Eseguita per millenni con la zappa, la sarchiatura meccanizzata è oggi sinonimo di pratica sostenibile e all'avanguardia per il diserbo delle colture agricole, ma l'origine di questa operazione si perde agli albori della storia.

 

Potremmo iniziare questo articolo parlando delle nuove norme europee sempre più stringenti sui prodotti chimici, oppure potremmo parlare del ridotto impatto ambientale delle soluzioni meccaniche rispetto alle chimiche (punto assai controverso) o dei vantaggi agronomici di un controllo non specie-specifico.

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Tuttavia, questi sono temi di cui molto si è detto e soprattutto ormai noti ai più. Cerchiamo, invece, di capire come mai per la prima volta l'agricoltura stia facendo un passo indietro - se passo indietro si può definire - ritornando a soluzioni abbandonate in passato, anche se non propriamente uguali. E forse qui sta proprio la chiave.

 

Nelle colture sarchiate come il mais si osserva una riduzione delle infestanti e il miglioramento della qualità del suolo

Nelle colture sarchiate come il mais si osserva una riduzione delle infestanti e il miglioramento della qualità del suolo
(Fonte foto: Goran Horvat - Pixabay) 

 

Prima di procedere concediamoci un piccolo excursus storico: la storia della lotta alle malerbe è intrinsecamente legata all'evoluzione dell'uomo.

 

Dall'alba dei tempi le malerbe convivono con l'uomo

Partendo da molto lontano, fin dal neolitico con il superamento dell'agricoltura di sussistenza, il controllo delle malerbe è sempre stato un aspetto cruciale. Nelle antiche civiltà romane e greche il controllo delle infestanti era di tipo manuale con strumenti come la falce, il fuoco o il sale, metodi che sono arrivati quasi ai giorni nostri.

 

Nei secoli a seguire non si sono verificati progressi significativi. Solo con l'avvento dell'era meccanica, tra '700 e '800, l'agricoltura fa un grande passo avanti, ma il diserbo rimane prevalentemente manuale. Servirà arrivare ai primi del '900 perché i mezzi meccanici inizino a rivestire un ruolo di rilievo.

 

Prima dell'avvento delle macchine la sarchiatura era un'operazione manuale o a trazione animale

Prima dell'avvento delle macchine la sarchiatura era un'operazione manuale o a trazione animale
(Fonte foto: Ente Nazionale Risi)

 

Alla fine del '900, con la scoperta dei primi principi attivi, l'aumento del costo della manodopera - che eliminò completamente il diserbo manuale -, e la disponibilità di prodotti a basso costo, il diserbo chimico iniziò a diffondersi rapidamente. Bisogna riconoscerlo, seppur con eccessi e conseguenze ambientali non trascurabili, senza la chimica non avremmo mai potuto raggiungere il livello produttivo agricolo attuale.

 

Sarchiatura e diserbo meccanico: un nuovo vecchio binomio

Con la forte spinta data dallo sviluppo dell'agricoltura biologica, oggi alcuni mezzi meccanici tradizionali hanno ritrovato la loro validità come strumenti per la lotta alle malerbe. Fondamentale è stato il processo di aggiornamento e sviluppo reso possibile dalle nuove conoscenze e dalla disponibilità di nuove tecnologie.

 

È proprio il caso delle sarchiatrici, in grado di intervenire su colture a file ed eliminare le infestanti nell'interfila in un unico passaggio, nulla di diverso da quello che accadeva oltre 100 anni fa. Ma dove stanno le novità? Tralasciando le soluzioni più prototipali e concentrandoci su quello che offre oggi il mercato, forse la novità più evidente e sensazionale è che ora queste attrezzature ci vedono: dotate di una o più telecamere (o fotocamere) riconoscono la colture in campo e posizionano gli elementi sarchianti con precisione lungo l'interfila.

