In un tale contesto la biodiversità nel vigneto è stata vista e gestita come un fattore limitante da eliminare e non come base per una viticoltura che duri nel tempo in quanto possono svilupparsi sinergie che consentono di sostenere le produzioni e di contrastare le malattie.
Oggi si inizia a pensare che la preservazione e valorizzazione della biodiversità in viticoltura è un aspetto essenziale per il miglioramento dei diversi ambienti di coltivazione e per le diverse esigenze del mercato.
Per trasformare la viticoltura moderna in una produzione etica e sostenibile tale biodiversità va coltivata con tecniche di gestione del terreno che assicurano eco sostenibilità e fertilità; prima di questa fase è però necessario conoscere lo stato della biodiversità su una determinata area monitorandone e analizzandone il grado di diversità biologica già presente nonché la predisposizione verso determinate misure di intervento.
Per tale motivo nel corso della stagione 2014 in 17 aziende che aderiscono a Magis si è incominciato ad intraprendere un percorso per la valutazione della biodiversità presente nei vigneti; è questo il primo passo compiuto per applicare successivamente strumenti per un miglioramento della situazione attuale che entreranno a fare parte integrante del protocollo di certificazione.
Proprio a questo argomento è stata dedicata la conferenza stampa "Magis per la tutela della biodiversità" nell'ambito di wine2wine il 4 dicembre a Verona.
Come testimonia il professor Attilio Scienza, presidente del comitato scientifico di Magis, “esistono metodi semplici per verificare autonomamente il livello di biodiversità del proprio vigneto, che è strettamente legato alla sostenibilità”; prendendo spunto da molteplici esperienze realizzate in Italia e all’estero da numerosi istituiti di ricerca il protocollo di indagine della biodiversità del vigneto è stato concepito come uno strumento di semplice implementazione aziendale, mettendo ancora una volta al centro del sistema l’agronomo aziendale, cioè colui che decide come intervenire sull’ambiente di coltivazione e che, come l’esperienza Magis fino ad ora percorsa dimostra, utilizza le tecniche disponibili per raggiungere la migliore sostenibilità aziendale.
Ad esempio gli insetti ed i lombrichi sono buoni indicatori della qualità di un suolo e sono responsabili della sua fertilità e della sua aerazione. In particolare i lombrichi sono molto sensibili alle perturbazioni antropiche ed ai contenuti di rame del suolo.
È stata quindi sviluppata una tecnica di facile applicazione che consente al viticoltore di valutare direttamente i suoi comportamenti nei confronti del mantenimento della biodiversità animale del vigneto grazie a:
- una valutazione della presenza di lombrichi, con un metodo che si basa sulla distribuzione di una soluzione di senape al suolo per effetto della quale i lombrichi escono in superficie e possono così essere stimati come numerosità e tipologia;
- una valutazione degli organismi presenti nel suolo posizionando assi di legno in posizioni specifiche del terreno;
- un conteggio della tipologia di colonie di insetti nettariferi posizionando trappole nei vigneti;
- una stima delle farfalle presenti grazie a ripetute osservazioni visive;
- una valutazione delle specie presenti negli inerbimenti dei filari;
- una valutazione visiva delle caratteristiche del suolo e delle piante.
I primi risultati evidenziano ad esempio come nei vigneti con le migliori condizione di aerazione e di struttura il numero medio di lombrichi è stato molto superiore rispetto a quello di zone con evidenti problemi di compattamento dei suoli. La presenza di altri insetti nei suoli o intorno ai vigneti è risultata direttamente correlata con il numero dei passaggi delle macchine operatrici nei vigneti a parità di incidenza dei principi attivi utilizzati.
La creazione di un ecosistema-vigneto il più possibile vario ed equilibrato può quindi consentire di ridurre gli interventi agronomici necessari in termini di lavorazioni, concimazioni e diserbi.
Secondo Scienza “la conservazione e l’aumento della biodiversità nei vigneti si può tradurre in un vantaggio per l’azienda sia dal punto di vista agronomico che da quello economico e d’immagine”.
Inoltre le ricadute di un tale approccio non saranno patrimonio solo aziendale ma anche del territorio e della società in cui quell’azienda opera.
Il prossimo obiettivo di Magis sarà dunque rendere tali pratiche di valutazione integrate nel protocollo di valutazione per stimolare l’adozione di strumenti volti al miglioramento della biodiversità in un percorso continuo di innovazione e sviluppo sostenibile.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Bayer