Durante l'evento sono state esaminate le prospettive degli impianti di biogas nel medio periodo, tenendo conto della scadenza dell'attuale sistema di incentivazione e della necessità di competere sul mercato con l'utilizzo di tutti i punti di forza di queste tecnologie, per migliorare la sostenibilità economica delle energie rinnovabili nel loro complesso.
Proponiamo i video delle varie relazioni per i nostri lettori che non hanno potuto essere presenti.
Andrea Chiabrando, Fiper Consorzio Monviso - La valorizzazione del digestato: dove siamo. Evoluzione del quadro normativo italiano e comunitario.
La revisione della direttiva europea sulle energie rinnovabili (Red) rafforza la necessità di sviluppare i concetti di economia circolare, ma in Italia ci sono ancora vecchie concezioni e barriere normative da superare. Numeri alla mano, la valorizzazione del digestato, così come lo sfruttamento del calore residuo, si presenta come un tassello importante nella delicata economia degli impianti di digestione anaerobia nell'era "post-incentivi".
Marco Pezzaglia, Consorzio italiano biogas - La fattibilità economica della conversione di impianti agricoli a biometano.
La legislazione attuale consente agli impianti di biogas elettrici di potenziare le installazioni per produrre anche biometano, da immettere in rete o distribuire con carri bombolai.
Pezzaglia presenta la casistica e come verranno gestiti gli incentivi in ogni caso possibile. Alla data attuale il collo di bottiglia è l'alimentazione, perché nel decreto biometano non è stata definita la separazione delle diete, per produzione elettrica e per produzione di "biometano avanzato". Quindi, a meno che non ci siano integrazioni al suddetto decreto, la riconversione di un impianto esistente funzionante a insilati comporterà cambiare radicalmente l'alimentazione a sottoprodotti per l'intera produzione, altrimenti non si potrebbe beneficiare del doppio incentivo per "biometano avanzato”"
Maurizio Bellandi, Tpi e Gianluca Airoldi, AB Energy - L'upgrading da biogas a biometano e la riconversione di impianti agricoli.
Presentazione congiunta della soluzione tecnologica proposta dalle due aziende per la riconversione degli impianti di biogas elettrici a biometano.
Luigi Mazzocchi, Rse - La flessibilità del biogas e l'integrazione con il biometano.
Gli impianti di biogas, a differenza di quelli eolici e fotovoltaici, si possono accendere e spegnere a piacimento, stoccando il metano durante i periodi in cui sono spenti. Ciò consente di modulare il carico della rete elettrica, rimpiazzando le centrali a carbone. Attualmente possono accedere a tale sistema le centrali di potenza superiore a 10 MW, ma il Gse sta valutando la possibilità di poter considerare gruppi di centrali a biogas da 1 MW come singole unità. Il biogas apre anche la possibilità allo sviluppo delle "comunità energetiche", previste nella nuova direttiva Red, perché la distribuzione locale di calore, elettricità o metano risulta relativamente facile.
Piero Mattirolo, Agroenergia - Power to gas e il biometano.
La tecnologia P2G (si veda P2G la nuova frontiera delle agroenergie) consente di flessibilizzare l'operazione delle reti elettriche, stoccando energia sotto forma di combustibile gassoso, con rendimenti comparabili a quelli delle odierne batterie elettriche.
Leonardo Senatori, Pietro Fiorentini Spa - Biogas, al servizio del sistema energetico.
Anche le reti di gas naturale diventeranno smart grid. L'immissione del biometano contribuirà in questo senso mediante la modulazione della pressione di rete.
Mauro Conti, Bit - La bancabilità dei business plan per il biometano.
Tutto ciò che una azienda agricola deve sapere affinché la richiesta di finanziamento del suo progetto venga presa in considerazione dalla banca.
Conclusioni, a cura del dottor Piero Mattirolo
Le presentazioni dei vari relatori saranno disponibili in formato pdf da scaricare, previa registrazione, dal sito degli organizzatori.