Potranno essere così impiantate le cultivar di olivo resistenti all’infezione - Leccino e Favolosa – in zona infetta. Una possibilità che sblocca investimenti nelle aziende olivicole del Salento ingentissimi: solo di cofinanziamento Psr ci sono sul piatto 45 milioni di euro. Emiliano e di Gioia hanno annunciato per imminenti i bandi sulle due misure interessate.
Le nuove disposizioni introdotte tengono conto delle richieste avanzate dall’Italia e dalla Regione Puglia e prevedono, come previsto sin dalla vigilia del voto, le seguenti opzioni.
1) E' stata riconosciuta la possibilità di reimpianto delle specie ospiti nella zona infetta. Teoricamente potrebbero essere messe a dimora tutte e senza eccezione alcuna, ma l'abrogazione in toto dell'articolo 5 riposa sulla logica aspettativa che siano impiegate cultivar resilienti, quali, nel caso dell'olivo, Leccino e Favolosa e tutte le altre che la ricerca renderà disponibili in futuro, sia per olivo che per altre specie ospiti. Tale possibilità è preclusa solo negli ultimi 20 chilometri più a nord, la zona di contenimento, la fascia della zona infetta rivolta verso la zona tampone o cuscinetto.
2) Concessa inoltre la possibilità di non abbattere le piante monumentali risultate non contaminate che si trovano nei 100 metri da una pianta infetta, a patto che vengano protette dal vettore e ispezionate periodicamente.
3) Infine è stata accodata la libera movimentazione dalla zona demarcata delle tre varietà di vite risultate non suscettibili al batterio (Negramaro, Primitivo e Cabernet-Souvignon), che ora non dovranno più sottostare al trattamento idrotermico.
Fuori dalle previsioni della vigilia del voto, altre due novità.
a) Si è stabilito il rafforzamento delle ispezioni nei siti di produzione europei che coltivano sei specie, tra cui olivo, oleandro e mandorlo, identificate come ad alto rischio a causa dell’elevata sensibilità al batterio. Tale disposizione sembra aver sostituito quella inerente l’istituzione di un passaporto fitosanitario ad hoc per la movimentazione delle piante potenzialmente ospiti di Xyella, ipotesi ventilata ieri e della quale invece non si hanno più notizie.
b) Da quanto si apprende, inoltre è stata rivista la dimensione delle maglie di monitoraggio nella zona cuscinetto, per consentire la futura sostenibilità finanziaria ed operativa dei monitoraggi e delle analisi.
I commenti
“Si tratta di un risultato importante – ha affermato il ministro delle Politice agricole Maurizio Martina - ottenuto grazie al costante lavoro diplomatico fatto in queste settimane a Bruxelles. Ora dobbiamo ripartire, guardando al futuro dell’olivicoltura e dell’agricoltura salentina. Bene anche le misure di protezione rispetto alle importazioni dall’estero che danno più garanzie di sicurezza”."E' un'ottima notizia ed è un risultato importante per chi, in questa vicenda a tratti surreale, si è impegnato a trovare soluzioni concrete più che a seminare polemiche". E' quanto hanno dichiarato gli europarlamentari salentini Paolo De Castro e Raffaele Fitto.
"La tutela degli ulivi secolari è imprescindibile per la conservazione del paesaggio pugliese – aggiungono i due europarlamentari - ringraziamo il Commissario alla salute Vytenis Andriukaitis, che ha mantenuto il suo impegno affinché si eliminasse il divieto di reimpianto in Salento, rispondendo alla nostra interrogazione presentata nel luglio 2016”
"Non è stato un negoziato agevole, ma possiamo dire di aver raggiunto gli obiettivi prefissati" hanno affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano e l’assessore regionale alle Politiche agricole, Leonardo di Gioia.
“La Commissione ha altresì riconosciuto l’enorme sforzo sostenuto dalla Regione Puglia nel monitoraggio del territorio e la difficoltà di proseguire con la stessa intensità nel tempo: a tal fine, ha rivisto la dimensione delle maglie di monitoraggio nella zona cuscinetto, consentendone la futura sostenibilità finanziaria ed operativa" sottolineano Emiliano e di Gioia.