Non solo i lanci di vespa samurai però, il Veneto ha in atto un ampio piano di lotta che prevede molte componenti, anche perché, come si sa, Halyomorpha halys è un osso duro e non si può pensare di contenerla puntando su un unico mezzo.
Qui vogliamo concentrarci però sulle prime indicazioni che arrivano dal primo anno di sperimentazione dei lanci di vespa samurai, in vista anche del possibile rinnovo, da parte del ministero dell'Ambiente, delle necessarie autorizzazioni anche per il 2021. Da sottolineare infatti che si tratta del primo esperimento di lotta biologica inoculativa, coordinato in tutto il Nord Italia, da quando nel 1997 fu recepita la direttiva Habitat.
In Veneto la vespa samurai è stata lanciata in 106 siti (per ogni sito si sono fatti tre lanci) su una superficie di 380mila ettari; siti selezionati secondo criteri stabiliti da un tavolo tecnico per il programma di lotta alla cimice asiatica. Si è lanciato nei pressi di frutteti, privilegiando i corridoi ecologici ma escludendo i siti protetti Natura 2000. La scelta di lanciare non direttamente dentro i frutteti dipende da due fattori principali: la possibilità per gli agricoltori di continuare con i trattamenti fitosanitari a norma di legge dentro al campo e il fatto che le cimici asiatiche, uscendo dallo svernamento, colonizzano prima siepi e zone naturali.
Le indagini riguardanti la parassitizzazione da parte di nemici naturali di uova di cimice asiatica nel 2019 avevano mostrato come i parassitoidi oofagi (insetti che depongono il loro uovo dentro quello della cimice) fossero maggiormente presenti nella zona di Padova mentre, per esempio, fossero scarsi nella zona di Venezia. Nel 2019 erano state raccolte 245 ovature, nel 2020 ne sono state raccolte 198. Anche lo scorso anno Padova è stata la provincia dove le uova sono state più parassitizzate (al 48%) ma si sono fatte avanti anche Treviso (46%) e Vicenza (42%). Fra i parassitoidi, un ruolo da grande protagonista l'ha avuto nel 2020 Trissolcus mitsukurii, un'altra vespa samurai, parente stretto di T. japonicus, che però non è stato lanciato. T. japonicus comunque avanza e dà il suo contributo: la vespa samurai è quindi sopravvissuta e si è riprodotta aumentando la sua presenza sul territorio del Veneto.
Sono state fatte indagini pre e post lancio di T. japonicus su tutto il territorio del Veneto. Durante l'evento sono stati resi noti i dettagli in particolare di un sito, in provincia di Verona, selezionato per un'indagine di dettaglio dove sono state fatte lunghe ispezioni in un raggio di 10 metri dal sito di lancio, in una ulteriore cerchia da 10 a 30 metri e poi da 30 a 50 metri. Sono state raccolte tutte le uova di cimice asiatica possibili e di altre cimici. Su 5.123 uova raccolte post rilascio, T. japonicus ha parassitizzato il 2% riuscendo a parassitizzare anche a 50 metri di distanza. Da sottolineare che pur avendo trovato ovature anche di Nezara viridula e di Piezodorus lituratus, altre due cimici, nessuna di queste è stata parassitizzata da T. japonicus. Il dato è un ulteriore conferma del fatto che la vespa samurai preferisce nettamente parassitizzare uova di cimice asiatica.