Concepito per elaborare modelli per la gestione meccanizzata della vite capaci di soddisfare le esigenze dei vitivinicoltori attivi in pianura e in collina, "InMoMeVi è la somma delle attuali acquisizioni scientifiche nell'ambito della meccanizzazione per la vitivinicoltura e propone linee guida per comprendere quali sono le macchine agricole più adatte alla gestione sostenibile dei vigneti" dichiara Giovanni Nigro, responsabile tecnico del piano e della filiera vitivinicola e olivo-oleicola del Crpv.
Il progetto - partito lo scorso aprile - impegnerà un gruppo operativo composto dal Centro ricerche produzioni vegetali - Crpv, Astra - Innovazione & sviluppo, Università degli studi di Bologna, Canale Emiliano Romagnolo - Cer, Cantine riunite & Civ, Terre Cevico e Cantina sociale di San Martino in Rio in diverse attività fino a marzo 2021. Avrà un costo complessivo di 400mila euro.
Nell'arco dei tre anni, gli enti citati saranno impegnati in prove in campo presso le aziende agricole di Tardini Angelo, Gregorini Francesco, Torreggiani Sauro, la società cooperativa Cab e in azioni legate alla cooperazione, alla realizzazione del piano, alla divulgazione dei risultati, all'implementazione della rete Pei-Agri, alla formazione.
Contenuto del lavoro del progetto InMoMeVi, a cura del Crpv
"Nell'ambito di InMoMeVi, dedicheremo grande attenzione alla cooperazione, in particolare al funzionamento, alla gestione e all'animazione del gruppo operativo - specifica Nigro - nonché alla promozione della collaborazione con team esterni e con la rete Pei-Agri, alla definizione dei ruoli e all'autocontrollo dell'operato". La gestione accurata del gruppo consentirà di individuare gli eventuali rischi ed intervenire con azioni correttive in modo tale da ridurre gli insuccessi.
Meccanizzazione al galoppo con InMoMeVi
Concretamente, il progetto sarà portato avanti da soggetti provenienti dal Distal e dal Dipsa dell'Università di Bologna, da Astra e da Crpv, che - organizzati in unità operative - verificheranno la validità di modelli di meccanizzazione innovativi attraverso diverse prove in vigneto.Tre di queste sono finalizzate a valutare dal punto di vista agronomico ed economico la gestione meccanizzata dei vitigni Lambrusco, Trebbiano Romagnolo e Sangiovese allevati a cordone libero, a doppia cortina, a cordone speronato nell'areale Doc del Lambrusco (Reggio Emilia), in quello romagnolo di pianura (Ravenna) e in quello romagnolo di collina (Rimini).
Nelle tre prove si effettueranno la potatura invernale con potatrice a barre e la vendemmia meccanica con vendemmiatrici (portate o semoventi) a scuotimento verticale o orizzontale. In più, il Lambrusco sarà oggetto di cimature in pre e post invaiatura, mentre il Trebbiano subirà una pettinatura meccanica con sistema pneumatico. Il vitigno Sangiovese sarà gestito con un numero almeno doppio di cimature rispetto alle 2/3 eseguite normalmente e con macchine a tunnel con recupero di prodotto fitosanitario.
Gli interventi in programma saranno eseguiti per tre anni su parcelle sperimentali non replicate di almeno 100 metri (200 nel caso del sistema di allevamento a cordone) e - spiega Nigro - "verranno confrontati con le corrispondenti operazioni manuali eseguite in azienda, valutando i tempi di lavoro, i danni provocati, il carico di gemme e il peso del legno asportato dopo la potatura, la produzione e la composizione delle uve alla vendemmia".
Una volta giunti al terzo anno di sperimentazione, sarà possibile valutare anche gli aspetti economici delle linee di gestione meccanica e manuale del vigneto, nonché capire se la riduzione dei costi assicurata dall'impiego delle macchine è tale da giustificarne l'acquisto.
Prove di InMoMeVi dedicate a modelli di meccanizzazione innovativi
Un'ulteriore prova permetterà di analizzare esempi dimostrativi di gestione meccanizzata di Trebbiano Romagnolo, Grechetto Gentile e Sangiovese allevati a doppia cortina, cordone libero e cordone speronato a Tebano. Qui, su parcelle non replicate di 150 metri (300 di cordone), saranno eseguiti interventi di potatura integralmente meccanica, meccanica con rifinitura veloce e manuale, seguiti da una pettinatura meccanica su Trebbiano, da cimature intensive su Grechetto e da defogliazioni all'invaiatura su Sangiovese.
