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La clorosi ferrica è una fisiopatia che colpisce praticamente tutta la frutticoltura su suolo calcareo.
In Spagna la sua incidenza acquista particolare importanza nella conca mediterranea (Sanz e Col) nella quale, per quanto sappiamo, incide ugualmente anche nelle piantagioni fruttifere stabilite su suolo con pH alcalino senza carbonati.
La sua correzione, pratica generalizzata nella coltivazione dei frutteti, si realizza mediante l'aggiunta di chelati di ferro al suolo. Da rilevare la scarsa applicazione sulle cultivar erbacee in quanto, in pieno campo, difficilmente possono sostenere economicamente queste tecniche.
Conviene sottolineare la differenza tra quella che generalmente chiamiamo clorosi ferrica, una carenza di ferro nelle piante che si presenta in presenza di questo elemento nelle soluzioni nutritive della pianta e nella stessa, e la carenza di ferro che possiamo provocare in una coltivazione idroponica realizzata in assenza totale di questo elemento; estremo, questo, di grande importanza che ci permette di dedurre che la valutazione agronomica dell'effetto correttore di un chelato deve essere realizzata sempre in pieno campo, poiché le contraddizioni ottenute attraverso procedimenti diversi sono numerose (Lindsay 1993).
La disponibilità sul mercato di nuovi chelati di ferro ad alto contenuto di Fe orto -orto, motivò la sua sperimentazione da parte del Dipartimento di Nutrizione Vegetale, Stazione Sperimentale di Aula Dei del Consiglio Superiore di Investigazioni Scientifiche. I risultati ottenuti furono pubblicati nel febbraio 1993 (Alvarez e coll.) e si concludeva, tramite la comparazione dell'effetto correttore della clorosi ferrica di diversi chelati, che il prodotto Greental presentava una maggiore efficacia.
In condizioni di coltivazione in pieno campo, la clorosi ferrica si presenta sovrapposta e può essere facilmente scambiata per clorosi dovuta invece ad una mancanza di manganese. La correzione della prima provoca in molte occasioni il manifestarsi visibile della seconda, incluso il suo aggravarsi. Questo fenomeno, già descritto nel 1917 da Johnson, lo abbiamo già potuto constatare in diverse occasioni così come lo hanno constatato diversi ricercatori. (Warden y col. 1991, Rogers et alii 1974, ecc.).
I sintomi visibili di entrambe le clorosi, sia di ferro che di manganese, possono essere confusi nella stima di un osservatore poco esperto. Nelle fotografe dal n.1 alla numero 8 [si veda il pdf allegato, ndr] vengono mostrati vari esempi di entrambe.
La carenza di Zinco incide ugualmente in molte coltivazioni fruttifere, principalmente di agrumi, della conca Mediterranea ed è accompagnata dalle citate di ferro e manganese.
Determinate applicazioni fogliari di questi nutrienti Mn e Zn permettono apparentemente di risolvere la sua carenza. Diciamo "apparentemente" perché ancora non si sa fino a che punto sia così, posto che tutti sappiamo che, per esempio, le applicazioni di calcio per via fogliare aumentano considerevolmente il livello di calcio nella foglia, ma non danno risultati apprezzabili nel resto del fusto, così come succede con altri elementi nutritivi.
Non ci sono dubbi che nel caso di un'imprevista carenza l'applicazione di correttori fogliari possa avere la sua efficacia, né ci sono dubbi che una nutrizione per via radicale, il cui effetto possiamo controllare sulla foglia, avrà nutrito nel passaggio tutti gli organi della pianta.
Recenti ricerche sembrano aver identificato come l'addizione di fertilizzanti per via fogliare blocchi l'estrazione radicale dell'elemento aggregato (comunicazione personale del dottor J. Abadìa, CSIC).
Tutto questo rafforza l'idea che nelle piante la via naturale di assorbimento dei nutrienti sia il sistema radicale e che l'efficienza fisiologica di quest'ultima stia al di sopra di qualsiasi altra via alternativa.
Per tutto ciò pensiamo che lo sviluppo di nuovi prodotti che permettano una fertilizzazione per via radicale razionale ed equilibrata degli elementi citati prima, potrebbe migliorare l'alimentazione armonica delle piante che presentino questo tipo di problematica. Questo è l'obiettivo di questa ricerca, assieme alla constatazione dell'efficacia nella correzione della clorosi ferrica nei prodotti che nel primo anno di saggio hanno dato risultati migliori dei prodotti attualmente sul mercato.
[continua nella 2a parte]
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BIBLIOGRAFIA
Alvarez-Fernàndez, R. Grasa, A. Abadia, M. Sanz e J. Abadia “Evaluaciòn agronòmica de nuevos quelatos de heierro. Phytoma n°146:23-29
M.O. Johnson 1917 Manage as a cause of the assimilation of iron by pineapple plantrs Ind& Eng. Chem. 9:47-49.
W.L. Lindsay 1993, Chemical reactions in soils that affect iron availability to plants. A quantitative approach. Iron Nutrition in soils and plats. Kluwer Academic Publishers, dordrecht.
F.J. Pereya e R. Kammereck 1997. Use of Minolta SPAD-502 chlopyl meter to quantify the effectiveness of midsummer trunk in jection of iron chlorotic pear trees. J. Plant Nutr. 20:1457-1463
E.Rogers, G. Johnson e D. Johnson 1974. Iron-indued manganese deficiency in Sungold peach and its effects on fruit composition and quality. J. Amer. Soc. Hort. Sci. 99(3):242-244
M. Sanz, J. Cavero e J. Abadia 1992. Iron chlorosis in the Ebro river basin, Spain, J Plant. Nutr. 15:1971-1981
B.T. Warden e H.M. Reisenauer 1991. Manganese-ironinteractions in the plant-soi system. J. Plant Nutr. 14(1):7-30
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Fonte: Agronotizie