Nel rispetto delle più adeguate misure di sicurezza anti Covid, si è fatto il punto sullo stato attuale dei progetti ultimati e in corso di studio sull'irrigazione sostenibile e l'approfondimento sulle più strette necessità legate all'acqua come bene essenziale e indispensabile per l'agroalimentare e il miglioramento di ambiente e biodiversità.
Dopo l'introduzione del neopresidente del Cer Nicola Dalmonte, i progetti/modello della ricerca del Canale emiliano romagnolo sono stati presentati dal direttore della ricerca agronomica Stefano Anconelli che ha evidenziato l'attività straordinaria che lo staff sta realizzando in questi anni ovvero il maggior numero di progetti, ben 24, di valore italiano e comunitario grazie ad una equipe di 17 ricercatori, la più numerosa in Italia.
Il presidente Dalmonte ha sottolineato che al Cer "si studiano le migliori tecniche di irrigazione con l'ausilio del satellite che tiene conto del vigore della coltura, della sua traspirazione oltre che del volume impiegato" rimarcando che si pone "molta attenzione ai progetti sulla fertirrigazione, capace di ridurre i livelli di concimi, e per ultimo il riutilizzo delle acque grazie alla fitodepurazione che rigenera la risorsa con risultati sorprendenti".
Il tema della fitodepurazione, al centro degli studi del Cer da almeno un ventennio, è tornato all'ordine del giorno con rilevanti novità e con le politiche dell'Unione europea, ed è stato al centro del meeting con l'intervento del direttore generale del Cer Paolo Mannini che, dopo aver ripercorso le fasi storiche più rilevanti dei 62 anni di attività, ha focalizzato l'intervento sul tema della "fitodepurazione di impresa dei rilasci di nutrienti delle aziende agricole", a cui è seguita la relazione del professor Attilio Toscano dell'Università di Bologna su "Fitodepurazione nei sistemi idraulici dei consorzi di bonifica", mentre il segretario generale dell'Autorità distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli, ministero della Transizione ecologica, ha affrontato il tema delle macro azioni che generano la "Necessità di salvaguardare la qualità dell'acqua nel bacino del fiume Po".
Uno sguardo, infine, allo scenario delle politiche nazionali e europee con le conclusioni de presidente nazionale di Anbi e Anbi Emilia Romagna Francesco Vincenzi che ha sottolineato come "sia essenziale per le politiche territoriali in questa fase storica di ricostruzione che i consorzi di bonifica partecipino e si candidino autorevolmente a fornire un contributo fattivo fatto di migliaia di progetti concreti e immediatamente cantierabili con valore plurimo, doppiamente utile per l'economia e l'ambiente".
Al termine dell'incontro di apertura della 62esima annata della ricerca agronomica del Cer lo staff tecnico ha accompagnato tutti i portatori di interesse: Regione Emilia-Romagna, Crea, Autorità distrettuale del Fiume Po, ministero della Transizione ecologica, ministero delle Politiche agricole, rappresentanti dei consorzi di bonifica emiliano romagnoli, mondo accademico, Romagna Acque e tanti altri, alla scoperta dei 24 progetti innovativi rintracciabili sul portale istituzionale del Cer.
© AgroNotizie - riproduzione riservata