Un’annata agraria negativa che ha portato ad un profondo stato di crisi del comparto ortofrutticolo estivo. Questo il commento d’apertura di Walter Faedi, direttore del Cra - Unità operativa per la frutticoltura di Forlì, in occasione di un incontro organizzato nei giorni scorsi.
“La situazione è critica - ha detto Faedi - e le cause sono da ricercare nei bassi redditi per i produttori, alla contrazione dei consumi e alla concentrazione dell'offerta. Quest’ultimo elemento è sempre di più soggetto ai problemi climatici che portano ad un condizionamento del mercato, diretto e indiretto. In questo momento di profonda difficoltà l’Ue non sta facendo nulla, quando credo sia necessario metta in atto strategie adeguate.
Inoltre stanno crescendo le problematiche legate all’aspetto fitosanitario ed entomologico: ultimo l’arrivo in Italia della Drosophila suzukii che sta causando diversi danni sulla fragola, piccoli frutti e sulle drupacee”.
Germoplasma, segreto di un buon breeding
Un buon programma di miglioramento genetico ha bisogno di una forte differenziazione botanica, morfologica, fisiologica e varietale. Nel caso del Cra - Unità operativa per la frutticoltura di Forlì, sono utilizzate 1.500 varietà appartenenti a 22 specie: melo, pero, fragola, pesco, nettarine e susine in modo particolare. Hanno preso alcune varietà di scarso valore commerciale ma dotate di elementi interessanti, per incrociarle con altre di rilevante valore commerciale. Ad esempio hanno incrociato una pesca gialla messicana resistente all’oidio ma di poco pregio (il nome è Orda) con varietà normalmente diffuse commercialmente ottenendo nuove varietà resistenti all’oidio: dovranno essere sottoposte a sperimentazione.
Pesche piatte, riscoperta di un’opportunità
Oggi le pesche a frutto piatto sono sempre più presenti nei supermercati e sempre più richieste dai consumatori. “Da un punto di vista agronomico la produzione - spiega Alessandro Liverani, Cra - Unità operativa per la frutticoltura di Forlì - risulta essere minore di un 30% per pianta rispetto a quelle tradizionali, causa la minore pezzatura dei frutti. Per ottenere una corretta produttività per pianta sarà necessario diradare meno, lasciando 2 frutti ogni 15 cm per ramo misto e non più 1 ogni 15 cm come prevede la tecnica sulle varietà tradizionali. Bisogna però dire che la qualità media dei frutti è molto elevata e il sapore è particolarmente gradito dai consumatori”.
"La sezione di Pomologia e miglioramento genetico del Cra – Centro ricerche per la frutticoltura di Roma è da molti anni – spiega Alisea Sartori, Cra - Centro ricerche per la frutticoltura di Roma - impegnata in programmi di miglioramento per la costituzione di nuove cultivar che oltre a possedere caratteristiche agnonomiche e pomologiche abbiano ottime qualità organolettiche o gustative abbinate ad una facile riconoscibilità da parte del consumatore.
In effetti la maggior parte delle cultivar di pesco presenti sui principali mercati possiedono caratteristiche estetiche molto simili (buona pezzatura, forma rotonda e simmetrica, sovraccolore rosso esteso su quasi tutta la superficie) che le rende poco o per nulla riconoscibili l’una dall’altra, per il consumatore ma sempre più spesso anche per gli esperti. In quest’ottica di ricerca sono state introdotte nuove linee di Pesche e di Nettarine sia a polpa gialla che a polpa bianca.
La tipologia Ufo ha suscitato un sempre maggiore interesse per l’elevato gusto, la facilità di consumo (si può mangiare come fosse un 'sandwich'), facilità d’imballaggio, di trasporto e quindi di commercializzazione.
Le Platinet hanno un elevato contenuto in zuccheri e qualità gustative ed organolettiche eccellenti. Il sapore e gli aromi di quelle a polpa bianca sono molto simili alle precedenti varietà di pesche a polpa bianca. La consistenza è molto elevata e anche la resistenza alle manipolazioni. Inoltre presentano una forte resistenza alle gelate tardive superiore a qualsiasi cultivar di pesco e nettarina in commercio”.
Sulla stessa lunghezza d'onda è Alessando Liverani che prosegue nell'intervento: “Anche il Cra - Unità di ricerca per la frutticoltura di Forlì ha la propria serie di pesche piatte, grazie a Platiforone* e Platifortwo*, brevettate in Spagna nel 2008 rispettivamente col nome commerciale di Sweet Ring e Pink Ring. Nell’attuale panorama commerciale Platiforone* (polpa gialla con una lieve colorazione rossa sotto la buccia) si colloca tra le cultivar più precoci, mentre Platifortwo (a polpa è bianca con venature rosse nella zona vicino al nocciolo) si inserisce nell’intervallo commerciale tra la fine raccolta di Ufo 3 e l’inizio di Sweet Cap.
Queste due varietà presentano bassa acidità e un elevato valore in zuccheri, che conferisce un sapore dolce ma allo stesso tempo saporito e aromatico. Queste due varietà stanno riscuotendo grande successo in Spagna, con particolare riferimento a Platifotwo*: ottimo sapore e buona produzione di 40 tonnellate ad ettaro. L’esempio di queste pesce e nettarine dimostra come il mercato e il settore sta cambiando.
Oggi abbiamo frutti che presentano caratteristiche adatte dal punto agronomico ma non dal punto di vista del mercato. E’ necessario intraprendere la strada verso la qualità unita ad una polpa croccante e consistente, necessaria ad un consumo facile, veloce e non tradizionale. Se nelle nettarine siamo stati capaci di anticipare i tempi e creare varietà vicine alle esigenze del mercato, nelle pesche siamo ancora molto indietro”.
Un nuovo nemico alle porte
Nel 2010 è stato rilevato in alcune regioni italiane un nuovo insetto, proveniente dal sud-est asiatico: la Drosophila suzukii.
E’ un piccolo moscerino appartenente alla famiglia delle Drosophilidae (es. D. melanogaster o moscerino della frutta) che fino ad oggi ha provocato danni sui frutti di fragola, piccoli frutti ma che ora si sta spostando anche sui fruttiferi maggiori (albicocco, ciliegio, pesco, pero, melo e vite).
L’insetto adulto grazie al suo ovodepositore riesce a deporre le uova all’interno dei frutti integri. Una volta che larva fuoriesce si nutre della polpa del frutto portandolo alla marcescenza. Questa peculiarità permette di differenziare la D. suzukii da tutte le altre Drosophile rendendola particolarmente pericolosa. Inoltre è un insetto altamente polifago e che produce una popolazione esplosiva (1 femmina produce in un mese 100.000.000 di femmine).
Quest’anno si riscontrano diversi casi in Trentino Alto-Adige su fragola e lampone e in Emilia-Romagna su ciliegio.