L'appuntamento mondiale dedicato alla meccanizzazione agricola chiude la 40ma edizione con numeri record.

Eima International, la rassegna della meccanizzazione promossa da FederUnacoma e organizzata da Unacoma Service - registra il suo massimo storico, per superficie espositiva (140 mila metri quadrati netti, 270 mila lordi), di pubblico (196.192 visitatori dal 7 all’11 novembre), di operatori esteri (32.133) in crescita del 22%.
Industrie espositrici da 40 Paesi visitatori provenienti da 140 Paesi, delegazioni da oltre 60 nazioni: questi i numeri di una rassegna che ha offerto tecnologie per ogni lavorazione e per ogni tipologia di agricoltura, dalle grandi farm americane ed australiane ai più piccoli poderi di alcune regioni asiatiche o africane.

Rassegna promozionale ma anche momento di comunicazione, con oltre cento appuntamenti fra convegni, conferenze e workshop. Fra i temi in primo piano Politica agricola comunitaria, bioenergie, multifunzionalità e sicurezza, tema presidiato in modo particolare da Enama, l’Ente nazionale per la meccanizzazione agricola.

Dove non è stato possibile arrivare al pubblico in modo diretto, Eima lo ha fatto attraverso i siti Internet - quello principale di Eima - quelli dedicati ai quattro saloni tematici. Per la prima volta è stata utilizzata la Web TV, in grado di trasmettere conferenze e incontri in diretta e di sostenere una programmazione di oltre cinque ore giornaliere con repliche a copertura delle 24 ore.
Fenomeno di comunicazione, l’EIMA, ma anche fenomeno sociale, grazie ad uno speciale gruppo di “blogger” – l’EIMA Social Team – capace di trasmettere la vivacità e l’energia presente nei padiglioni, alimentando le pagine FaceBook, con “post” e fotogallery da tutti i padiglioni, il microblog Twitter e il canale YouTube.

“Ogni persona ed ogni impresa di quelle che hanno vissuto questa Eima avrà molto lavoro da svolgere una volta terminata la rassegna - ha detto il presidente di FederUnacoma Massimo Goldoni - per l’enorme mole di contatti stabiliti in fiera, da far fruttare e tradurre in business”.
“Ma l’esperienza di una tale edizione – ha aggiunto – va al di là delle relazioni d’affari, e costituisce un patrimonio anche ‘emotivo’ per tutti noi, il sentimento che ci spingerà, insieme con BolognaFiere, con i costruttori, con gli operatori e con tutti gli enti che hanno voce in tema di agricoltura e meccanizzazione, a programmare la prossima esposizione, e ad aspettarla con impazienza”.