Al di là della crescita dei valori assicurati, la gestione del rischio in agricoltura è sostanzialmente stagnante. I dati preliminari della campagna 2021 sono stati resi noti durante il 14esimo Convegno Nazionale sulla Gestione del Rischio in Agricoltura, evento organizzato da Cesar Umbria e Asnacodi che si è tenuto ad Assisi lo scorso 11 febbraio.


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"Alla fine di una programmazione, quella Pac, più lunga del solito, dal 2014 al 2022 - ha detto Camillo Zaccarini Bonelli della Direzione Strumenti per la Gestione del Rischio di Ismea - si possono iniziare a tirare le somme. Guardando ai sette anni vediamo che i valori assicurati sono rimasti stabili rispetto al valore complessivo del comparto agricolo".

Se nel 2015 i valori assicurati, con assicurazioni agevolate, rappresentavano il 20% del valore della produzione agricola, oggi sono il 22%. Per quanto riguarda il numero di aziende, nel 2015 erano il 10%, nel 2021 il 9%. La dinamica assicurativa è simile anche per le superfici assicurate: nel 2015 erano il 9%, nel 2021 l'8%. I valori assicurati nel 2021 ammontano a 8.887 milioni di euro e, nonostante resti uno squilibrio fra le aree italiane, a crescere è soprattutto il Sud con un +11,7% sul 2020. Le aziende assicurate nel complesso sono 64.782, con un calo dello 0,4%.

"Ci sono anche aspetti positivi da segnalare - ha continuato Zaccarini Bonelli - il biologico galoppa. Le produzioni biologiche crescono anche come propensione ad assicurarsi". I dati: il 14% della produzione biologica è assicurata e si è passati dal 3,5% delle aziende biologiche assicurate nel 2016 all'8% del 2021.

A galoppare non sono solo le aziende del biologico, sono anche le tariffe, è una delle criticità del sistema: le tariffe assicurative crescono senza sosta dal 2016. Nel 2021 sono cresciute del 3,45% rispetto al 2020 mentre i premi incassati, per quanto riguarda il comparto colture, sono cresciuti del 7,6%. Da segnalare però che a contribuire al caro tariffe, nel 2021, è stata anche l'inflazione. Purtroppo il numero di aziende assicurate non cresce, mentre gli eventi avversi costringono le società assicurative a pagare. Nel 2021 i catastrofali (gelo, alluvione e siccità) hanno colpito ancora duro, per esempio le gelate tardive hanno interessato da Nord fino a sotto Roma oltre l'80% del territorio agricolo, mentre ci sono province che hanno avuto dai 220 ai 290 giorni di siccità.

"L'assicurazione è un costo per l'imprenditore agricolo - ha detto ancora Camillo Zaccarini Bonelli - e in uno scenario di aumento dei costi può essere che non ci sia la liquidità necessaria per pagare l'assicurazione. C'è la necessità di una transizione graduale verso un sistema di gestione rafforzato, con nuovi strumenti pubblici e privati che potenzino il sistema di gestione del rischio agricolo e, in questo quadro, si inserisce il Fondo Nazionale sulle Avversità Catastrofali che debutterà con la nuova Pac".


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Presente al convegno anche il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli che ha concluso l'evento. "A differenza di altri settori produttivi - ha detto Patuanelli - dove la marginalità consente di resistere anche in annate in cui il rischio si manifesta, oggi la marginalità nel mondo agricolo è così bassa che qualsiasi elemento di distorsione produce incapacità di reddito e ciò porta all'abbandono dei terreni. Credo che sia evidente che tutte le politiche di sostegno debbano avvicinarsi al modello americano, e questo elemento del prelievo del 3% dal Primo Pilastro Pac, a favore del Fondo per i Catastrofali, è un primo passo. Credo sia necessario confrontarsi sul come educare alla cultura della gestione del rischio gli imprenditori agricoli. Deve esserci un lavoro costante di penetrazione, si devono spiegare all'agricoltore gli effetti di un'assenza di gestione del rischio", ha concluso il ministro.