Il progetto Seol (Sviluppo esoscheletri passivi nello svolgimento delle principali operazioni colturali dell'olivicoltura ligure), iniziato da poco e che coinvolge il Cipat Cia di Imperia, l'Università di Genova e due aziende agricole del territorio ligure, parte dall'assunto che la meccanizzazione di alcune operazioni e l'impiego di attrezzature negli oliveti liguri è difficile data la morfologia del territorio.

Obiettivo di Seol è quindi aiutare gli olivicoltori da un punto di vista fisico nelle operazioni colturali per permettere, grazie all'utilizzo di un esoscheletro passivo di circa 1-2 chilogrammi, di lavorare in maniera autonoma anche in terreni disagiati.

Il progetto si concentra sull'utilizzo dell'esoscheletro in fase di raccolta delle olive con abbacchiatori a pettine - i più utilizzati dagli olivicoltori liguri e i più leggeri. Solo in un secondo tempo verrà valutata una opzione per gli scuotitori con motore a scoppio perché pesano molto.
Impiegare un esoscheletro per raccogliere le olive si tradurrà in minore affaticamento e quindi prevenzione delle malattie muscolo-scheletriche degli addetti alle operazioni, ma porterà anche benefici economici derivanti dal minor tempo impiegato, a favore del recupero del territorio e della riduzione dei dissesti idrogeologici.

Seol risponde a esigenze aziendali di produttività e redditività, ma al centro del progetto c'è la persona, perché rendere più facile e agevole la raccolta delle olive significa attenzione alla salute dell'operatore, che sarà quindi più produttivo. La tecnologia deve aiutare l'olivicoltore che coltiva in Liguria, dove l'impiego di trattori e grandi abbacchiatori è precluso dal tipo di territorio, con terrazzamenti, terreni impervi e un territorio collinare. Ciò però ad un costo sostenibile anche da parte dei piccoli olivicoltori, che rappresentano la tipologia più presente in regione.

Gli esoscheletri sono già utilizzati in diverse realtà industriali (ad esempio Fiat) e il loro utilizzo permette di trasferire i carichi in modo da distribuirli su più muscoli uniformemente.

Per poter dimensionare in modo corretto l'esoscheletro - che appunto consentirà di effettuare determinati movimenti, ridurre lo sforzo e ottimizzare il carico - si parte da uno studio di biomeccanica. In pratica, con l'impiego di sensori è possibile studiare i principi della meccanica di un sistema biologico (uomo) e queste informazioni permettono di definirne l'ergonomia, eventuali patologie, analisi posturali e strategie di movimento.

Partendo dallo storico di informazioni disponibili in merito all'impiego di esoscheletri utilizzati nel settore industriale (messe a disposizione dal Gruppo Fiat), si andrà a creare un "vestito" da indossare che allevierà l'operatore dall'affaticamento ma senza togliergli la libertà di movimento.
In agricoltura, infatti, a differenza delle catene di montaggio industriali dove i movimenti sono ripetitivi e uguali, è fondamentale garantire all'operatore un alto livello di libertà.

La locandina del progetto

I primi risultati del progetto (partito a luglio 2020), relativi alle indagini biomeccaniche, potranno essere disponibili verso fine febbraio; successivamente si svilupperà il prototipo di esoscheletro.

L'esoscheletro è pensato per la raccolta delle olive, ma in futuro potrà essere sviluppato anche per altre operazioni come la potatura e il trasporto delle ramaglie nel settore olivicolo e non solo. L'esoscheletro inoltre è pensato per la raccolta da terra, non su scale, ma dato che questo "vestito" alleggerisce il carico sulle braccia, sarà possibile utilizzare un'asta più lunga consentendo di raggiungere una maggiore altezza della pianta.
Infine, raccogliere le olive facendo meno fatica sarà utile anche per invogliare i giovani a intraprendere la professione agricola e a tenere vivo questo territorio.

Maggiori informazioni in questo sito (in costruzione).
Contatto per informazioni: 0184291801

Tabella: Seol
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