Con l'affermarsi dell'agricoltura 4.0, non è più possibile esimersi dal parlare di robotica agricola che potrebbe costituire una vera chiave di volta per un'agricoltura capace di massimizzare il proprio rendimento.
Intelligenza artificiale, soluzioni sensoristiche, robot agricoli, sono tutti strumenti che attuano una gestione "di precisione" delle risorse destinate all'agricoltura. Ma, tra il dire e il fare, si sa, c'è di mezzo il mare e, nel processo di sviluppo e adozione di soluzioni robotiche, gli ostacoli sono innumerevoli.
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I prodotti che raggiungono un livello di maturità tecnologica (Trl) tale da permetterne la commercializzazione sono una percentuale minuscola rispetto a quelli che iniziano il gran viaggio che parte dall'idea, passa per la fase di prototipazione e diventa prodotto finito.
AgROBOfood, la forza è nella collaborazione
Laddove lo sforzo del singolo è fallimentare, la forza dell'unione e della collaborazione vince. Da una visione di questo tipo parte il progetto AgROBOfood - finanziato nel panorama di Horizon 2020 -, partito nel 2019 e arrivato ad una prima fase di chiusura a febbraio 2024. A questo link il report finale.
Il frutto "coltivato" da AgROBOfood è un solido ecosistema europeo, costruito per accelerare la trasformazione digitale del settore agroalimentare attraverso l’adozione di tecnologie robotiche.
L'ecosistema creato da AgROBOfood avvantaggia lo sviluppo e l'adozione della robotica agricola nella filiera agroalimentare
(Fonte foto: AgROBOfood)
Il consorzio AgROBOfood conta 39 partner, guidati dalla Wageningen University & Research, con un budget complessivo di oltre 16 milioni di euro.
AgROBOfood, ecosistema virtuoso collettivo e multidisciplinare
Il progetto AgROBOfood ha il duplice obiettivo di abbassare le barriere che impediscono ai prototipi di sbarcare sul mercato e di facilitare l'accesso alle aziende agroalimentari nell'implementazione delle più recenti soluzioni agricole robotizzate.
Per centrare entrambi, punta su un approccio collettivo e multidisciplinare che si concretizza nella realizzazione di un network, in continua crescita, in grado di fornire supporto sia dal punto di vista tecnico che commerciale.
Il principale prodotto del lavoro di AgROBOfood è la creazione di un network virtuoso sia per le imprese portatrici di innovazione sia per le aziende agricole che le adottano
(Fonte foto: AgROBOfood)
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Digital Innovation Hubs (DIHs)
L'ecosistema di AgROBOfood è rappresentato da una rete sostenibile di Digital Innovation Hub (DIH), cioè sportelli di consulenza composti da esperti in robotica, big data e intelligenza artificiale, con focus sul settore agricolo, nonché di esperti di gestione aziendale e investitori.
AgROBOfood ha creato una rete di Digital Innovation Hubs con un approccio territorio specifico
(Fonte foto: AgROBOfood)
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I 7 DIH, organizzati a livello macro regionale, adottano un approccio graduale e su misura, partendo dalle sfide e dai bisogni delle aziende agroalimentari della regione di pertinenza. Qualora un'azienda abbia un bisogno specifico a cui non è possibile rispondere all'interno del DIH locale, la stessa può accedere ai servizi specializzati offerti da un altro DIH della rete.
I 3 pilastri di AgROBOfood
Il progetto europeo si fonda su 3 pilastri principali:
- la creazione di un ecosistema di supporto per fornire ai DIH le risorse, le conoscenze e l'esperienza necessarie affinché possano servire le piccole medie imprese (PMI) a livello regionale;
- lo sviluppo di servizi di scalabilità delle innovazioni per aiutare le PMI a portare su scala produttiva le innovazioni. Ciò significa che i DIH della rete possono fornire supporto e orientamento alle aziende per eliminare eventuali colli di bottiglia, comprendere e analizzare le tendenze del mercato e suggerire misure che garantiscano un'operazione aziendale senza intoppi;
- la realizzazione di un servizio di Agronomia Digitale per guidare, supportare e mostrare agli agricoltori l'uso di soluzioni robotiche.
I 3 pilastri che sostengono la struttura del progetto AgROBOfood
(Fonte foto: AgROBOfood, tradotta)
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AgROBOfood nel pratico
Il cuore del progetto è costituito dall'attivazione di bandi di finanziamento per supportare le imprese nel loro percorso di digitalizzazione.
"Uno dei risultati più importanti di AgROBOfood è lo sviluppo e la dimostrazione di soluzioni di robotica agricola". Afferma Vanja Biševac, CEMA Research Director e AgROBOfood partner. Con 7 esperimenti di innovazione iniziali - uno per DIH ndr. - seguiti da altri 11 esperimenti di innovazione e 9 sfide industriali ottenuti attraverso bandi aperti per un valore di 8 milioni di euro, AgROBOfood ha supportato direttamente le piccole media imprese (PMI) europee con una serie di servizi tecnici, commerciali e di costruzione dell'ecosistema.
Vanja Biševac, membro del Cema e Research Director di AgROBOfood presenta i risultati del progetto al World Fira 2024, a Tolosa, in Francia
(Fonte foto: AgROBOfood)
Gli Esperimenti di Innovazione
Attraverso gli Esperimenti di Innovazione (IE), le imprese hanno collaborato con i DIH per quanto riguarda la progettazione, lo sviluppo e l'orientamento al mercato delle loro soluzioni. Lavoro importante per dimostrare i vantaggi delle applicazioni robotiche nel settore agroalimentare e per sensibilizzare gli agricoltori sugli aspetti tecnici e sulla disponibilità di soluzioni robotiche per l'agricoltura.
