L'Imu per come è stata applicata in agricoltura è un errore tecnico commesso dal Governo dei tecnici.” Questo il giudizio recentemente espresso dal presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Perché stalle e serre, per fare un esempio, non sono da considerare un patrimonio, ma un mezzo di produzione. Errore o meno che sia, la scadenza del 17 dicembre è passata e gli agricoltori hanno dovuto mettere mano al portafoglio, come si legge su “Il Sole 24 Ore” del 18 dicembre, che paventa persino che questa tassa sia destinata a restare in vigore anche in futuro. Sono così svanite le speranze espresse sulle pagine di “Avvenire” del 13 dicembre che anticipava la possibilità di un taglio delle aliquote. Il peso dell'Imu, al contrario, è così forte da spingere i floricoltori a minacciare manifestazioni di piazza, come si può leggere sul “Secolo XIX” del 18 dicembre. Da una tassa all'altra con la minaccia dell'aumento dell'Iva il prossimo anno. Se ne parla sulla “Gazzetta di Parma” del 13 dicembre, che dà voce alle preoccupazioni del presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua. Intanto ci si può consolare con l'aggiornamento delle zone vulnerabili da nitrati deciso nella “legge di stabilità”. I dettagli sono riportati dal quotidiano cremonese “La Provincia” del 16 dicembre. L'argomento è ripreso poi dalla “Gazzetta di Parma” del 19 dicembre. Il settimanale “Panorama” in edicola il 20 dicembre, infine, dedica una pagina alla vicenda giudiziaria che ha coinvolto nomi di spicco del ministero per le Politiche agricole.

 

Ultimi per reddito

Forse non è solo colpa delle tasse, ma si allarga il divario fra i redditi conseguiti dagli agricoltori italiani rispetto ai colleghi del resto dell'Unione europea. Lo dice Eurostat, i cui numeri sono illustrati sulle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 15 dicembre. E si apprende che mentre in Germania i redditi agricoli crescono a doppia cifra, in Italia si è fermi ad un misero più 0,3%. Eppure l'export di prodotti alimentari continua a “tirare”, è ancora “Il Sole 24 Ore” che lo scrive nella sua edizione del 18 dicembre. A tirare la volata dell'export c'è anche il Grana Padano, come si può leggere su “La Provincia” del 16 dicembre. In tema di mercati bisogna ancora fare i conti con la volatilità dei prezzi delle commodity, di nuovo in fase di rialzo scrive il “Corriere della Sera” del 17 dicembre.

 

Tecnologie in vigna

Con l'approssimarsi delle festività natalizie i media prestano attenzione ai vini destinati ai brindisi augurali, come il prosecco. E ci sono molte novità anche in campo tecnologico. E' il caso delle sperimentazioni che riguardano l'impiego dell'ozono come metodo alternativo all'impiego di alcuni agrofarmaci nella produzione del Prosecco Docg. I dettagli sono riportati sulle pagine de “La Tribuna di Treviso” del 16 dicembre. Nuove tecnologie, ma questa volta a base di chip e satelliti per controllare lo stato di salute delle piante, sono descritte dal “Corriere della Sera” del 17 dicembre. Nello stesso giorno è ancora il “Corriere della Sera” che guarda ai vigneti come fonti di energie rinnovabili attraverso l'impiego di tralci e vinacce.

 

Latte agitato

Gli allevatori tirano un respiro di sollievo per le decisioni sui nitrati, ma restano, almeno per alcuni di loro, le preoccupazioni per le multe, tanto che i produttori di latte del Cospa minacciano azioni di protesta se non verranno rivisiti i meccanismi di calcolo delle quote latte. Ne scrive la “Gazzetta di Mantova” del 14 dicembre, mentre nello stesso giorno il “Giornale di Brescia” ricorda le cifre che girano attorno alla vicenda quote latte, che nel complesso arriva a cifre miliardarie. Multe a parte, il settore del latte, specie in Lombardia, guarda con soddisfazione l'accordo raggiunto per la definizione del prezzo. Una buona base di partenza, a parere della “Provincia” del 16 dicembre, per le nuove trattative che si apriranno nella prossima primavera. Gli allevatori di bufale sono invece sul piede di guerra per l'eventualità che si possa usare latte congelato per produrre mozzarella. La protesta parte dal Lazio, come si può leggere su “Opinione” del 20 dicembre. Va meglio per il latte ovino per il quale “L'Unione Sarda” del 13 dicembre prevede prezzi in aumento nel prossimo anno. Difficoltà invece si avvicinano per Parmalat per una vicenda che la vede coinvolta in rimborsi milionari ad un fondo pensionistico canadese. I dettagli sono pubblicati sul “Corriere della Sera” del 16 dicembre.