Partito a novembre dal Museo dell'agricoltura di San Martino in Rio a Reggio Emilia, Agrievolution, il roadshow, l'evento itinerante promosso da Bayer sul futuro dell'agricoltura, è arrivato in Toscana.

L'idea, lanciata dal direttore comunicazione e affari istituzionali di Bayer Italia, Fabio Minoli, è quella di parlare delle opportunità e delle sfide dell'agricoltura di domani, parlandone nei musei dell'agricoltura, dove si può vedere direttamente l'agricoltura di ieri.

Perché, come ha ricordato Remy Courbon, l'amministratore delegato di Bayer Crop Science Italia, Bayer sta puntando sempre di più sull'agricoltura e non solo nello sviluppo di agrofarmaci, ma anche nel settore del miglioramento genetico e delle nuove tecnologie gestionali, e l'acquisizione di Monsanto è il primo passo concerto. Passo grande, visto che è il più grande investimento mai realizzato da una azienda tedesca.

Così il Museo della mezzadria di Buonconvento, in provincia di Siena, è stato cosparso di pannelli con domande come 'domani mangeremo ancora italiano?' o 'avremo un'agricoltura più leggera sull'ambiente?' allestiti tra falci e aratri da buoi.

Un pannello nel museo di Buonconvento
Uno dei pannelli allestiti nel Museo della mezzadria di Buonconvento (Si)
(Foto: Matteo Giusti - AgroNotizie)
 
E sul palco dell'auditorium tre relatori d'eccezione: lo scrittore ispettore del Mipaaft Antonio Pascale, la genetista Chiara Tonelli della fondazione Umberto Veronesi e Roberto Confalonieri dell'Università di Milano, a parlare dell'evoluzione dell'agricoltura italiana, delle potenzialità delle nuove tecnologie genetiche e delle prospettive dell'agricoltura digitale.

E a seguire il dibattito, con il pubblico addetto ai lavori, moderato dalla giornalista scientifica Chiara Albicocco, dove sono emerse le richieste di spiegazioni, le aspettative e anche i timori che sempre accompagnano le prospettive dell'innovazione e dell'avvenire in generale.

E se Antonio Pascale ha invitato a non guardare con troppa nostalgia a un passato troppo spesso idealizzato per guardare con più fiducia ai nuovi strumenti offerti dalla tecnologia, Chiara Tonelli ha ricordato le potenzialità del genome editing, accolto con fiducioso entusiasmo per le terapie mediche e guardato con sospetto in campo agricolo.

Invito alla fiducia arrivato anche da Confalonieri, che deve portare a superare il sospetto e la chiusura verso il nuovo, che va conosciuto e gestito, con cultura e formazione e senso critico e pratico, perché le innovazioni dal momento che esistono, esistono, e se non le si sanno gestire il rischio è quello di subirle.

La cosa che ora resta da chiedere, forse la più interessante, è quella che per ora non è stata detta, e cioè quali sono i progetti concreti di Bayer su innovazione, genetica e agricoltura digitale.