 

Esempio di sistema per la guida automatica nelle moderne sarchiatrici: telecamera e telaio idraulico

Esempio di sistema per la guida automatica nelle moderne sarchiatrici: telecamera e telaio idraulico
(Fonte foto: AgroNotizie)

 

Destinato a divenire un elemento comune a tutte le sarchiatrici, alcuni produttori di attrezzature - la maggior parte acquisendo società o startup specializzate nel diserbo meccanico o in macchine sarchiatrici - si sono fatti avanti presentando le loro versioni di sarchiatrici a posizionamento automatizzato. Vediamo brevemente le caratteristiche comuni a ciascun modello. 

 

Queste sarchiatrici sfruttano tutte un telaio portattrezzi integrato o posto tra l'attrezzo vero e proprio e il trattore. Mediante un cilindro elettroidraulico, il telaio regola costantemente l’offset degli organi lavoranti. Lo spostamento laterale varia in funzione delle indicazioni elaborate a partire da immagini raccolte da telecamere - altro elemento comune ai vari modelli - installate su un supporto rialzato posto sul telaio, lateralmente al trattore e puntate verso la coltura.

 

AgroNotizie® in campo: focus sulle sarchiatrici intelligenti

Negli ultimi mesi AgroNotizie® incurante di pioggia, sole, fango e polvere ha studiato dal vivo il funzionamento di queste attrezzature, per proporre ora, una rapida panoramica su quello che il mercato offre per il diserbo meccanico delle colture a file.

 

Maschio Gaspardo HS

Maschio Gaspardo offre un sistema guida elettroidraulica abbinabile alle sue sarchiatrici HL e HS, composto da un telaio portattrezzi a cui viene attaccata l'attrezzatura mediante attacco a tre punti. La struttura presenta ai due estremi, ruote di sostegno orientabili, in gomma per i terreni pianeggianti o in ferro con cresta centrale, per una maggiore stabilità in pendenza. Il sistema permette di avvicinare gli elementi sarchianti fino a 3 centimetri dalla pianta.

 

Completa il sistema una telecamera a doppia ottica (Culticam MK4HD) che identifica le piante distinguendo il loro colore verde da quello del terreno per regolare la posizione dell'attrezzo. Tutte le informazioni e le regolazioni sono visibili dal terminale Communictor 3 direttamente in cabina, il conducente può così reagire rapidamente a qualsiasi deviazione anomala.

 

Dimostrazione su riso della sarchiatrice HS da 6 metri con guida Intelligente Maschio Gaspardo

 

A richiesta, un set per l'illuminazione permette una netta distinzione tra coltura e interfila anche quando le condizioni di luminosità non sono ottimali. Quando, invece, la coltura si trova in uno stadio vegetativo avanzato, il feedback della telecamera può essere sostituito da tastatori meccanici, soprattutto per colture con fusti robusti come il mais.

 

MaterMacc Unica PVI

A giugno MaterMacc ha portato in campo la sua soluzione per il controllo delle infestanti interfila intelligente. Attualmente in fase di test, prevede anch’essa un telaio a cui abbinare una sarchiatrice tradizionale, in questo caso il modello Unica PVI a 8 file, ma predisposta per essere compatibile con qualsiasi sarchiatrice in gamma: da quelle a telaio fisso alle pieghevoli idrauliche.

 

Il telaio compatto non pregiudica il baricentro del complesso trattore attrezzatura, neppure con il modello a ripiegamento idraulico più importante per peso e ingombro, ed è pienamente compatibile con il sistema Easy-Set per la variazione rapida dell'interfila degli organi sarchianti.

 

Dimostrazione prototipo di sarchiatrice intelligente MaterMacc Unica PVI con il sistema Easy-Set

 

Con il sistema di guida automatico è possibile avvicinare gli elementi sarchianti fino a 3 centimetri dalla pianta operando a velocità di lavoro tra gli 8 e i 12 chilometri orari.

