L'ambiente riveste un ruolo sempre più importante nella vita di tutti e oggi, 5 giugno, per ricordarlo si celebra la giornata mondiale, il World environment day. La festività è stata proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1972, da allora ogni anno un Paese diverso accoglie la manifestazione principale e viene scelto un tema specifico: l'edizione 2013 è ospitata dalla Mongolia e ha come slogan "think, eat, save" (pensa, mangia, risparmia) per sollecitare la lotta agli sprechi alimentari.

Anbi: "Limitare l'urbanizzazione"
Tanti sono gli enti e le associazioni che organizzano iniziative e ricordano questa giornata. Massimo Gargano, presidente dell’Anbi, Associazione nazionale bonifiche e irrigazioni, ha colto l'occasione per esprimere solidarietà alle popolazioni colpite dalle grandi alluvioni che si stanno abbattendo in vaste aree dell’Europa centrale: “Sono eventi che hanno un impatto notevole sull’industria, sull’agricoltura, sul paesaggio, sul patrimonio artistico e culturale senza considerare le implicazioni in termini psicologici e occupazionali. E' quindi una priorità limitare l’urbanizzazione del suolo: al riguardo, la Commissione europea ha pubblicato lo studio Orientamenti in materia di buone pratiche per limitare, mitigare e compensare l’impermeabilizzazione del suolo, cui ha contribuito anche l’Anbi. La cementificazione è un problema presente in tutta Europa: si calcola che tra il 1990 e il 2006 si sia avuto un aumento delle aree di insediamento del 9% in media”.
Il presidente Gargano ha poi spiegato che molte delle calamità idrogeologiche sono causate da eventi meteorologici eccezionali, di cui si può ridurre l’impatto solo attraverso azioni volte a rinforzare i territori fragili, migliorando l’efficienza della manutenzione idraulica e il funzionamento degli impianti idrovori, oltre che provvedendo al consolidamento degli argini.
 

Coldiretti: "Sì ai prodotti a km zero"
Sergio Marini, presidente Coldiretti, nel corso dell’incontro “Investimenti per un Rinascimento Verde” ha ricordato che più di 3 miliardi di euro sono stati spesi per l’acquisto di prodotti alimentari “a chilometri zero” nel 2012, contribuendo così al contenimento degli sprechi alimentari e alla riduzione delle emissioni di gas serra. "Si stima infatti - sottolinea Coldiretti - che i prodotti alimentari acquistati al mercato degli agricoltori o direttamente nelle aziende agricole riducano gli sprechi del 30% perché sono più freschi e durano fino a una settimana in più rispetto a quelli dei canali di vendita tradizionali, ma anche perché non si verificano le perdite dovute alle intermediazioni commerciali, conservazioni intermedie in magazzino e lunghi trasporti". Si riducono anche le emissioni di gas serra provocate dai trasporti per lunghe distanze e si stima che, grazie alla spesa “salva clima” degli italiani, nei mercati degli agricoltori si sia ridotta di 98 milioni di chili l’anidride carbonica ad effetto serra emessa nell’atmosfera in un anno.


Agrofarma: "La lotta agli sprechi alimentari inizia nei campi"
Con una popolazione mondiale in costante crescita si dovrà aumentare la produzione e combattere gli sprechi alimentari in agricoltura, soprattutto a fronte della progressiva scarsità di risorse naturali, acqua e terra. Lo evidenzia Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica. Secondo gli ultimi dati Fao, ogni anno nel mondo vengono buttati via 1,3 miliardi di tonnellate di avanzi, pari a quattro volte quanto servirebbe a nutrire quasi un miliardo di persone che soffrono la fame. L’Associazione ritiene quindi indispensabile sottolineare come l’innovazione in agricoltura fondamentale per ridurre lo spreco di cibo: in tal senso gli agrofarmaci svolgono un ruolo decisivo nel preservare i raccolti dai parassiti, impedendo la distruzione di gran parte dei raccolti. Il presidente di Agrofarma Andrea Barella ha commentato: “La domanda di generi alimentari su scala globale è destinata ad aumentare del 70% entro il 2050: è quindi fondamentale il contributo della chimica nello sviluppo di un’agricoltura sempre più innovativa e allo stesso tempo sostenibile, in grado di ridurre gli sprechi”.