Le recenti evoluzioni del mercato registrano un sensibile aumento dei consumi di prodotti agroalimentari a Denominazione d'origine, come risposta alla crescente attenzione del consumatore verso la qualità.
Questo dato è sostenuto anche dalle numerose iniziative del progetto "La nuova sicurezza alimentare europea" giunto al suo secondo anno di attività. La campagna, cofinanziata dall'Unione europea e dallo Stato italiano, prevede un investimento di 4 milioni di euro per affermarsi in Paesi come Italia, Germania, Polonia e Repubblica Ceca, con azioni mirate al trade e al consumer e che vede come protagonisti la Mela e lo Speck Alto Adige Igp e i Vini Doc Alto Adige. Il programma comporta una combinazione perfetta dei prodotti identificati dai marchi internazionali come prodotti di qualità dell'Alto Adige.
 
Gli obiettivi del progetto sono:
- Aumento della notorietà e importanza dei marchi di qualità Igp e Doc, quali sinonimi di qualità controllata e certificata
- Promozione dell'agricoltura sostenibile in Europa e mantenimento della crescita e dell'occupazione nelle zone rurali
- Affermazione dei marchi presso i distributori ed i consumatori finali e costante incremento della domanda
- Maggiore diffusione di prodotti alimentari sani e sicuri
- Creazione di una cultura delle specialità regionali all'interno dell'Unione Europea
- Tutela della denominazione dei prodotti da possibili abusi o contraffazioni.

Attraverso questo progetto si intende sensibilizzare i consumatori affinché riconoscano nei marchi Igp e Doc una garanzia di origine e tradizione difendendo così il nostro patrimonio alimentare dalla globalizzazione e proteggendolo da imitazioni e contraffazioni.
Per i prodotti dell'Alto Adige tutelati dal marchio di qualità, i metodi di coltivazione e di preparazione tramandati di generazione in generazione, unitamente alle condizioni geografiche e climatiche particolari, garantiscono una qualità che si può percepire al gusto. Proprio in un'epoca dominata dai cibi pronti e dalle merci prodotte in massa, gli alimenti tipici regionali come la Mela Alto Adige Igp, lo Speck Alto Adige Igp e i Vini Doc Alto Adige assumono un valore particolare. Con la loro qualità e garanzia di origine rappresentano la varietà del paniere europeo.

La Mela Alto Adige Igp
Con una produzione annua di 959.376 tonnellate (2008), l'Alto Adige rappresenta il 12% della produzione europea di mele.
Nel 2005 la Mela dell'Alto Adige ha ottenuto l'Igp: 11 delle 14 varietà possono fregiarsi oggi di questa denominazione, e vengono coltivate su una stretta striscia di terra, lunga 100 km, tra Salorno, in Val d'Adige, la Val Venosta fino alla Valle Isarco.
L'Alto Adige è inoltre leader mondiale nella ricerca e nello sviluppo nel settore frutticolo e si avvale della collaborazione del Centro di sperimentazione agraria e forestale di Laimburg e del Centro di consulenza per la fruttiviticoltura dell'Alto Adige.
 
Numerosi sono i controlli effettuati annualmente dal Consorzio controllo qualità Alto Adige e da Check-Fruit, uno degli Organismi leader in Italia nel settore della certificazione e ispezione nel comparto agroalimentare, che controlla l'intera filiera.
Il 95% della produzione di Mela Alto Adige Igp segue le direttive della "coltivazione integrata e biologica" che tutela la salubrità dei prodotti e contemporaneamente assicura il rispetto dell'ambiente (vicina alla natura e sensibile all'ambiente) con la difesa fitosanitaria naturale che si avvale dell'aiuto di insetti utili come ad esempio la coccinella contro gli afidi.

Lo Speck Alto Adige Igp

Specialità tipica dell'Alto Adige prodotta secondo regole antiche tramandate di padre in figlio lo Speck Alto Adige Igp può essere ottenuto solo dalle cosce di suino provenienti dai fornitori che hanno accettato le regole dettate dal Disciplinare di produzione.
Nel 2008 i 26 produttori riconosciuti di Speck Alto Adige Igp hanno prodotto circa 2,5 milioni di baffe Speck Alto Adige Igp, pari a più 12% rispetto al 2007, di cui il 60% è stato venduto in Italia, il 30% in Germania; una leggera crescita delle vendite di Speck Igp è stata rilevata anche nei "nuovi mercati".
Numerosi i controlli effettuati nel corso del 2008 sullo Speck Alto Adige IGP da parte degli ispettori dell'Ineq (Istituto Nord Est Qualità), organismo autorizzato dal ministero delle Politiche agricole a svolgere funzioni di controllo e di certificazione di qualità di alcuni prodotti della filiera suinicola italiana. Lo scorso anno, nel corso di 1.516 visite di controllo effettuate sono state controllate 706.016 baffe, pari al 28,3% della produzione complessiva di Speck Alto Adige Igp. A oggi salgono a 2.494.333 le baffe che sono state controllate al termine del processo di produzione e contrassegnate con il marchio finale.

I Vini Doc Alto Adige

L'Alto Adige è una delle più piccole regioni vinicole in Italia rappresentando appena l'1% della produzione vinicola nazionale con 5.100 ettari vitati in 50 comuni. Dal 1963, con il conferimento della Doc, i produttori hanno decisamente puntato sulla qualità. La produzione annua si aggira sui 325.000 ettolitri equivalenti a 40 milioni di bottiglie prodotte da 7/10. Tra le varietà aromatiche il Gewuerztraminer, il Mueller Thurgau e il Sauvignon. Anche la produzione di vini rossi, in primis la Schiava, vitigno autoctono per eccellenza, dà ottimi risultati. I vitigni rossi più rappresentativi sono il Lagrein e il Pinot Nero. L'Alto Adige vanta oggi anche una piccola produzione spumatistica di nicchia (200.000 bottiglie).
Il settore vitivinicolo altoatesino, con 5.000 viticoltori, 150 enologi e 700 addetti al settore, è un'attività fiorente che ha visto nel 2008 la nascita del nuovo Consorzio Vini Doc Alto Adige. 116 i soci tra Cantine Cooperative, che rappresentano il 70% della produzione, Tenute private con il 20% e Vignaioli con appena il 10%. Il 98% dei vigneti è classificato come Doc di cui il 50% rappresenta la produzione di vini rossi. I vigneti sono situati ad altitudini tra i 200 e i 1.000 m s.l.m.
L'Alto Adige ha notevolmente incrementato il valore delle proprie esportazioni di vino di qualità, e ciò non solo verso i mercati di lingua tedesca ma anche negli Stati Uniti, in Inghilterra e nei Paesi Scandinavi. Il focus resta altissimo sul mercato Italia, dove la regione punta a mantenere l'immagine di eccellenza acquisita e a guadagnare punti sul piano della market share. La vitalità del settore vinicolo altoatesino viene testimoniata dall'elevato numero di aziende inserite nel gotha della migliore produzione enologica italiana.