"Possiamo affermare che gli esperimenti portati avanti nell'ambito del progetto hanno giovato della collaborazione con AgROBOfood" afferma Biševac. "Le sovvenzioni sono state utilizzate per sviluppare, migliorare e testare le soluzioni robotiche, mentre gli esperimenti sono stati supportati attraverso una serie di servizi tecnologici, sistemici e commerciali".
Il rapporto tra profitti, asse verticale, e l'indicatore della maturità tecnologica delle soluzioni robotiche (TRL), asse orizzontale.
(Fonte foto: The Mixing Bowl)
"Gli esperimenti hanno generalmente raggiunto un livello di maturità tecnologica - TRL - pari a TRL8, mentre alcuni si sono conclusi con un TRL9 o TRL7 " continua Biševac. "Nell'insieme tutti sono in fase di lancio o di prima adozione e alcuni membri del consorzio stanno già vendendo i loro primi robot o i loro primi servizi".
La panoramica completa di tutti gli esperimenti è disponibile sul portale del progetto.
La situazione in Italia e Francia
La crescita del network di AgROBOfood nei tre anni di progetto è stata considerevole. Numerosi partner in tutta Europa hanno aderito al network riconoscendo il posizionamento unico di AgROBOfood come piattaforma europea per creare sinergie e valore aggiunto.
La percentuale media di adozione della robotica in Italia è del 6,1%, in Francia del 5,6%, con una media europea del 5,26%
(Fonte foto: AgROBOfood)
Tuttavia, come riportato dagli autori della relazione finale del progetto, all'interno del cluster italofrancese "il tasso di crescita dei membri di AgROBOfood è stato stranamente debole". Le ragioni non sono da ricercarsi nella scarsa robotizzazione del comparto in quanto "la percentuale media europea di adozione della robotica è del 5,26%, con l'Italia al 6,1% e la Francia al 5,6%". I motivi, secondo il parere degli autori del report, sono da ricercare "nell'efficacia degli orchestratori regionali, nella disponibilità di finanziamenti nazionali e nella presenza di altre opportunità".
In Francia il principale riferimento sulla robotica agricola è Robagri, un'associazione che include produttori, start-up, fornitori di attrezzature, istituti di ricerca, tecnici ed educativi, cluster competitivi e utilizzatori agricoli. In Italia la medesima funzione è svolta da FederUnacoma.
Gli ostacoli nello sviluppo della robotica agricola ...
"Molte innovazioni hanno avuto difficoltà nel giungere alla fase di lancio" afferma Biševac. "Il consorzio AgROBOfood ha cercato di prepararli a questa sfida, spingendoli a iniziare presto a lavorare sulla fase di messa sul mercato".
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Per questo, sono stati riconosciuti una serie di ostacoli di differente natura che interferiscono nel processo di sviluppo di soluzioni robotiche:
- ostacoli giuridici, incluso il mancato riconoscimento del fatto che le aziende agricole dovrebbero rimanere luoghi di libera innovazione e sperimentazione. Gran parte della legislazione è orientata verso prodotti e servizi tradizionali;
- disponibilità di prodotti e componenti;
- prestazioni ed efficienza delle nuove tecnologie in alcuni casi non ancora del tutto adeguate.
... e all'adozione della robotica agricola
Inoltre, anche nell'importantissima fase di adozione delle tecnologie da parte degli agricoltori sono stati riconosciute diverse difficoltà:
- fiducia nel rapporto tra fornitori di tecnologia e utenti;
- sensibilizzazione e formazione di tutte le parti interessate, in particolare degli agricoltori, sull'uso e sui rischi per la sicurezza.
"AgROBOfood ha contribuito direttamente sia allo sviluppo sia alla fase di commercializzazione delle soluzioni robotiche sperimentate in ambiti differenti, dalla gestione delle colture, alla raccolta, al diradamento fino alla gestione del bestiame" afferma Vanja Biševac.
AgROBOfood, principali aree di applicazione della robotica nella filiera agroalimentare
(Fonte foto: AgROBOfood)
Una rete sostenibile e operativa per il futuro della robotica agricola
Disporre di una rete sostenibile e pienamente operativa è uno degli aspetti chiave del progetto. La rete AgROBOfood, che nella sua seconda fase prenderà la forma di una organizzazione, dovrà dimostrare ulteriormente l'importanza del suo ruolo.
E lo dovrà fare sia in senso orizzontale, per fornire servizi tecnologici, commerciali e di sistema a sostegno delle PMI in tutta Europa, che in senso verticale, con maggiori responsabilità nella mobilitazione di tutti gli stakeholder del progetto verso i progressi nell'applicazione agricola delle soluzioni robotiche.
"Per quanto riguarda considerazioni future, sarà cruciale assicurarsi che le soluzioni robotiche siano avvalorate dagli agricoltori su scala più ampia e in un ambiente con condizioni reali" afferma Biševac. "Probabilmente sarà necessario che vengano valutate da istituti e servizi agricoli certificati, così da fornire agli agricoltori una misurazione indipendente dei loro benefici e delle consulenze. Questo potrebbe cambiare il punto di vista degli agricoltori sui vantaggi in termini di efficienza, sul risparmio di input agricoli e sul Return of Investment (ROI) a cui potrebbero avere accesso implementando queste soluzioni".