La prima sessione dell 21° Forum di medicina vegetale si è aperta con la tavola rotonda sul tema 'Protezione integrata delle colture: nuovi scenari tra aspetti tecnico-normativi e sicurezza alimentare in Europa e nei Paesi Terzi'.
Ha moderato Franco Faretra, Dppma - Dipartimento di Protezione delle piante e microbiologia applicata dell'Universita di Bari.
Floriano Mazzini - Regione Emilia-Romagna
'Evoluzione della normativa europea sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari' (scarica il PDF)
La relazione analizza lo stato normativo del settore, alla luce del nuovo 'Regolamento sulla commercializzazione dei prodotti fitosanitari' e sulla 'Direttiva uso sostenibile dei prodotti fitosanitari' approvati recentemente.
In particolare queste norme hanno come obiettivi quelli di ridurre al minimo i pericoli e i rischi per la salute e l'ambiente derivanti dall'impiego dei 'pesticidi' (prodotti fitosanitari + biocidi), migliorare i controlli sull'utilizzo e sulla distribuzione dei PF, ridurre i livelli di sostanze attive nocive anche mediante la sostituzione di quelle più pericolose con alternative più sicure, incluse le alternative non chimiche ed incentivare l'utilizzo di coltivazioni con un impiego ridotto o nullo di PF.
Elisabetta Tagliati - Food and agriculture organization of united nations - Secretariat of the Rotterdam Convention
'Il ruolo dei progetti Ipm ed altri strumenti normative della Fao nei Paesi in via di sviluppo' (scarica il PDF)
Nel 2050 ci saranno 9,1 miliardi di persone, 34% in più di oggi con un grosso aumento della popolazione urbanizzata (70% contro il 49% attuale); la produzione di alimenti dovrà incrementare del 70% mentre la terra arabile per supportare l’alimentazione sarà sempre la stessa.
La Fao investe molto per raggiungere 11 obiettivi strategici, primo dei quali è la produzione di cibo in quantitativi adeguati, facendo ricorso all’agricoltura sostenibile Ipm.
Particolare importanza assumono le scuole dell’agricoltura (le cosiddette “scuole senza muri”), specialmente nelle zone in via di sviluppo.
Marina Baldi, Istituto di Biometeorologia Cnr Roma
'L'influenza dei cambiamenti climatici sulla agricoltura' (scarica il PDF)
Cos’è il clima, cosa si intende per cambiamento climatico, quali i dati storici e quali gli scenari della clima mediterraneo sono stati i temi alla base della relazione. In particolare è stato evidenziato come il cambiamento climatico negli ultimi 50 anni sia in gran parte attribuibile alle attività umane, esaminando l’andamento delle temperature, delle precipitazioni, degli “eventi estremi”, della siccità. E’ stata poi evidenziata la stretta relazione tra clima-cambiamenti climatici ed agricoltura, ce le importanti implicazioni di questa relazione sulla società, sull’economia dei singoli paesi e su quella globale.
Roberto Defez - Istituto di Genetica e biofisica Cnr Napoli
'Ogm: uno dei mezzi per l'agricoltura del XXI secolo' (scarica il PDF)
Anche se molti non se ne sono accorti… di fatto nel 2010 circa il 10% di tutte le coltivazioni al mondo deriveranno da colture geneticamente modificate e l’incremento mondiale di Ogm tra il 2007 e il 2008 è stato del 9,4%. Secondo Defez si tratta di una soluzione interessante e sostenibile per la coltivazione di “grandi colture commodity”, non per le specialità o per le colture intensive. Oggi, a causa della nostra uscita dalla sperimentazione Ogm nel mais, perdiamo circa il 15% della produzione nazionale che, dal 2009, ha avuto una progressiva riduzione delle rese; inoltre abbiamo maggiori problemi per le micotossine in quanto il mais attaccato da fusariosi o piralide è più soggetto a queste problematiche. Parallelamente stiamo importando 70% del grano tenero, il 40% del grano duro, il 30% del mais e il 90% della soia.
Secondo Defez l’impatto di questa scelta è paragonabile a quello che è successo a seguito della scelta di rimanere fuori dalla ricerca sull’energia nucleare per 15 anni… ce ne siamo accorti troppo tardi.
Biagio Di Terlizzi - Carmelo Sigliuzzo - Istituto Agronomico mediterraneo Bari
'Verso l'area Euro-Mediterranea di libero scambio: aspetti attuativi e criticità' (scarica il PDF)
La relazione ha evidenziato come la collaborazione fattiva tra tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo rappresenti un’occasione unica per affrontare i mercati mondiali, specialmente nel settore delle produzioni orticole specializzate.
Egitto, Algeria, Regione dei Balani, Libano, Siria e Tunisia sono paesi con i quali l’Italia sta creando relazioni commerciali importanti, specialmente per soddisfare le esigenze di prodotto dei mercati del nord.
Di fatto l’eliminazione delle barriere doganali non è sufficiente a creare una vera e propria area di libero scambio, ma serve uno sviluppo comune basato sull’applicazione di procedure riconosciute e condivise sia nella ricerca che nella produzione e controllo.
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Fonte: Crsa Basile Caramia