Verme, bigatto, baco: chiamatelo pure come volete, ma per i Paesi anglofoni è solo “The Moth”. Codling Moth, per la precisione. E’ l’insetto più temuto da chi coltiva mele e pere: è la Carpocapsa, fitofago abile ad infiltrarsi nella benché minima smagliatura della rete difensiva e fare danni dolorosi sia per le produzioni che per i portafogli. Ciclicamente poi esplode, facendosi beffa di programmi e prodotti, come nel 1998, quando divenne vera emergenza in molte Province, specialmente in quelle emiliane. La falcidia di principi attivi perpetrata dalla revisione europea ha inoltre sguarnito le linee di difesa, mandando in pensione soprattutto quei prodotti che da sempre l’avevano tenuta meglio a bada. Della vecchia guardia resta infatti ormai più poco, e nemmeno tanto ben visto a livello normativo europeo. L’urgenza di trovare alternative, checché se ne dica, sta divenendo quindi pressante: con i limiti residui sempre più bassi e i prodotti sempre più radi, è solo questione di tempo prima di trovarsi di fronte a un problema ben più serio di quello già di per sé pesante verificatosi esattamente 10 anni fa.
Nel 2009, però, si prevede la registrazione di un prodotto che ha tutte le carte in regola per segnare una vera svolta nelle strategie di controllo del fitofago: è Coragen, a base di rynaxypyr (marchio registrato del chlorantraniliprole, nome ISO della materia attiva). Frutto della ricerca DuPont, è il capostipite di una famiglia completamente nuova di insetticidi: le antranilammidi.

Modalità d’azione:
Famiglia nuova, nuovo modo d’azione: rynaxypir infatti non è un regolatore di crescita, né agisce sul sistema nervoso. La sua azione insetticida si esplica sui recettori rianodinici del Ca++ presenti nella muscolatura. La larva in via di sviluppo si paralizza senza nemmeno iniziare a nutrirsi, aspetto questo che potrebbe erroneamente attribuire al prodotto una funzione anti-feeding. Un meccanismo d’azione altamente specifico e completamente differente da tutti quelli sino ad ora sfruttati nella farmacopea agricola.

Consigli d’impiego:
La vera rivoluzione tecnica di rynaxypyr è che funziona sia che venga utilizzato all’inizio dell’ovideposizione, come un IGR, o che venga applicato in pre-schiusura uova, come alcuni larvicidi. La finestra temporale d’applicazione è quindi ampia, aspetto che rende molto flessibile il tempo d’applicazione. La sua citotropicità e la sua ottima translaminarità consente a rynaxypyr di diffondere agevolmente nei tessuti trattati, raggiungendo anche fitofagi come i fillominatori. DuPont, con la forza dei risultati sperimentali, ne sostiene il posizionamento in prima generazione, come primo trattamento d’apertura del programma di difesa.
Il dosaggio consigliato per Coragen è tra i 18 e i 20 ml/hl, con un massimo di 300 ml/ha, pari a soli 60 g di materia attiva per ettaro.

Ambiente e selettività:
La specificità di legame con i recettori rianodinici di alcuni tipi d’insetti, fornisce a rynaxypyr un profilo tossicologico, ecotossicologico e di selettività estremamente favorevole. La tossicità verso gli organismi non target, insetti inclusi, è molto bassa quando non addirittura trascurabile. Ambiente e consumatori ringraziano.

Etichetta:
La prima registrazione in Italia di Coragen prevede una formulazione 200 g/L SC. Verrà ammessa in prima istanza su melo e pero, per il controllo di Carpocapsa, Cydia molesta, Ostrinia nubilalis, Pandemis cerasana e heparana, Capua reticulana ed Eulia pulchellana. Nel 2010 si attende l’estensione d’impiego su vite (tignole), su mais (piralide) e drupacee (Cydia e Anarsia). Una nota a parte la merita la patata, in quanto Coragen verrà registrato su dorifora, dal momento che rynaxypyr mostra attività anche su alcuni coleotteri. Sempre in un breve futuro, dovrebbe giungere anche la formulazione WG al 30% dal nome quasi farmacologico di Altacor. Essa riporterà in etichetta solo le colture orticole ed i lepidotteri ad esse correlati: pomodoro, melanzana, peperone, insalata, lattughe, brassicacee, zucchino, melone.
Aspetto non trascurabile, per rynaxypyr sono già stati fissati i residui massimi ammessi, e sono stati già armonizzati a livello europeo.

Appuntamento al 2009 quindi, scongiuri di Carpocapsa a parte.