Terminata da poco, Eima International 2021 è stata un successo. A determinare la buona riuscita della rassegna è stata sicuramente la voglia di tornare a partecipare di persona agli eventi, ma anche l'ottimo lavoro fatto da FederUnacoma, che sta già preparando Eima 2022.

In attesa di un'altra straordinaria edizione, abbiamo chiesto a Simona Rapastella, direttrice generale della Federazione, di fare un bilancio dell'edizione 2021.

Rispetto agli obiettivi che vi eravate prefissati per Eima 2021, come è andata?
"Eima International è andata al di là di ogni previsione. Nella conferenza della vigilia avevamo segnalato come le fiere avessero riaperto, dopo il blocco per l'emergenza sanitaria, con un'affluenza di pubblico pari a circa il 50% di quella registrata nelle edizioni pre covid-19. Eima ha raggiunto una quota di partecipazione pari all'85% dell'ultima edizione, un dato straordinario se consideriamo che nel 2018 aveva segnato il record assoluto di presenze.

Più bassa è la percentuale dei visitatori esteri: poco più di 25mila, pari a meno del 10% delle 270mila presenze complessive. Tale calo è dovuto principalmente al blocco dei trasferimenti da alcuni Paesi e alle complesse procedure di incoming che hanno pesato in modo significativo. Tuttavia, la presenza di operatori economici era molto qualificata: quelli che hanno sfidato le difficoltà erano molto interessati a conoscere le novità di prodotto e a sviluppare gli incontri di business".

Eima 2022, cosa accadrà?
"Affrontiamo la prossima Eima International forti di un'edizione 2021 davvero sorprendente che ci aiuta a pensare positivo. L'anno prossimo tutte le fiere internazionali di settore saranno concentrate e le case costruttrici faticheranno a conciliare i vari impegni, ma Eima rappresenta ormai un punto di riferimento imprescindibile per il nostro comparto. Molte aziende che per varie ragioni non hanno potuto o voluto partecipare all'edizione 2021, non mancheranno l'appuntamento 2022.

Come accade per ogni importante brand, anche le fiere devono mantenere un posizionamento sul mercato e, sotto quest'aspetto, Eima è l'unica rassegna di settore che non ha sospeso le attività e ha conservato una presenza costante sullo scenario internazionale, uscendo rafforzata agli occhi dei costruttori e degli operatori".

Lei è la prima direttrice generale donna di FederUnacoma. Come vede la presenza femminile nel settore e come è possibile aumentarla?
"Nonostante per la prima volta nella storia la Federazione abbia un direttore generale donna, nel nostro comparto abbiamo tanti esempi di donne con ruoli direttivi e di responsabilità, quindi non possiamo parlare di un caso raro. Da alcuni anni il mondo della meccanica e dei motori - a lungo più familiare agli uomini - vede le donne sempre più presenti in diversi ambiti, da quello automotive a quello della meccanizzazione agricola.

La crescita della presenza femminile è legata, in primis, alla passione per un settore. In comparti come quelli della moda, dell'arredamento o del turismo il talento femminile è ampiamente riconosciuto, ma anche alla meccanica - un mondo affascinante - le donne si appassionano e vi investono sempre di più".

Al di là di Eima 2021, il settore delle macchine agricole registra un boom delle vendite. Ci aiuta a inquadrare la situazione del mercato Alessandro Malavolti, presidente di FederUnacoma in carica fino al 2023.

Cosa si aspetta dal mercato nei prossimi mesi e ad inizio 2022?
"Il mercato marcia a gran ritmo sia in Italia sia all'estero e le previsioni per fine anno indicano incrementi vistosi per tutte le categorie di mezzi. Il valore della produzione italiana dovrebbe segnare un +22%, superando i 14 miliardi di euro. Nel 2022 sarà ancora in vigore il provvedimento per l’incentivazione dei macchinari 4.0 che sosterrà ulteriormente il mercato, protagonista di una fase positiva che continua.

In tale contesto è fondamentale il ruolo delle fiere, quali vetrine delle innovazioni tecnologiche e quindi driver per il mercato. Il prossimo anno, le grandi piattaforme promozionali e commerciali - compresa Eima - saranno tutte attive, influenzando lo sviluppo della domanda".

Come pensa evolverà la crisi delle materie prime?
"Ad oggi la crisi riguarda ogni genere di prodotto: scarseggiano i materiali ferrosi, le plastiche, il silicio per l'industria elettronica, i materiali per gli imballaggi e anche il prezzo dell'energia sale oltre ogni previsione. Nel corso del 2022 alcune situazioni potranno migliorare, altre invece rischiano di peggiorare e incidere negativamente sui costi di produzione e sulle economie aziendali. Da segnalare anche il problema relativo ai costi dei trasporti e della logistica, cresciuti in modo impressionante.

Come industriali, possiamo stimolare in sede politica una correzione degli attuali assetti commerciali con i Paesi fornitori e sostenere un rilancio rapido dei poli siderurgici italiani, da troppo tempo in crisi. Sul piano organizzativo dovremo promuovere formule cooperative che consentano, ad esempio, l'acquisto collettivo delle materie prime così da spuntare tariffe e condizioni logistiche migliori".

Quali sono i principali progetti per il prossimo biennio di presidenza?
"La meccanica agricola è in una fase molto dinamica per via della crescente domanda di macchine e del valore sempre più strategico dell'agricoltura nell'ambito della sicurezza alimentare, dell'ambiente e della gestione delle risorse naturali. Tuttavia, a livello mondiale, l'innovazione tecnologica in agricoltura non può essere affidata unicamente all'evoluzione del mercato e quindi sono necessari una programmazione e un sostegno economico da parte dei governi.

Mai come oggi c'è bisogno di una politica per la meccanizzazione. Dunque nei prossimi anni ci concentreremo molto sull'interazione con i soggetti politici e le istituzioni. Abbiamo almeno tre fronti importanti: quello europeo con i vari dossier normativi (ad esempio, la Mother Regulation), quello nazionale - soprattutto in relazione all'attuazione del Pnrr e quello ragionale con la gestione dei fondi Psr".