marciumi del fusto), a seconda della classe di ibrido coltivata e dell'utilizzo del prodotto finale, in quanto per il mais da insilato la raccolta è anticipata (in occasione della maturazione cerosa) rispetto a quella della granella secca.

La monosuccessione non consente ad operazioni come la sarchiatura di ovviare completamente al problema delle infestanti (sorghetta e alcune dicotiledoni), per cui in genere si è costretti ad intervenire con il diserbo chimico.

Un'equilibrata nutrizione consente, invece, di limitare l'impiego di agrofarmaci per combattere patologie causate da funghi patogeni, esponendo meno le piante agli attacchi di Pythium, Ustilago zeae e altri agenti di marciumi. Tecniche di agricoltura integrata sono infine necessarie per limitare le infestazioni di alcuni insetti molto pericolosi, come la piralide e la diabrotica.