Latte e petrolio non hanno nulla un comune, compreso il colore, l'uno bianco, l'altro nero. Eppure il prezzo di mercato di questi due prodotti si muove in sincronia. Non è una novità. Già in passato AgroNotizie aveva dedicato un articolo alla simbiosi che lega l'uno all'altro. E con il prezzo del petrolio che segna ogni giorno nuovi record al ribasso, c'è da chiedersi cosa accadrà al prezzo del latte. In Italia l'accordo fra allevatori e industrie ha fissato il prezzo del latte a 36 centesimi al litro (un altro centesimo arriva dalle misure disposte dal Governo a sostegno delle stalle da latte). L'accordo, come noto, scadrà il 29 febbraio, poi si tornerà alle trattative. Che già si annunciano difficili se si guarda a cosa accade al petrolio. In questi giorni il prezzo del barile è precipitato sotto i 30 dollari. Non accadeva dal 2004. E nel 2004 il prezzo del latte era di circa 33 centesimi al litro. Ma rispetto a oltre dieci anni fa i costi di produzione sono aumentati e prezzi così bassi non sarebbero sopportabili dalla maggior parte delle stalle italiane.

Giù i prezzi del latte
Incurante dei maggiori costi di produzione il prezzo del latte spot, quello commercializzato al di fuori dei contratti, sta seguendo le sorti del petrolio. Le quotazioni riportate da Assolatte confermano che il prezzo si è fermato a 31,25 centesimi al litro sulla piazza di Lodi. Il 10% in meno rispetto ad un anno fa. Non va meglio per le quotazioni del latte francese, scese da un anno all'altro del 12,5% e ferme ad appena 24,5 centesimi. Situazione analoga per il prodotto tedesco, commercializzato a 27 centesimi. Una caduta dei prezzi che non è di oggi, ma prosegue da settimane, sulla scia dell'analogo comportamento del petrolio.

Sperando nel petrolio
Che accadrà a fine febbraio? L'estrema volatilità dei mercati, in tutti i settori e non solo per le commodity, non consente previsioni. Se non ci sarà un'inversione di tendenza, della quale oggi non si vedono però segni premonitori, le stalle dovranno prepararsi ad una lunga e difficile trattativa, interminabile come quella che l'ha preceduta. Ma le stalle italiane, che hanno costi di produzione di 42,61 centesimi al litro (si veda in proposito AgroNotizie), per quanto tempo potranno reggere producendo sotto costo? Se lo scenario non cambia la salvezza degli allevamenti sarà legata ai formaggi, dove le logiche del prezzo sono altre. Ma chi produce latte fresco si troverebbe in gravi difficoltà. Per quanto strano, non resta che sperare in un aumento del prezzo del petrolio.