Numerosi gli interventi della giornata finale, tutti a sottolineare l’importanza dell’investimento sulle nuove generazioni di agricoltori, allevatori, pescatori e pastori che rappresentano uno dei principali vettori di crescita del settore agroalimentare italiano come mezzo di innovazione ed occupazione.
“Il lavoro di queste ore - afferma il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina - ha permesso di concretizzare quello svolto ad Expo 2015. L’esposizione universale doveva essere una palestra dove seminare idee, sprigionare sensibilità, capire le tendenze mondiali soprattutto nel rapporto tra sfida alimentare globale, modelli agricoli, competitività, sostenibilità, innovazione tecnologica”.
L’impegno è che Agrogeneration diventi un appuntamento stabile, già rinnovato a luglio 2017, un luogo per monitorare, confrontarsi, fare una ricognizione dei bisogni del mondo agroalimentare allo scopo di colmare questo divario tra ciò che fa il pubblico e quello che emerge dalla società.
“Oggi non esiste competitività senza sostenibilità - continua Martina - Per l’Italia, lavorare sulle tecnologie applicate, rappresenta la possibilità di promuovere un cambio generazionale nell’impresa agricola”.
E’ necessario, tuttavia, avviare una rete mobilitata che coinvolga i diversi protagonisti (Università, Istituti di credito, aziende). Per questo già si inizia a lavorare su un tema agricolo nazionale, investendo sull’agricoltura di precisione. Sono state tracciate le linee guida per l’agricoltura di precisione e da Catania parte un percorso di sperimentazione su diverse filiere. L'obiettivo è passare dall'1 al 10% della superficie agricola lavorata con mezzi di agricoltura di precisione in tutto il Paese. La timeline prevede la possibilità di consultare questa prima versione di linee guida sul sito del Mipaaf. A settembre la chiusura della consultazione pubblica e l’analisi dei contributi, mentre a ottobre ci sarà l’elaborazione del piano di azione nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura di precisione.
“Questo incontro è anche palestra di cittadinanza e politica - conclude Martina - Noi siamo nel cuore del Mediterraneo e diventa necessario lavorare sul fronte della cooperazione agricola prendendo in considerazione l’asse africano. Nel 2017 l’Italia presiederà il G7 e presenterà come nodo cruciale proprio la questione migratoria e la cooperazione agricola. Se da Catania nasce questo movimento, daremo al paese, non solo l’inizio di una nuova agricoltura, ma di una nuova società e cittadinanza”.
La parola alle nuove generazioni
La delegata dei giovani della Coldiretti Maria Letizia Gardoni, ha sottolineato il grande cambiamento che ormai vive l’agricoltura da oltre un decennio, divenuta multifunzionale, e la necessità di sostenere i giovani, non solo nella fase iniziale di insediamento, ma anche nei primi anni di avvio. Nel 2016 l’incremento dei giovani lavoratori agricoli è stato del +15% per i dipendenti e del +9% per gli indipendenti. In questo contesto, ha quindi consegnato al ministro un documento con le proposte per l’avvio e lo sviluppo delle giovani imprese agricole, inserendo anche gli aspetti relativi agli investimenti, all’accesso al credito, alla formazione, all’intensificazione dell’uso delle nuove tecnologie.
Secondo Raffaele Maiorano, presidente di Anga (Confagricoltura), allo stato attuale siamo nella fase di una generazione 2.0, consapevole dell’esistenza e dell’accessibilità alle diverse innovazioni di prodotto e di processo. E’ necessario che avvenga un cambiamento di pensiero. Bisogna effettuare il passaggio da agricoltore ad imprenditore agricolo, figura che deve possedere diverse competenze, permettendo così il passaggio alla generazione 3.0.
Per Nicolò Lo Piccolo, presidente di Agia-Cia Sicilia, la “tradizione è innovazione”. Per Lo Piccolo bisogna partire dalla nostra cultura e innovarla. La Sicilia vanta una biodiversità considerevole e numerosi prodotti a marchio, punti di partenza per uscire dalla crisi. Tuttavia, nonostante la qualità sia eccellente, lo spreco è ancora molto elevato e la chiave di volta, sembra essere la riduzione degli sprechi che permetta di avviare circuiti virtuosi.
Un momento della cerimonia conclusiva moderata da Riccardo Luna con Maria Letizia Gardoni, presidente Coldiretti Giovani; Nicolò Lo Piccolo, presidente di Agia-Cia Sicilia; Raffaele Maiorano, presidente di Anga – Giovani di Confagricoltura
(Fonte foto: © Marianna Martorana)
Visti dallo spazio
La visione degli andamenti e dell’evoluzione dei fenomeni da un altro punto di osservazione, quale è lo spazio, dà informazioni aggiuntive, utili a monitorare i cambiamenti che stanno avvenendo per azione dell’uomo e, soprattutto, a farci capire che è necessario cambiare modo di agire. La prima parte dell’intervento di Luca Parmitano, astronauta italiano, ha riguardato questi aspetti. Il prezzo della sostenibilità non deve essere una tara, ma deve far parte del pacchetto. Se un prodotto costo troppo poco, qualcosa di certo non è stato considerato e, con molta probabilità, “è stato rubato un pezzo di ambiente”.
Nella seconda parte del suo intervento, Parmitano ha raccontato della grande competitività dell’industria italiana che ha prodotto il primo menu aerospaziale, ottenendo grandi consensi non solo in assenza di gravità, ma anche sulla Terra. Basti pensare al primo caffè espresso portato in orbita da Argotec, società interamente italiana che produce il cibo per gli astronauti.
L’Hackathon
Nel corso dell’evento, moderato da Riccardo Luna, sono stati presentati anche i giovani vincitori della maratona di co-progettazione "Feeding Fair: Agrogeneration hack food", svoltasi a Messina dal 18 al 20 luglio. L’Hackathon coordinato da Matteo Vignoli, del Food Innovation Program, ha interessato 200 partecipanti tra ricercatori, startupper, farmers, attivisti, studenti ed esperti coinvolti dal Future Food Institute per Summer School Mediterraneo tra i 25 e i 35 anni, provenienti da tutto il mondo.
A cura di Marianna Martorana
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Fonte: Agronotizie