In breve

  • Scarsa l'attenzione ai temi dell'agricoltura nel dibattito che ha animato le elezioni europee, un segnale che induce al pessimismo sulle prossime scelte della Pac.
  • Continua l'ondata di maltempo che ha cancellato la primavera e costretto molte colture a subire danni consistenti. Pesanti i danni per ciliegie e miele. Nelle stalle scarseggia il fieno.
  • Cessioni e acquisizioni nel settore lattiero caseario mettono nuovamente in discussione la tutela delle produzioni made in Italy.
  • Nella guerra commerciale fra Usa e Cina rischiano di finire i nostri formaggi a denominazione. Dagli Usa le lobby del parmesan chiedono il blocco delle importazioni dall'Italia.
  • Cresce l'interesse per il Prosecco nella versione rosé. Cambiano i modelli di consumo che ora nel Nord Europa privilegiano i vini bianchi ai rossi.
  • Nella lotta alla Xylella degli ulivi pugliesi la scienza ha finalmente la meglio e anche la magistratura chiamata ad esprimersi rimette le risposte al giudizio dei ricercatori.
  • I movimenti d'opinione contrari all'impiego degli agrofarmaci trovano nuovi sostenitori. L'importante è valutare le conseguenze dei vincoli e divieti che si vorrebbero imporre.
  • Cresce la preoccupazione per la crescita incontrollata della fauna selvatica. Un problema che coinvolge molte regioni italiane.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


Agricoltura assente

L'agricoltura non è stata al centro del dibattito politico che ha animato i giorni che hanno preceduto e seguito le elezioni europee.
Un cenno alle sfide che su questo tema dovrà affrontare il nuovo "governo" dell'Unione europea lo si è letto su pochi giornali e fra questi sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" del 24 maggio, che in attesa della sfida elettorale ha ricordato l'importanza della lotta alle contraffazioni e all'agropirateria.

Eppure l'agricoltura, come opportunamente ricordato da "Avvenire" del 25 maggio, rappresenta un capitolo importante che si porta in "dote" 52 miliardi di euro, con la prospettiva di una riduzione delle risorse nella prossima Pac, eventualità che il mondo agricolo guarda con molta preoccupazione.
 

La "guerra" dei dazi

L'agricoltura è tornata sulle pagine dei giornali solo quando si è trattato di commentare l'evolvere della guerra commerciale fra Usa e Cina, che ora si arricchisce di un nuovo capitolo con le contromisure di Pechino a danno dei suini statunitensi, come si apprende da "Repubblica" del 27 maggio.
Le ripercussioni delle contese commerciali fra Usa e Cina sull'agroalimentare italiano sono poi al centro dell'articolo pubblicato il 30 maggio da "Il Sole 24 Ore", che raccomanda agli operatori del settore di ampliare e diversificare i mercati di riferimento.

Sullo scenario internazionale c'è la ripresa dei negoziati con il Mercosur (sigla che riunisce alcuni paesi del Sud America), che potrebbero celare alcune insidie per il made in Italy, secondo la lettura che ne dà il 27 maggio il quotidiano piacentino "Libertà".

I nostri formaggi tipici sono al centro degli attacchi dello statunitense Consortium of Common Food Names, che intende proteggere i "cloni" dei nostri Dop, di cui il parmesan è un emblema.
Per raggiungere questo scopo, scrive "Italia Oggi" del 29 maggio, il Consortium sta chiedendo con insistenza al presidente americano Donald Trump di imporre uno stop alle importazioni dei nostri formaggi.
 

La primavera che non c'è

Ancora una volta occhi puntati sull'anomalo andamento del clima e ai danni causati alle produzioni agricole.
Inizia "Il Giorno" del 24 maggio descrivendo la devastazione in Brianza delle colture orticole e di mais dopo le abbondanti grandinate dei giorni scorsi, al quale fa seguito "Avvenire" del 26 maggio con il racconto delle ondate di maltempo e dei danni causati alle coltivazioni.
"Libertà" del 30 maggio racconta la difficile situazione del piacentino, dove la grandine ha devastato orticole, vigneti e frutteti.

Le piogge insistenti delle ultime settimane stanno mettendo in serio pericolo la produzione di ciliegie.
Le conseguenze, scrive "La Stampa" del 26 maggio, sono pesanti, tanto che si prevede possa andare perso un frutto su quattro.
Ne parla anche la "Gazzetta del Mezzogiorno" del 27 maggio, descrivendo quanto sta accadendo alle ciliegie pugliesi.
Situazione persino peggiore quella che si registra nelle aree del Nord vocate alla cerasicoltura, dove secondo il "Corriere del Veneto" si rischia di perdere nei casi peggiori il 70% del prodotto.

A proposito del Veneto, "Il Mattino di Padova" del 28 maggio lancia un'allerta sulla produzione di miele, compromessa dalla impossibilità per le api di lasciare gli alveari.

La gravità della situazione per l'intero comparto agricolo è tale da suggerire al governatore Luca Zaia di richiedere al Governo lo stato di crisi, notizia riportata il 30 maggio da "L'Arena".

