Questa volta dovrebbe essere quella buona: dopo mesi e mesi di confronti, anche molto accesi, finalmente si vede una luce in fondo al tunnel: la proposta di rinnovo dell'approvazione del celebre fungicida captano non prevede più la restrizione alle sole serre permanenti.
La riunione ospiterà anche una sessione straordinaria della sezione Residues per votare la proposta di abbassamento di tutti i limiti massimi di residuo del thiachloprid al limite inferiore di determinazione analitica, chiudendo di fatto la possibilità di importare derrate con residui della sostanza attiva provenienti dai Paesi extra europei.
Ma andiamo con ordine.
Captano: ci sarà finalmente la fumata bianca?
Anche se la riunione straordinaria del 24 giugno non si è conclusa con una votazione, dal resoconto che abbiamo avuto occasione di visionare è emerso che ben 15 Stati membri, che rappresentano oltre il 65% della popolazione europea, non avrebbero sostenuto la proposta.
La Commissione, per evitare una maggioranza qualificata contraria (clamoroso fatto senza precedenti nella storia dello Scopaff), ha rinviato il voto e modificato la proposta per eliminare la restrizione alle sole serre permanenti.
La nuova versione prevede alcuni usi in campo a patto di utilizzare mitigazioni del rischio per ridurre drasticamente l'esposizione degli organismi non bersaglio, tecniche incluse nel compendio sulle mitigazioni del rischio in discussione da tempo allo Scopaff. La proposta ha incontrato il parere favorevole di 17 Stati membri, mentre altri non avevano il mandato di decidere in quella riunione ma dovevano discuterne internamente; quindi, il numero dei paesi favorevoli è destinato a crescere.
La proposta revisionata prevede che:
- Il prodotto possa essere utilizzato solo su colture non in fioritura e su campi privi di infestanti in fiore (per proteggere le api)
- Il prodotto possa essere utilizzato solamente con attrezzature di precisione che consentano una riduzione del 61% rispetto alle attrezzature convenzionali e che riducano di almeno il 20% i depositi a terra (ad esempio irroratrici schermate, irroratrici a tunnel, irroratrici controllate da sensori) per minimizzare la deriva e l'esposizione di mammiferi selvatici, organismi acquatici e api
- Gli stati membri prevedano ulteriori misure di mitigazione (es. buffer zones) per proteggere api e organismi acquatici.
Queste prescrizioni precedono la parte dove si suggerisce agli Stati membri di porre particolare attenzione ai seguenti aspetti durante la valutazione dei dossier di rinnovo dei formulati:
- La specifica della sostanza attiva utilizzata nei formulati in valutazione
- La protezione degli operatori, dei lavoratori, dei residenti e degli astanti che deve prevedere adeguate misure di mitigazione in quanto il captano è un forte sensibilizzante.
I notificanti dovranno poi fornire le seguenti informazioni entro due anni dall'entrata in vigore del regolamento di rinnovo:
- L'effetto dei metodi di trattamento delle acque sotterranee (potabilizzazione) sulla natura dei residui dei metaboliti THPI e THPAM eventualmente presenti nelle acque sotterranee quando sono utilizzate per la produzione di acqua potabile
- La rilevanza dei due metaboliti THPI e THPAM per tenere conto della classificazione proposta dal Rac dell'Echa per il "parent": tossico per la riproduzione di categoria 2 e STOT-RE (tossicità verso specifici organi bersaglio in seguito ad esposizione ripetuta) di categoria 1
- La stabilità allo stoccaggio dei residui di captano in matrici molto acide
- Dimostrazione che le mitigazioni e le attrezzature adottate sono effettivamente in grado di ridurre la dose del 61% e il deposito a terra di almeno il 20% in confronto con le attrezzature convenzionali.
Su quando entreranno in vigore queste restrizioni non ci pronunciamo e attendiamo il comunicato del Ministero della Salute.
Residui
La sessione straordinaria della sezione "Residui" dello Scopaff ha un solo punto in agenda e riguarda l'abbassamento dei limiti massimi di residuo dell'insetticida thiacloprid su tutte le derrate, vegetali e animali, al limite inferiore di determinazione analitica.
Questa proposta è particolarmente significativa perché non viene comminata in quanto la valutazione del rischio per il consumatore abbia dato esiti negativi, ma perché la sostanza attiva potrebbe risultare un perturbatore endocrino, anche se è stato "non approvato" per altri motivi (contaminazione delle acque sotterranee da parte dei suoi metaboliti sospetti cancerogeni) e quindi in assenza di una valutazione del rischio condotta secondo le linee guida aggiornate.
La motivazione ufficiale di questo pugno di ferro è il fatto che l'ultima valutazione del rischio condotta dall'Efsa non teneva conto delle proprietà di perturbatore endocrino della sostanza (peraltro non dimostrate secondo le linee guida più aggiornate) e che per sostanze di questo tipo potrebbe non esistere una soglia al di sotto della quale gli effetti indesiderati non si manifestano (un po' come i mutageni, dove basta che venga interessata una singola cellula per causare danni ingenti).
Se questa tendenza verrà confermata, il più importante mercato mondiale potrebbe influenzare il resto del mondo, allargando gli effetti dei criteri che per adesso è il solo ad adottare in maniera così restrittiva.
Approfondimenti per studiosi, addetti ai lavori o semplicemente curiosi
Sito della Commissione europea sulle riunioni dei comitati
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Fonte: AgroNotizie®