 

"La nostra sarchiatrice intelligente, in fase prototipale, è gestita interamente dalla centralina MiPlus che informa in tempo reale l'operatore a bordo se il sistema di guida è attivo e allerta l'operatore in caso di difficoltà nel riconoscimento delle infestanti" spiega Enrico Bragatto, technical expert di MaterMacc.

 

Pöttinger Flexcare

Anche Pöttinger presenta una soluzione per la sarchiatura intelligente, la Serie Flexcare con larghezze di lavoro da 4,7 a 9,2 metri, ora disponibile con guida automatica degli elementi sarchianti tramite Section Control.

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Pöttinger integra direttamente nella struttura delle Flexcare un telaio traslatore idraulico di serie. Sono disponibili 2 diversi sistemi di telecamere per la regolazione, manuale o automatica, della posizione del telaio:

  • telecamera analogica, che trasmette un'immagine in diretta sul monitor in cabina del trattore dove l'operatore controlla manualmente lo spostamento laterale;
  • telecamera 2D che riconosce le file della coltura e, mediante un software di controllo, adatta di continuo e in automatico autonomamente la sarchiatrice. In opzione è disponibile una seconda telecamera per una maggior precisione. 

 

Dimostrazione in campo del funzionamento della guida intelligente per le sarchiatrici Pöttinger Flexcare 

 

Il sistema di controllo sezioni, consente di attivare e disattivare gli elementi sarchianti in base alla posizione Gps. Ogni elemento è dotato di un cilindro idraulico a doppio effetto che, oltre a sollevare l'operatore da un ulteriore compito, assicura una profondità e una pressione sempre costante. Infine, il sollevamento centralizzato, di serie, consente il sollevamento contemporaneo di un massimo di 21 elementi.

 

"Il nostro sistema all in one offre la massima flessibilità d'impiego su diverse colture. La larghezza di lavoro degli elementi sarchianti e la posizione corretta dei vomeri e dei sarchiatori con elementi a dita, sono completamente regolabili in base all'interfila" commentano i tecnici Pöttinger dal campo.

 

Kverneland Onyx

Frutto della recente acquisizione del costruttore francese BC Technique, anche Kverneland, società del Gruppo Kubota, si lancia nel mondo delle attrezzature per la difesa meccanica delle colture e presenta la nuova Serie Onyx, con larghezze di lavoro da 2,8 a 8,10 metri suddivise nei modelli 2000 e 3000 a cui si aggiungono le rispettive versioni F (foldable) e 4000 F.

 

Sull'intera Gamma è disponibile il sistema Lynx per la guida intelligente. Anche in questo caso si tratta di un telaio interposto tra la trattrice e la sarchiatrice vera e propria. Kverneland per tutte le sarchiatrici modello 2000 e 3000 offre in opzione i telai Lynx 2000 e 3000 - differenti per ingombro e capacità di sollevamento - da inserire tra attrezzo e trattore. Mentre per i modelli 4000 F il telaio Lynx è integrato di serie nell'attrezzatura.

 

Dimostrazione della sarchiatrice Kverneland Onyx con telaio Lynx e sistema per la fertilizzazione liquida della coltura in atto

 

L'interfaccia di guida Lynx è dotata di una telecamera a colori (Tillet & Hague) che identifica le file di coltura per gestire con precisione la sarchiatura soprattutto nei modelli con grandi larghezze di lavoro o quando si lavora in pendenza. Il sistema offre un aggiustamento di 25 centimetri su ciascun lato per mantenere gli elementi sarchianti sempre al centro dell'interfila.

 

"Abbiamo dotato Lynx di una telecamera da 30 fotogrammi al secondo con obiettivo impermeabile da 6 millimetri e luci led per la visione notturna. È possibile aggiungere una seconda telecamera, da montare sul lato opposto del telaio, per migliorare la precisione e compensare le perdite di segnale in capezzagna. Infine, è disponibile anche un sensore tastatore utile soprattutto con le colture molto sviluppate" spiega Marcel Wieditz, responsabile del prodotto di Kverneland.