Ancora in Veneto a lamentare le conseguenze del maltempo sono poi gli allevamenti, dove inizia a scarseggiare la disponibilità di fieno, come si apprende il 29 maggio dalla "Nuova Venezia".
Situazione analoga quella che registra il "Corriere dell'Umbria" del 30 maggio, con la perdita del raccolto di fieno e i ritardi nella coltivazione del tabacco.
 

Attacco al made in Italy

Si è molto parlato in questi giorni di Parmigiano Reggiano e di altre importanti Dop del settore caseario italiano.
A dare il via alle discussioni la possibile cessione della Nuova Castelli, fra i protagonisti dell'export di formaggi italiani, alla Lactalis, multinazionale francese presente in Italia con molti dei nostri marchi storici, riuniti in Italatte.

Quanto sia importante la partita dell'export caseario lo ricorda "Il Messaggero" del 24 maggio, precisando che il valore di questo segmento ha raggiunto i 529 milioni di euro, portandoci a sopravanzare la Francia, da sempre nostro principale competitore in questo settore.

I nuovi assetti che potrebbero nascere dalla confluenza di Lactalis in Nuova Castelli non hanno mancato di destare preoccupazione, tanto che "Avvenire" del 26 maggio parla di un "assalto al Parmigiano Reggiano".
Sull'argomento torna "Repubblica" del 27 maggio, ricordando con qualche spunto critico che la Nuova Castelli è già in mani straniere, in quanto rilevata nel 2014 dal fondo di private equity Charterhouse.
Intanto la vicenda trova spazio anche sui giornali francesi, come "Le Figaro" o "Les Echos" del 24 maggio.

Sulla vicenda interviene il presidente del Consorzio di tutela del parmigiano reggiano, Nicola Bertinelli, che dalle pagine di "Italia Oggi" del 29 maggio lancia la proposta di istituire una golden share sulle nostre produzioni tipiche, affermando che serve una clausola antiscalata a protezione delle nostre Dop e Igp.

Nel frattempo "MF" del 30 maggio conferma l'avvenuto acquisto per 300 milioni di euro della Nuova Castelli, che ora insieme a marchi storici del settore caseario, come Galbani, Vallelata, Parmalat e altri, entra nell'orbita della francese Lactalis.
 

Il valore dell'agroalimentare

Tanto interesse per le produzioni agroalimentari di eccellenza è giustificato dal valore dei prodotti a marchio Dop e Igp, che secondo le analisi riportate dalla "Gazzetta di Reggio" del 28 maggio ha raggiunto quota 14 miliardi di euro.

Importante il ruolo del vino, dove si registra la netta avanzata del Prosecco, il cui giro di affari è stimato dal "Messaggero Veneto" del 26 maggio in 2,4 miliardi di euro, con una produzione nel 2018 di 466 milioni di bottiglie.
Ora si attende di conoscere come risponderà il mercato alla versione rosé del Prosecco, recentemente ammessa dal Consorzio di tutela e già molto apprezzata negli Usa.

In tema di vino e di esportazioni "Italia Oggi" del 29 maggio prende in esame l'influenza dei cambiamenti climatici sull'evoluzione dei consumi.
Nei paesi scandinavi, si legge su questo quotidiano, le temperature più miti stanno modificando le preferenze, che ora vedono i vini bianchi in sorpasso sui rossi.
Un'evoluzione confermata nello stesso giorno anche da "QN".
 

Xylella, parli la scienza

Mentre la saga della Xylella sugli ulivi pugliesi si arricchisce di un nuovo capitolo con la decisione del Tar di lasciare alla scienza il compito di decidere sul da farsi (Gazzetta del Mezzogiorno del 26 maggio), mentre "Il Foglio" del 29 maggio offre spunti critici di riflessione su questa vicenda.

Sulle pagine della "Libertà" del 26 maggio sono riportati i dati del bollettino fitosanitario, che dà il via alla difesa dalla peronospora sul pomodoro.

La lotta biologica alla Drosphila suzukii è l'argomento affrontato da "L'Arena" del 27 maggio, dopo l'introduzione fra i ciliegi delle colline veronesi di un milione di esemplari di Trichopria.

Merita attenzione l'articolo pubblicato il 30 maggio dal "Manifesto", che prende in esame il movimento di opinione contrario all'uso di agrofarmaci.
Numerosi i sindaci che si oppongono al loro uso e che pongono ostacoli e divieti. Un tema che raccoglierà a Roma i movimenti ambientalisti nelle prossime settimane.
 

Attenti al lupo

C'è sempre maggiore preoccupazione fra gli agricoltori per i danni causati dalla fauna selvatica.
La "Nuova Sardegna" del 24 maggio descrive una situazione particolarmente difficile per la forte presenza di cinghiali.

Nel Lazio aumentano i timori degli allevatori che si sentono minacciati dai lupi, come denuncia il "Corriere di Viterbo" del 25 maggio.
La presenza dei lupi desta qualche preoccupazione anche in Liguria e in particolare nel savonese, come si legge il 26 maggio su "La Stampa".

Non va meglio in Veneto, scrive il "Mattino di Padova" del 25 maggio, dove il problema legato alla crescita del numero di cinghiali è ora all'esame delle autorità locali.

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