La gestione del verde pubblico è stata al centro del webinar organizzato lo scorso 16 giugno dall'Associazione Pubblici Giardini in collaborazione con Anci Lombardia. L'occasione è nata dalla volontà di raccontare le buone pratiche attuate da diversi comuni in Italia.

 

Il verde urbano e in particolare i parchi pubblici costituiscono un patrimonio comune che non è residuale ma al contrario fornisce un servizio essenziale per il benessere dei cittadini, come dimostrato dalle restrizioni agli spostamenti durante l'emergenza covid-19. La loro corretta gestione è quindi fondamentale per un'Amministrazione che voglia garantire spazi ambientalmente pregiati dedicati al tempo libero, utilizzando al meglio le ridotte risorse finanziarie disponibili. La normativa nazionale diviene sempre più articolata e l'inserimento nel Pnrr di voci fondi specificatamente diretti ai parchi testimonia la crescente attenzione al verde pubblico.


L'apertura della mattinata del webinar è stata a cura di Roberto Diolaiti, presidente dell'Associazione Pubblici Giardini, che ha trattato il tema dell'accordo quadro, strumento regolato dall'articolo 3 del Dlgs 50/2016 che consente di stipulare dei contratti tra una o più stazioni appaltanti verso uno o più operatori economici. L'accordo, che diviene operativo tramite la stipula di contratti attuativi, può contenere attività ordinarie e straordinarie, oltre ad alcuni servizi accessori come, solo per citarne alcuni, il monitoraggio del territorio, la reperibilità e la preventivazione. Fondamentale il ruolo del personale tecnico del Comune che ha il compito di controllo delle attività che l'appaltatore pianifica, programma e svolge dopo l'approvazione della stazione appaltante del contratto.

 

L'accordo quadro, che nei settori speciali può durare sino a 8 anni, è uno strumento conveniente nel caso in cui le pubbliche amministrazioni non siano in grado di predeterminare l'esatto quantitativo di prestazioni, servizi e forniture da determinare, prefissando, però, i prezzi. È necessario che anche gli accordi quadro recepiscano quanto previsto dai Cam, Criteri Ambientali Minimi, privilegiando la modalità dell'offerta economicamente più vantaggiosa che può arrivare sino al 90% del punteggio attribuibile all'offerta tecnica.


Marcella Ghidoni del Comune di Mantova ha illustrato il meccanismo dell'appalto integrato, strumento fortemente raccomandato nei bandi del Pnrr in quanto consente di attribuire in un'unica procedura di gara l'appalto dei servizi di progettazione esecutiva e dei lavori. Nel Pnrr questa tipologia di appalto è applicabile già dal progetto di fattibilità tecnico economica ed ha il vantaggio di poter recepire direttamente nel progetto redatto dall'offerente le migliorie di gara. Questa modalità di affidamento consente inoltre di selezionare, attraverso l'applicazione del criterio di aggiudicazione mediante offerta economicamente più vantaggiosa, imprese di alto profilo tecnico. Condizione essenziale è partire da un progetto ben strutturato, privilegiando quindi il livello definitivo.


Alessandro Bedin del Comune di Montecchio Maggiore ha presentato un interessante lavoro svolto dalla delegazione veneta in concertazione con varie università, la Regione e l'Arpav, ovvero il documento guida per l'affidamento dei servizi di gestione e manutenzione del verde pubblico e la fornitura di prodotti per la cura del verde. Il documento, scaricabile a questo link,  si divide in tre sezioni di cui la parte II - estratto del disciplinare - la parte III - estratto del capitolato tecnico - sono il cuore del documento, rappresentando delle efficaci linee guida ed un valido supporto per i tecnici che di devono approcciare all'esperimento di una gara pubblica per la manutenzione del verde.


Marco Valtieri dell'Unione Faentina ha portato l'esperienza del Comune di Faenza, dove il verde pubblico viene curato per gran parte da giardinieri dipendenti del Comune, fatto che assicura di mantenere un elevato standard qualitativo e un maggior controllo del territorio gestito. Questa pratica, ormai rara nel contesto italiano, ha necessità di una forte volontà dell'Amministrazione nell'acquisizione di personale e mezzi dedicati, associata ad una consolidata esperienza nella gestione di volontari e nella organizzazione della struttura comunale.


Stefano Oliboni del Comune di Verona ha illustrato il progetto dell'Amministrazione volto a riportare il servizio di manutenzione del verde pubblico in house, fatto che ha comportato la dimostrazione della convenienza economica di questa decisione rispetto alle condizioni attualmente in essere. La procedura è ai suoi primi adempimenti esecutivi e se ne vedranno nel tempo le risultanze.

 

Paolo Viskanic, coordinatore del progetto interreg It-Ch Verdevale, ha ricordato infine come l'informatizzazione dei processi, in questo caso quelli alla base della gestione del verde, rappresenta un supporto imprescindibile per i tecnici comunali, con grande beneficio sia nell'azione di controllo che in quella di gestione diretta.

 

Le presentazioni sono scaricabili a questo link

 

A cura di Tommaso Chiarini, Associazione Pubblici Giardini, Delegazione Regione Lombardia


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