 

Lemken EC weeder

Frutto della consolidata collaborazione con il brand Steketee, Lemken offre la sarchiatrice EC-Weeder, a cui si aggiunge il modello IC-Weeder per il diserbo all'interno della fila nelle colture orticole, con sistema di guida automatica IC-Light. L'EC-Weeder può lavorare su interfile da 15 a 100 centimetri e raggiungere una larghezza di lavoro di circa 13 metri a seconda del modello, garantendo una velocità massima di 15 chilometri orari.

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IC-Light è composto dal telaio EC-Steer che attua gli spostamenti laterali, un'unità di controllo che elabora le immagini e una telecamera che rileva da 1 a 5 file in base alle diverse tonalità di verde o allo spettro di colori Rgb.

Ultima arrivata, la fotocamera IC-Light+ cattura anche la gamma del vicino infrarosso, consentendo di identificare meglio le piante molto giovani o più piccole. L'attrezzo può così lavorare automaticamente fino a 2 centimetri dalla pianta e, grazie alla modalità di autoapprendimento, la sua precisione aumenta nel tempo man mano che viene utilizzato.

 

Sarchiatrice Lemken EC-Weeder con sistema di guida autonoma IC-Light+ a Innov-Agri 2023

 

Il sistema di riconoscimento delle infestanti può essere dotato, anche in questo caso, di una seconda telecamera. Questa può essere utilizzata insieme alla prima (modalità Combi Cam) e generare un'immagine sovrapposta per un rilevamento delle file ancora più preciso. In alternativa, con la modalità AutoSwitch Cam la sarchiatrice viene controllata automaticamente tramite la telecamera che riceve l'immagine migliore. In entrambe le modalità di funzionamento non è necessario il passaggio manuale tra le telecamere.

 

"Oltre ad essere integrato sulle nostre attrezzature, il telaio EC-Steer è disponibile come unità a sé stante, utilizzabile con qualsiasi altra sarchiatrice. Disponibile in 2 versioni per attrezzi fino a 6 o 9 metri, trasforma le sarchiatrici in retrofit. Una soluzione semplice per aggiornare la propria tecnologia di sarchiatura" commentano i tecnici di Lemken.

 

Väderstad Extract

Anche Väderstad con l'acquisizione dall'azienda danese Thyregod entra nel mondo della sarchiatura intelligente e presenta la nuova famiglia di coltivatori interfilari denominata Extract, disponibile in due varianti: Extract V portato e Extract L trainato. La versione L offre una larghezza di lavoro di 12 metri ed è composta da 2 sarchiatrici Extract V collegate al trattore con un telaio telescopico gommato, in grado di ripiegarle verticalmente per il trasporto.

 

Il sistema di guida intelligente è completamente integrato nelle sarchiatrici versione L e sfrutta le immagini 3d di 3 file di piante ottenute da una o due telecamere per procedere con precisione lungo le file. Extract L è in grado di passare a una distanza massima di 3 centimetri dalla coltura principale. 

 

I due modelli di sarchiatrici Väderstad Extract V e L in azione in austria

 

Extract L è ideale soprattutto per operare laddove in precedenza sono state utilizzate seminatrici con una larghezza di lavoro di 6 metri. Infatti, utilizzando due telecamere (una per ogni singola Extract V), l'attrezzo guida ciascuna sezione in modo indipendente, eliminando il rischio di danneggiare la coltura lungo le linee di contatto tra le diverse passate. 

 

"Oltre alla guida automatica, due sono gli aspetti che caratterizzano le nostre sarchiatrici: l'elevata altezza del telaio, oltre 80 centimetri, e l'altezza di sollevamento degli elementi sarchianti di 75 centimetri tramite Section control. Caratteristiche che permettono di utilizzare le nostre attrezzature più a lungo durante la stagione colturale" afferma Wolfram Hastolz, responsabile di prodotto per Väderstad.

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