In Toscana la regione fornisce un modello previsionale, ma sono sempre più frequenti le annate in cui vengono segnalati il raggiungimento dei gradi utili di temperatura e un precoce raggiungimento della soglia di sviluppo della mosca delle olive, che per il 2020 a metà febbraio è già al 78%.
Per valutare la possibilità di utilizzare una linea di difesa alternativa all'impiego di prodotti larvicidi, anche in previsione dell'uscita dal mercato del dimetoato, il principio attivo che per oltre quaranta anni è stato alla base della difesa contro il fitofago, avvenuta il 30 gennaio 2020, è stato attivato il progetto Residuo zero.
Il progetto di Terre dell'Etruria ha coinvolto un primo nucleo di olivicoltori associati nell'area di Bolgheri in provincia di Livorno (in totale 2.070) e ha preso in considerazione gli aspetti bio-climatici e l'analisi dell'infestazione sulle olive residue dell'anno precedente.
Tenendo conto della climatologia e della biologia dell'insetto si è adottato un protocollo operativo di tipo preventivo, che ha previsto un monitoraggio precoce dell'insetto (marzo) e l'impiego di prodotti ad azione antideponente, anticascolante e repellente (caolino, polvere di roccia, rame) applicati dopo le prime fasi dell'allegagione (metà giugno), abbinati a prodotti ad attività adulticida nelle ultime fasi e per appezzamenti attigui di almeno 5 ettari, utilizzando un prodotto commerciale composto da una esca addizionata con spinosad, caratterizzati da bassa tossicità. Le prove hanno interessato due annate, una contraddistinta da medio, bassa pressione della mosca (2018) e una di alta pressione (2019).
Alla tecnica di difesa è stata associata l'analisi di maturazione dei frutti iniziando da metà settembre (resa in olio, contenuto di acqua con tecnologia Nir, valutazione del grado di invaiatura a resistenza al distacco), che ha consentito di determinare un anticipo della raccolta e di sfuggire al danno quantitativo e qualitativo fatto dall'insetto durante il mese di ottobre, di anno in anno sempre più caldo. La raccolta per gli appezzamenti oggetto di prova è terminata, come da protocollo operativo, entro il 25 ottobre in entrambi gli anni. I risultati multiresiduali effettuati hanno dimostrato come nelle olive e nell'olio non fosse presente alcun residuo di prodotto fitosanitario.
I lusinghieri risultati ottenuti in entrambi gli anni hanno convinto i produttori, per cui da quest'anno il protocollo viene esteso ad una superficie doppia di quella già coinvolta. L'olio prodotto a marchio "Poesia - Olio Igp toscano a residuo zero" sarà inoltre selezionato per un maggior contenuto in biofenoli, segnalati con idonei claim in etichetta. Ciò significa che la soluzione di un problema è diventata anche l'opportunità per creare valore aggiunto per l'olivicoltore.
Per informazioni: granchi@terretruria.it
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Fonte: Agronotizie