Il presidente di Fondazione Fico Andrea Segrè, il 14 novembre scorso ha infatti accolto una ventina di studenti del corso Politica agraria internazionale e comparata per una breve lecture originalissima, accompagnandoli in una visita guidata attraverso due ettari di campi e stalle all'aria aperta, con 200 animali e con otto ettari coperti in cui trovano posto quaranta fabbriche che produrranno dal vivo i prodotti più celebri della tavola italiana.
Per questo Fondazione Fico è nata: per promuovere l'educazione alimentare ed i saperi del cibo, il consumo consapevole, la produzione sostenibile, mettendo in rete le più importanti realtà della cultura agroalimentare e della sostenibilità.
"La Fondazione Fico promuoverà la conoscenza dell'agroalimentare attraverso una filiera formativa dalle scuole primarie ai master accademici, perché è attraverso il cibo che passa la salute dell'uomo e del pianeta", ha spiegato Andrea Segrè accompagnando gli studenti alla scoperta del Parco e del networking avviato da Fondazione Fico con l'Università Alma Mater Studiorum di Bologna, l'Università di Trento, l'Università Suor Orsola Benincasa, l'Università di Scienze gastronomiche di Pollenzo e il Future food institute.
La Fondazione si occuperà di formazione e didattica per la scuola, ricerca scientifica, e promuoverà la dieta mediterranea e il suo benefico portato per la salute, valorizzerà inoltre modelli di produzione agricola e consumo alimentare sostenibili dal punto di vista economico, ambientale, energetico e sociale.
Collaborerà con il ministero dell'Ambiente e con il Crea attraverso specifici protocolli di intesa già sottoscritti per la promozione dell'educazione alimentare e ambientale e del consumo consapevole; per la divulgazione delle buone pratiche di sostenibilità.
Una "lecture" annuale sarà realizzata intorno alla dieta mediterranea, per monitorare gli stili di vita e di alimentazione in Italia ma anche in Europa.
Un impatto in chiave divulgativa arriverà con il frutteto della biodiversità, un'area di 300 mq già piantumata a Fico con esemplari che rappresentano frutti dimenticati e piante biodiverse. Anche un clone del fico più antico d'Italia e probabilmente d'Europa, che si trova a Parma, è stato piantato in questo frutteto, che diventerà un 'laboratorio vivo' per formazione e ricerca.