In breve

  • Al via la messa in regola del lavoro sommerso. Si partirà però solo dal primo giugno. Ma la frutta da raccogliere non aspetta.
  • Chi può arriva a noleggiare un aereo privato per reclutare manodopera esperta dai paesi dell'Est Europa.
  • I primi raccolti di ciliegie parlano di una buona qualità e di prezzi soddisfacenti. Non così per alcune orticole, per le quali non è nemmeno conveniente la raccolta.
  • Latte e suini nel pieno di una crisi che si dice alimentata da manovre speculative.
  • È un buon momento per il riso, grazie all'andamento delle vendite nella distribuzione organizzata e alle esportazioni verso la Cina.
  • Novità dal mondo della ricerca per la lotta agli afidi, mentre si attendono i primi lanci della vespa samurai per la lotta contro la cimice asiatica.
  • L'agricoltura dovrebbe andare a scuola di comunicazione altrimenti sarà sempre al centro di ingiustificati attacchi mediatici.

Questi sono solo alcuni degli argomenti incontrati sui quotidiani in edicola in questi ultimi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.


L'affannosa ricerca del bracciante

Ancora una volta fra i temi più dibattuti dai quotidiani si incontra quello dei braccianti agricoli, ora per commentare la decisione di affrontare il problema procedendo a una sanatoria delle persone non in regola.
Si inizia dal “Corriere della Sera” del 15 maggio, che spiega come si potranno regolarizzare i rapporti di lavoro per dipendenti italiani o stranieri con permesso.

Lo stesso provvedimento prevede poi una sanatoria per sei mesi a chi ha il visto scaduto, ma ha già lavorato in Italia.
Secondo il giornale francese “Le Figaro”, con questo provvedimento l'Italia procederà a regolarizzare circa 200mila persone.
Salgono a 220mila le domande di regolarizzazione previste da "Il Manifesto" del 21 maggio.
Questo quotidiano stima inoltre che con i contributi versati per l'emersione dei migranti oggi impiegati in nero, le casse dello Stato vedranno entrare quasi 100milioni di euro.

Altre indicazioni sull'applicazione del provvedimento si possono leggere su “La Stampa”, dove si specifica che la segnalazione all'Inps può essere fatta dallo stesso dipendente. Per chi volesse fare ricorso ai braccianti regolarizzati, “Italia Oggi” del 20 maggio ricorda che la sanatoria per ogni persona costa 500 euro.

L'emersione dei lavoratori irregolari non sarà tuttavia utile, come spiega la “Gazzetta del Mezzogiorno” del 16 maggio, per i produttori che sono oggi alle prese con la raccolta della frutta, ad esempio le ciliegie. Per questo motivo viene lanciato l'appello affinché siano facilitati gli arrivi di manodopera qualificata in particolare dai paesi dell'Est.
È quanto chiedono dalle pagine de “La Stampa” del 16 maggio i produttori di frutta del Piemonte.

Per ogni posto da bracciante, afferma il 19 maggio “Libero” con una vena polemica, ci sono dieci italiani che aspettano di essere assunti per il medesimo lavoro.
Una tesi che sembrerebbe confermata da “Il Sole 24 Ore” in edicola il 20 maggio. Nei vigneti sulle colline del Garda, si legge infatti su questo giornale, ci sarebbero ora all'opera molti disoccupati.

Al tema dei migranti e del lavoro in nero dedica un ampio servizio il settimanale "Famgilia Cristiana" in edicola il 21 maggio, descrivendo la difficile situazione testimoniata in un reportage dalle campagne pugliesi.
Il quadro che ne emerge è quello di un diffuso ricorso al caporalato, in particolare per la raccolta del pomodoro.

Non è una soluzione alla portata di tutti gli imprenditori agricoli quella raccontata dal “Corriere della Sera” del 20 maggio.
Un noto vignaiolo dell'Alto Adige, si legge sul giornale di Via Solferino, avrebbe infatti noleggiato un jet privato per far arrivare i potatori di propria fiducia direttamente dalla Romania.


Bene solo le ciliegie

Le difficoltà nel reperimento di manodopera per la raccolta delle ciliegie, sono in parte compensate dalla buona qualità del raccolto, premiata dal mercato con prezzi soddisfacenti, come si apprende il 18 maggio dal quotidiano veronese “L'Arena”.

Non accade altrettanto per molti prodotti orticoli e fra questi i radicchi.
Il Gazzettino” del 18 maggio denuncia infatti una forte caduta dei prezzi, tanto da costringere i produttori a non procedere con il raccolto.
Fra i settori in difficoltà c'è poi quello dell'allevamento del suino del quale si parla su “Italia Oggi” del 20 maggio. Nemmeno gli incentivi all'ammasso privato delle carni, a quanto si legge, è riuscito a risollevare le sorti di questo settore.
 

