Nell'ambito del convegno su "Innovazione varietale del melo e del pero" che si è tenuto a Ferrara nei giorni scorsi, e che ha preso spunto dalla presentazione dei risultati conseguiti dal gruppo di lavoro mele/ pere del Cra Mipaaf, si è svolto l'intervento di Ugo Palara di Astra Innovazione e Sviluppo di Imola e di Silvio Pellegrino del Creso.
La composizione varietale cambia sensibilmente in funzione delle varie aree melicole italiane (arco alpino, pianura padana, regioni del Sud). Golden Delicious è ancora la varietà di riferimento per i nuovi impianti negli ambienti montani, mentre Gala e Red Delicious sono riferimenti importanti sia per la pianura padano-veneta che per la montagna; il Sud, invece, punta sulla valorizzazione delle risorse genetiche del territorio come nel caso dell’Annurca in Campania.

Delle tre più importanti innovazioni varietali degli anni ’90, Gala è quella che ha modificato radicalmente la composizione del paniere varietale di tutte le aree melicole, Braeburn si è ritagliata una posizione di nicchia all’interno degli ambienti pedemontani, mentre Fuji sembra aver esaurito la propria spinta propulsiva arrestandosi del tutto nella frutticoltura montana e rallentando in pianura.
Le proposte di innovazione varietale fatte nell’ambito del Progetto “Liste varietali” del Mipaaf sono frutto del tentativo di individuare cultivar specificamente calibrate per i diversi ambienti di coltivazione; se le varietà tradizionali e quelle progressivamente venute alla ribalta (prima Elstar e Jonagold, poi Braeburn e Gala) esprimono il meglio di sé in ambienti di altitudine, per la pianura occorre individuare cultivar dotate di polpa consistente e colorazione intensa. A questi requisiti bene hanno risposto prima Fuji, che in Emilia-Romagna è diventata la cultivar di riferimento, e in seguito anche Pink Lady®-Cripps Pink*, con il recente mutante Rosy Glow*, che rispondono appieno ai requisiti di struttura della polpa e presentazione del frutto per rilanciare la melicoltura di pianura.

Continua la ricerca di nuovi cloni migliorativi per quanto riguarda le tradizionali varietà “libere”, mentre è in aumento il numero di nuove varietà gestite in esclusiva sotto forma di club (es. Pink Lady®, Rubens®, Kanzi®, Modì® e Jazz®); su questo fronte va sottolineato che, a parte qualche eccezione, i buoni contatti tra gli istituti partecipanti al progetto e breeder, costitutori e vivaisti di tutto il mondo fanno sì che la gamma di cultivar in prova sia alquanto aggiornata e completa e comprenda spesso anche il materiale gestito con la formula dell’esclusiva.
Dopo i profondi cambiamenti avvenuti nelle liste tra il 2006 e il 2007, che hanno permesso, attraverso molte esclusioni, di snellire e, con alcune nuove acquisizioni, di attualizzare la lista delle cultivar in prova, le quindici unità operative afferenti al Gruppo di lavoro sul melo hanno in larga parte riconfermato le proposte dell’anno precedente, senza inserimenti di nuove varietà, né esclusione di alcuna fra quelle attualmente consigliate.

Nel gruppo delle varietà estive non risulta consigliabile nessuna delle varietà precocissime finora valutate dal Progetto, anche se è molto probabile che questo segmento riservi un potenziale commerciale per il futuro. Tra le precoci è tuttora dominante la presenza del gruppo Gala; i dati statistici indicano che in Italia è iniziata una decelerazione dell’incremento annuo di superficie di questa cultivar e i nuovi impianti sono innanzitutto messi a dimora per rimpiazzare frutteti obsoleti coltivati con la prima generazione di mutanti di Gala che non garantiscono più una redditività soddisfacente.
I cloni proposti nella lista consigliata (Brookfield®, Bucheye®, Schniga® e Galaxy*) cercano di premiare soprattutto stabilità genetica, tonalità di colorazione più luminosa, elevata pezzatura per le zone di montagna e anticipo della maturazione fisiologica in combinazione con buona qualità organolettica del frutto.
Nel periodo autunnale, mentre a livello mondiale il gruppo Red Delicious continua a perdere d’importanza, l’Italia continua a seguire la strada delle mele rosse; l’affezione del consumatore dell’Europa meridionale a questo gruppo varietale e i buoni prezzi riscontrati legittimano questa situazione che si concretizza nella scelta di soli 3-4 cloni che garantiscono il miglior risultato agronomico e qualitativo (Early Red One®, Scarlet Spur®, Superchief®, Jeromine®).

Da molti anni restano invariati i mutanti di Golden Delicious consigliati (Golden B, Smoothe®, Reinders®) in quanto la ricerca di un clone che combini la sfaccettatura rosa-arancione dell’epidermide con una ridotta rugginosità non ha ancora dato risultati concreti e apprezzabili. Un timido rilancio sta avendo il gruppo Jonagold limitatamente al Nord Europa, ma non in Italia, dove invece, tra le varietà autunnali, si segnalano due varietà coltivate solo in specifiche zone del settentrione, ovvero Renetta del Canada in Val di Non e Pinova in Val Venosta, e la più recente Camela® che suscita interesse in Piemonte.
Tra le varietà invernali, Braeburn rappresenta una tipologia di frutto che al momento è richiesta soprattutto dai mercati del Nord Europa; di conseguenza viene coltivata prevalentemente nelle aree che esportano in Germania, Inghilterra e Scandinavia. I danni da freddo invernale di alcuni anni fa (Braeburn è una delle cultivar in cui la filloptosi avviene tardivamente) e l’assidua concorrenza dell’Emisfero australe hanno ridimensionato l’iniziale euforia intorno a questa cultivar che, tuttavia, presenta facile gestione e lunga conservabilità; il clone di riferimento resta Mariri Red*Aporo®.

Nel periodo tardivo anche Fuji rappresenta una tipologia di mela moderna, croccante e succosa, che è molto richiesta dai consumatori. Sussistono perplessità nell’adozione di questa varietà a causa dall’alternanza di produzione e della non facile governabilità degli alberi; ne deriva una decisa battuta d’arresto nei nuovi impianti che sta interessando la maggior parte delle aree melicole europee. Sono ben 4 i cloni attualmente in lista (Kiku® 8, Zhen®, Toshiro®, Raku Raku), mente diversi altri sono ancora in valutazione.
Il successo del club Pink Lady® continua: il clone Cripps Pink* non viene più moltiplicato e al suo posto viene diffusa Rosy Glow* che colora decisamente meglio. Altre varietà invernali proposte sono l’Annurca, che rimane una tipicità dell’Italia meridionale, e Granny Smith che ha ripreso diffusione nei nuovi impianti anche se la maturazione tardiva limita gli areali di produzione.
 
Infine, per quanto riguarda le varietà resistenti alla ticchiolatura, sembra che gli sforzi intrapresi in più di mezzo secolo di “breeding” per la selezioni di varietà dotate di resistenza stiano dando i primi risultati apprezzabili, anche se il livello qualitativo delle varietà finora compiutamente valutate dal progetto non sempre è risultato pari a quello delle standard. Si verifica un progressivo miglioramento della qualità delle cultivar resistenti licenziate negli ultimi anni e ciò lascia intuire che nel prossimo futuro esse si inseriranno prepotentemente nelle liste varietali, con probabili modificazioni dell’assetto varietale del melo. La maggior parte delle varietà oggi proponibile è a maturazione intermedia o precoce.