Il consorzio, nato nel lontano 1975, tutela e promuove la denominazione dell'olio del Gallo Nero.
Oggi conta 255 soci con 3.200 ettari olivati iscritti all'albo per un totale di circa 380 mila piante, e una quantità di prodotto che varia dai 50 mila ai 150 mila litri di olio certificato Dop all'anno, a seconda dell'andamento stagionale.
E così Gionni Pruneti, 39 anni, proprietario insieme al fratello dell'omonima azienda agricola e frantoio a Greve in Chianti è divemtato presidente del consorzio, mentre Francesco Colpizzi proprietario di Fattoria Toscanella e Nicola Menditto direttore di Agricola Montepaldi, l'azienda di San Casciano in Val di Pesa proprietà dell'Università degli Studi di Firenze, sono i nuovi vicepresidenti.
Gli altri membri del consiglio di amministrazione sono: Alessandro Chellini di Felsina, Simone Coppi di Palagio Wine Estate, Danielle Diaz di San Donatino, Matteo Gambaro di Casa Sola, Francesca Gonnelli del Frantoio Vertine, Orlando Gonnelli dell'Olearia del Chianti, Gianluca Grandis de La Ranocchiaia, Debora Grassi di Podere Grassi, Giacomo Grassi dell'omonima azienda agricola, Filippo Legnaioli del Frantoio Grevepesa, Clemente Pellegrini della Fattoria Castel Ruggero – Pellegrini, Davide Profeti di San Felice, Gionata Pulignani dei Marchesi Mazzei, Stefano Rovida dell'azienda agricola Il Pino e Carlo Salvadori della azienda Salvadori.
Gionni Pruneti si è detto molto lusingato della nomina e della fiducia accordatagli dal consiglio.
"Sono stato eletto presidente – ha detto – anche perché la mia azienda rappresenta tutta la filiera dell'olio Dop del Gallo Nero, dalla coltivazione dell'olivo con 85 ettari di oliveti di proprietà alla produzione dell'olio con il frantoio aziendale che lavora sia per la produzione interna che per conto terzi. Conosco molto bene quindi tutti gli aspetti della produzione della Dop".
"Il primo obiettivo che mi pongo come presidente del consorzio – ha dichiarato Pruneti – è proprio quello di incontrare le aziende agricole del territorio che non hanno ancora scelto di certificare le proprie produzioni olivicole, per far conoscere i vantaggi dell'ottenimento della Dop sia da un punto di vista di garanzia di qualità del prodotto finale e dei processi produttivi che di supporto alla vendita".
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