“E' una aggregazione di associazioni differenti che hanno trovato un tavolo comune per discutere dei problemi e delle potenzialità di un settore che affonda le sue radici nei territori italiani”, spiega Vito Intini, presidente dell'Onav (Organizzazione nazionale assaggiatori di vino) e coordinatore della Consulta.
“A partire dal dato preoccupante del calo del consumo pro capite di vino si è discusso e deciso di intervenire a livello culturale. "Conoscere per sapere" è il nostro motto. Dobbiamo sostenere le domanda tramite la conoscenza, parlare del mondo del vino partendo dal mondo della scuola”.
Nessuna finalità di business insomma, ma piuttosto un tentativo di spiegare ai giovani nelle scuole il valore del vino, il suo ruolo nella cultura italiana e i suoi stretti legami con il territorio. E proprio dalle scuole si è voluto partire con un progetto pilota, al vaglio del ministero dell'Istruzione. L'area scelta è quella del provveditorato di Brescia che conta oltre 600 istituti, molti dei quali si sono già detti disponibili a fare da apripista. Ne verranno selezionati solo alcuni e, dopo una fase sperimentale, se il progetto avrà successo, sarà replicato su scala nazionale.
In alcuni genitori può sorgere il dubbio che si cerchi di istigare i più giovani all'assunzione di alcool.
“Ma così non è”, spiega Intini. “Noi vogliamo trasmettere la cultura del vino e i valori di una assunzione responsabile. Oggi il vino è considerato da molti solo una bevanda inebriante, ma non si conoscono i profondi legami con la storia italiana, con l'arte, con la mitologia e perfino con la religione”.
Il dato di fatto è che mentre in Italia cala il consumo di vino, passato dai 110 litri pro capite degli anni Settanta agli attuali 35 litri, è aumentato il consumo di birra e di superalcolici. I ragazzi bevono e il sabato sera basta fare un giro nelle strade delle città per capire che l'assunzione di alcol avviene spesso in modo sconsiderato e pericoloso. Uno degli obiettivi del progetto pilota è proprio quello di valorizzare il vino non nel suo aspetto ludico, ma culturale e storico, come del resto già si sta facendo in Francia.
Le 12 associazioni che hanno costituito la Consulta
Associazione giovani imprenditori vinicoli - nasce nel 1989 e rappresenta più di 130 aziende gestite da under 40. Obiettivo è la formazione, la diffusione della cultura del vino, il fare sistema per amplificare la voce e la conoscenza del vino italiano.
Ais, Associazione italiana sommeliers - fondata il 7 Luglio 1965 e riconosciuta giuridicamente dallo stato il 6 aprile 1973, ha come scopo primario qualificare la figura e la professione del Sommelier, valorizzare la cultura del vino dei prodotti alimentari e tipi della gastronomia.
Aspi, Associazione della sommellerie professionale italiana - si propone come punto di riferimento della Sommellerie professionale italiana con obiettivo di offrire opportunità di crescita e affermazione ai Sommelier professionisti. Dal 2007 riconosciuta dall’Asi, Association de la sommellerie internationale con sede a Reims.
Associazione nazionale le donne del vino – è costituita da produttrici, ristoratrici, enotecare, sommeliers, giornaliste impegnate professionalmente nel mondo del Vino. Nasce nel 1988 e conta oggi più di 650 iscritte. Obiettivo la valorizzazione della professionalità, della formazione, della cultura delle donne operanti nel settore.
Conaf, Consiglio dell’ordine nazionale dei dottori agronomi e forestali - gestisce l’albo unico nazionale promuove la formazione dei soci ed ha importanti collegamenti internazionali.
Fisar, Federazione italiana sommelier albergatori ristoratori - costituita a Pisa nel 1972, riconoscimento giuridico del 9 Maggio 2001. Scopo principale è diffondere e valorizzare la cultura enologica attraverso la promozione di attività di qualificazione professionale della figura del Sommelier nell’ambito della gastronomica tradizionale e del turismo enogastronomico.
Fivi - nasce il 17 Luglio 2008 grazie all’iniziativa di vitivinicoltori italiani incoraggiati da colleghi francesi, i Vigneron indépendent, riunuti da molti anni nel Cevi, Confèdèration europèenne des vignerons indèpendent. Obiettivo dare voce ai viticoltori artigiani per trasmettere istanze a livello nazionale ed europeo.
Movimento del turismo del vino - nasce nel 1993. Annovera , tra i propri soci, circa 1000 tra le più prestigiose cantine italiane. Le cantine sono selezionate in base alla qualità dell’accoglienza enoturistica. Obiettivi: accrescere il valore del settore turistico legato al vino e valorizzare e promuovere il prodotto vino.
Slow food - movimento culturale internazionale che opera senza scopo di lucro. Nato a Brà nel 1986 nasce per tutelare le biodiversità, i diritti dei popoli alla sovranità alimentare, battendosi contro l’omologazione dei sapori, l’agricoltura massiva, e la manipolazione genetica.
Sive, Società italiana di viticultura ed enologia - nasce nel 1995 ad Alba, aderiscono aziende produttrici di vino e consulenti di enologia. Scopi sociali condividere esperienze sul vino con seminari, corsi, congressi in Italia ed in Europa.
Onav, Organizzazione nazionale assaggiatori di vino - sorta ad Asti nel 1951 senza fine di lucro. E’ stata la prima istituzione formativa e culturale del mondo enoico italiano. Riconoscimento giuridico 8 Luglio 1981. Suo scopo istituzionale è rendere disponibile un corpo di Assaggiatori tecnici ed esperti preparati ed esaminati atti al giudizio del vino. Svolge funzione di approfondimento degustativo post universitario. Circa 9.500 iscritti.
Vinarius – è l’associazione delle enoteche storiche italiane nasce nel 1981 ed oggi associa più di 110 esercizi di cui alcuni all’estero. Svolge attività di formazione dell’enotecario e degli operatori commerciali ed opera di divulgazione della cultura del vino al consumatore per spingerlo ad un consumo consapevole