Il latte affoga

Altro segmento della zootecnia in affanno è quello del latte.
L'allarme lo lancia “La Stampa” del 15 maggio, accogliendo la denuncia degli allevatori piemontesi, strozzati dalle speculazioni sul prezzo del latte.
Una conferma arriva il 20 maggio da “Il Giornale”, che punta il dito sulle importazioni, che in Piemonte rappresentano il 50% del latte utilizzato.

Non va meglio per il latte di bufala, come si legge su “Latina Oggi” del 16 maggio. In questo caso non si parla solo di riduzione del prezzo, ma anche di difficoltà nel ritiro del latte.
Ancora su “Latina Oggi”, del 21 maggio in questo caso, un "amaro" commento sull'atteggiamento del mondo della trasformazione quando si mostra incurante della provenienza del latte e del destino delle produzioni locali.
 

Riso e fiori

Note positive arrivano sul fronte del riso. Ne scrive il 16 maggio “Il Sole 24 Ore” a proposito delle nostre esportazioni verso il mercato cinese.
Del buon momento vissuto da questo settore se ne parla il 18 maggio su “QN”. Nelle prime settimane dell'emergenza sanitaria si è avuto infatti un aumento delle vendite nelle grandi superfici di distribuzione, che ha favorito il rialzo dei prezzi dei listini.

Anche il settore floricolo, che più di altri ha sofferto le conseguenze della pandemia, sta rialzando la testa grazie alla riapertura dei punti vendita e alla ripresa delle esportazioni, come si apprende il 17 maggio dal “Secolo XIX”.
 

Tra Roma e Bruxelles

In aiuto alle molte difficoltà del momento arriva la notizia della cancellazione dell'Irap dovuta a giugno da imprese e professionisti fino a 250mila euro di ricavi.
Come dettagliato su “Il Sole 24 Ore” del 15 maggio, la rata di giugno non sarà recuperata con il saldo 2020.
Contemporaneamente torna in campo l'autocertificazione per aiuti e prestiti. E' quanto contenuto nel decreto con il quale sì è decisa fra l'altro la sanatoria per il lavoro.

Per i vigneti arriva una proroga alla scadenza del primo agosto per gli impianti e i reimpianti di durata triennale. Lo si apprende da “Italia Oggi” del 16 maggio, che riferisce in merito alla decisione della Commissione europea di rimandare di dodici mesi questa scadenza.

Da Bruxelles giunge poi la conferma che la definizione di aceto balsamico non potrà essere attribuita a provenienze diverse da quella italiana.
Lo conferma una breve nota pubblicata il 20 maggio da “Il Resto del Carlino”.

Di portata ben superiore sono le decisioni che scaturiranno dal dibattito in corso in Commissione europea sulle strategie del "Green deal", la sfida per "riportare la natura nelle nostre vite" e per la sostenibilità "dal campo alla tavola".
A questi argomenti dedica una breve nota "Il Fatto" del 21 maggio. Temi sui quali si discuterà a lungo nei prossimi giorni.


Lotta agli afidi

Notizie incoraggianti dal mondo della ricerca a proposito della lotta agli afidi.
Lo spiega Emanuele Mazzoni dell'Università Cattolica di Piacenza, che dalle pagine di “Italia Oggi” del 20 maggio anticipa i risultati di alcune ricerche che hanno evidenziato il ruolo della resistenza genetica che questi parassiti acquisiscono nei confronti di alcuni principi attivi. Una scoperta che apre nuove opportunità di difesa.
Passi avanti anche nella lotta alla cimice asiatica con i primi lanci della vespa samurai, previsti per inizio giugno, come si apprende da “Nuova Venezia”.

Novità in vista per la lotta alla Xylella. Ne parla “Il Manifesto” del 21 maggio, descrivendo i risultati ottenuti da una cooperativa salentina, che ha curato le piante con una miscela di acqua e aceto.
Dopo le tante illazioni che si sono rincorse su questa patologia, è meglio attendere il responso degli studi scientifici.


A scuola di comunicazione

Infine un suggerimento per una lettura interessante.
Riguarda l'intervista che il giornale cremonese “La Provincia” ha raccolto da Antonio Pascale, giornalista ed eclettico commentatore, che racconta quanto sia importante per il mondo agricolo sapersi raccontare.
E' indispensabile per superare il paradosso che vede l'agricoltura sempre più centrale e strategica, ma sempre più criticata dai media.

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