Il suo slogan è: "Non è vino e non è mela". Il prototipo Wapple - ottenuto in seguito a diverse analisi di microvinificazioni, focus group con potenziali consumatori, di sesso ed età diversi per capirne il gradimento - è descritto come una bevanda delicata, con un sorprendente equilibrio tra succo di mela e uva Garganega, in un connubio frizzante, originale e fresco. Secondo i risultati del progetto, si tratta di una bevanda a bassa gradazione alcolica, unica nel suo genere, piacevole e adatta a un pubblico molto variegato.
A fronte delle ventitré tesi iniziali si è arrivati a una rosa di quattro prodotti, che hanno visto la sostituzione dello zucchero (secondo le preferenze emerse dai focus group condotti nei mesi scorsi) con succo di mela e mosto concentrato rettificato di Garganega, che è il più importante vitigno a bacca bianca della provincia di Verona. L'adozione di succo di mela chiarificato ha notevolmente migliorato il prodotto finale, permettendo di arrivare a tesi di colore chiaro, piacevoli al gusto, di struttura stabile e microbiologicamente pura. La gradazione alcolica, come da input ricevuti dai precedenti tasting, rimane nel range dei 4,8-5,8 gradi e i valori nutrizionali rivelano un basso apporto calorico, ovviamente più alto dove aumentano gli zuccheri finali in produzione (maggior presenza di succo di mela e di prodotti di taglio come succo concentrato e mosto di mela).
Tra i valori che possono essere modificati per incontrare un'eventuale preferenza del pubblico c'è la componente frizzante, perché attualmente le tesi prodotte hanno un livello di CO2 simile a quello di una birra. Il risultato finale può però essere modificato per arrivare a una bevanda con pressione simile ad un prosecco o anche a uno spumante.
Due le proposte di nome per questo nuovo prodotto, che enfatizzano in modo diverso le sue caratteristiche: Alisir, cioè la sintesi di Apple + Elisir, che punta più su elementi naturali, freschi, eleganti e minimali; e Le pomme club, che richiama il concetto di un prodotto mix tra classico e contemporaneo, ma comunque esclusivo e di buon gusto. Dalle indagini effettuate è emerso che per il consumatore italiano prevale la sua associazione a un aperitivo, mentre all'estero potrebbe essere vista positivamente anche come un accompagnamento al pasto.
Il packaging allo studio segue ovviamente le due visioni: bottiglia con tappo a fungo nel primo caso e formati con tappo a corona o a vite nel secondo e anche la lattina, ma in ogni caso la bottiglia di vetro si dimostra la scelta migliore.
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Fonte: Agronotizie