"Sulla base dei risultati agronomici ed enologici ottenuti, il gruppo operativo potrà definire i cantieri di lavoro più performanti, composti da macchine agricole già in commercio" afferma Nigro.
È tempo di ottimizzare le operazioni in vigneto
Potatura, cimatura, pettinatura e defogliazioni non sono le uniche attività poste sotto la lente di ingrandimento di InMoMeVi, che comprende anche tre prove per la valutazione di tecniche di concimazione, modalità di gestione del suolo ed effetti della raccolta meccanica.La prova dedicata alla fertilizzazione - che si svolgerà a Tebano per i primi due anni del progetto - permetterà di impostare una gestione della concimazione a rateo variabile del vitigno Sangiovese e di preparare un report finale sulle "best practices" relative all'applicazione della tecnica a rateo variabile.
L'unità operativa coinvolta dovrà scegliere attrezzature idonee per la distribuzione differenziata dei fertilizzanti, raccogliere dati di vigore vegetativo tramite strumenti ottici e georeferenziarli mediante Dgps, elaborare mappe tematiche di vigore vegetativo della coltura, definire mappe di prescrizione per la programmazione dell'intervento di concimazione a dose variabile e infine analizzare i risultati, valutando i pro e i contro dell'approccio a rateo variabile nel contesto viticolo.
La gestione del suolo sarà al centro di un'altra prova condotta a Tebano, dove su parcelle non replicate di Trebbiano - lunghe 100-200 metri - sono in programma una lavorazione totale della superficie ed un inerbimento parziale con lavorazione sotto la fila o pacciamatura. Partendo dalla valutazione dello sfalcio meccanico del cotico e dell'andanatura meccanica dello sfalcio sotto il filare con finalità pacciamante, sarà possibile stendere un report sulle migliori pratiche riguardanti l'inerbimento del vigneto.
Concimazione, gestione del suolo e raccolta meccanica sotto esame nell'ambito di InMoMeVi
La prova incentrata sulla raccolta meccanica consentirà di testare nello stesso luogo (Tebano) la vendemmia meccanica e quella manuale su Trebbiano Romagnolo, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino allevati a doppia cortina e su Sangiovese allevato a controspalliera. "Grazie alle vinificazioni eseguite nei tre anni su 100-150 chilogrammi di uva - spiega Nigro - si potranno effettuare analisi chimico-fisiche sui mosti, controlli microbiologici sulle uve prima della loro lavorazione, analisi chimico-fisiche e organolettiche sui vini".
Irrigazione, fattore chiave per la vitivinicoltura
Pensato per valutare pure le tecniche irrigue a maggiore efficienza, il progetto InMoMeVi prevede la creazione di parcelle irrigate con sistemi microirrigui e il confronto - per ogni vitigno oggetto di esame - del testimone non irrigato con parcelle irrigate solo fino alla fase di invaiatura o anche in pre-raccolta. "L'irrigazione in pre-raccolta favorisce la vendemmia meccanica" sottolinea Nigro.Il calcolo del bilancio idrico sarà condotto con il sistema di assistenza irrigua Irrinet, utilizzando i parametri colturali della vite senza scegliere il tipo di vitigno nei primi due anni e impiegando i parametri relativi a specifici vitigni durante il terzo anno di sperimentazione.
Tecniche irrigue efficienti, testate nell'ambito di InMoMeVi
Divulgazione garantita grazie al Crpv
"Infine, nel corso dell'attività di sperimentazione, sarà fondamentale comunicare i risultati ottenuti a tutti gli attori del settore interessati" conclude Nigro, a detta del quale sono in programma la stesura di tre articoli tecnici, l'organizzazione di visite guidate e incontri tecnici nei luoghi delle prove, la realizzazione di un audiovisivo e di un campus cloud.Contribuirà a promuovere il trasferimento delle informazioni ricavate con InMoMeVi anche l'implementazione del portale del Crpv e della rete Pei-Agri.