La concimazione autunnale è una pratica importante che ha sostanzialmente come scopo quello di nutrire la pianta sfruttando le capacità di assorbimento delle radici per tutto il periodo autunnale e di migliorare lo stato di fertilità del terreno apportando composti che restano disponibili per le piante per un tempo lungo.

Attraverso la concimazione autunnale è possibile reintegrare una parte degli elementi asportati dal frutteto con la produzione.

In frutticoltura e in viticoltura la concimazione autunnale ha ormai assunto un ruolo  sempre più determinante per ottimizzare la nutrizione delle colture e le rese qualitative del raccolto.

In particolare per le asportazioni azotate e la loro suddivisione nel corso dell'anno, risulta chiaro come anche la concimazione debba assecondare il più possibile le richieste di raccolti di qualità, evitando elevate disponibilità di azoto nelle fasi primaverili e mantenendo un livello sufficiente da fine fioritura fino alla caduta delle foglie.


Nel caso della vite, la fase post-vendemmia, specialmente con vendemmie precoci, la concimazione autunnale appare un'ottima soluzione la distribuzione dei macro e micro elementi, in particolare fosforo e potassio oltre che per modeste quantità di azoto.

In questo periodo nel vigneto si ha ancora una buona attività fotosintetica, in grado di fornire alle radici, sufficiente energia per poter assorbire e traslocare gli elementi ed accumularli nei tessuti di riserva dai quali saranno richiamati la primavera successiva. Inoltre, si riscontra anche una temperatura del terreno adatta con lo stato di umidità necessario perché questi processi possano svolgersi regolarmente e permettere alla pianta di affrontare con buone scorte l'inverno e la successiva primavera.

Da notare poi che la resistenza al freddo durante l'inverno è collegata al contenuto di sali nella linfa, che sicuramente sarà maggiore se si effettua una precoce concimazione autunnale.


Nella concimazione autunnale, in funzione delle caratteristiche del terreno e delle colture, è consigliabile l'uso di fertilizzanti appartenenti alle seguenti categorie:

Concimi organici, concimi organici azotati o NP;

Concimi organo-minerali, NPK o NK;

Concimi minerali NPK o potassici.

Concimi NP o NPK con azoto a lenta cessione

Ammendanti o concimi organici tipo letame purché ricchi di acidi umici


Si devono preferire prodotti a base di concimi organici tipo letame quando si hanno terreni impoveriti di sostanza organica e/o molto ricchi di limo ed argille.

Nel caso in cui ci si ritrovi con problemi di carenza di potassio o con uno squilibrio nel terreno del rapporto fra potassio e magnesio, con eccesso di magnesio rispetto al potassio, è consigliabile utilizzare il solfato di potassio.

Qualora si voglia unire alla concimazione potassica anche quella azotata si può utilizzare un concime NPK minerale od organo-minerale con matrice organica.

In ogni situazione, indipendentemente dal tipo di terreno e di coltura, è preferibile utilizzare il concime di tipo organo-minerale per la sua proprietà di apportare azoto organico invece di azoto minerale e per l'effetto di lunga durata che permette all'azoto organico di essere ancora disponibile nelle primavera seguente.

Una buona soluzione è data anche dalla concimazione autunnale con prodotti  contenenti azoto a lenta cessione, che  assicurano la formazione di riserve nutritive e garantiscono una disponibilità dell'elemento nel terreno.

La distribuzione dell'azoto, deve avvenire entro il mese di settembre-ottobre per la vite e per i frutteti. Il fertilizzante viene assorbito dalle radici se disciolto in acqua. Eseguire quindi la concimazione se il terreno presenta un certo grado di umidità, oppure se si dispone di un impianto microirriguo effettuare la fertirrigazione. Non intervenire nel caso di elevata umidità, prossima alla saturazione di campo.

Nei frutteti dell'Alto Adige è ormai una pratica consolidata l'apporto azotato anche tramite applicazione fogliare con urea. Il suo apporto permette alle foglie di traslocare l'azoto nei tessuti di riserva senza causare un eccesso di vigoria alla pianta.

La distribuzione dei microelementi per via fogliare è da prendere in considerazione se durante la stagione ci sono state delle carenze. Rimane comunque valido il periodo primaverile come quello più indicato per la loro applicazione.


 

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